Palazzo di città
Prorogare il progetto Sprar per il prossimo triennio
La giunta si candida al Fondo Nazionale per i richiedenti asilo
Gravina - sabato 15 ottobre 2016
11.02
Prorogare il progetto SPRAR anche per il triennio 2017 – 2019.
E' questa la volontà manifestata dalla giunta comunale che ha deliberato "di presentare domanda di prosecuzione degli interventi di accoglienza integrata, attivi e finanziati con il progetto di accoglienza rivolto a uomini singoli, richiedenti o titolari di protezione internazionale o umanitaria nel sistema di accoglienza SPRAR finanziato dal Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo".
La proposta arriva al termine dei primi tre anni di sperimentazione del progetto che ha coinvolto in un primo momento 40 immigrati a cui si sono aggiunte altre 12 persone.
La richiesta di prosecuzione del progetto deve essere corredata del relativo Piano finanziario preventivo e la relazione di cofinanziamento da parte dell'Ente comunale in misura non inferiore al 5% del costo complessivo del progetto. Inoltre per la gestione del progetto l'Ente municipale deve nominare un revisore indipendente.
Invariato il format del progetto: l'Ente attuatore deve disporre di una struttura immediatamente fruibile, conforme alle vigenti normative comunitarie, nazionali e regionali in materia residenziale, sanitaria, di sicurezza, antincendio e antinfortunistica e per la realizzazione del progetto può avvalersi di enti attuatori, selezionati attraverso procedure espletate nel rispetto della normativa.
Nel precedente triennio il Comune di Gravina si era visto approvare il progetto per la categoria "adulti", per un importo complessivo di 1.362.666,67 euro, presentato dalla società cooperativa sociale "Nuovi Orizzonti". La quota di finanziamento stanziato dal Ministero dell'Interno per il precedente triennio è stato di 428.266,67 euro per il 2014, 467.200 per il 2015 e 467.200 per il 2016. La partecipazione alla quota di finanziamento, pari al 20% del totale, prevista per il Comune ammontava invece a 51.432 euro, sotto forma della messa a disposizione di personale già dipendente ed in possesso delle professionalità necessarie, mentre la parte restante, pari a 65.368 euro era a carico dell'ente attuatore.
E' questa la volontà manifestata dalla giunta comunale che ha deliberato "di presentare domanda di prosecuzione degli interventi di accoglienza integrata, attivi e finanziati con il progetto di accoglienza rivolto a uomini singoli, richiedenti o titolari di protezione internazionale o umanitaria nel sistema di accoglienza SPRAR finanziato dal Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo".
La proposta arriva al termine dei primi tre anni di sperimentazione del progetto che ha coinvolto in un primo momento 40 immigrati a cui si sono aggiunte altre 12 persone.
La richiesta di prosecuzione del progetto deve essere corredata del relativo Piano finanziario preventivo e la relazione di cofinanziamento da parte dell'Ente comunale in misura non inferiore al 5% del costo complessivo del progetto. Inoltre per la gestione del progetto l'Ente municipale deve nominare un revisore indipendente.
Invariato il format del progetto: l'Ente attuatore deve disporre di una struttura immediatamente fruibile, conforme alle vigenti normative comunitarie, nazionali e regionali in materia residenziale, sanitaria, di sicurezza, antincendio e antinfortunistica e per la realizzazione del progetto può avvalersi di enti attuatori, selezionati attraverso procedure espletate nel rispetto della normativa.
Nel precedente triennio il Comune di Gravina si era visto approvare il progetto per la categoria "adulti", per un importo complessivo di 1.362.666,67 euro, presentato dalla società cooperativa sociale "Nuovi Orizzonti". La quota di finanziamento stanziato dal Ministero dell'Interno per il precedente triennio è stato di 428.266,67 euro per il 2014, 467.200 per il 2015 e 467.200 per il 2016. La partecipazione alla quota di finanziamento, pari al 20% del totale, prevista per il Comune ammontava invece a 51.432 euro, sotto forma della messa a disposizione di personale già dipendente ed in possesso delle professionalità necessarie, mentre la parte restante, pari a 65.368 euro era a carico dell'ente attuatore.