Politica
Provincia: Schittulli esclude ribaltoni, ma lascia le porte aperte al dialogo
E il Pd resta alla finestra
Gravina - sabato 5 novembre 2011
"Sono consapevole che è stata la coalizione di centrodestra a candidarmi ed a determinare la mia elezione. Il mio senso d'etica non mi consente quindi di cambiare maggioranza in corso d'opera".
Pensieri e parole di Francesco Schittulli, il presidente dimissionario della Provincia di Bari, che dopo aver affidato ad una lettera l'annuncio del suo (provvisorio) passo indietro dalla carica, torna a prendere carta e penna per precisare la sua posizione alla luce delle reazioni seguite alla notizia delle sue dimissioni. Accolta con freddezza dagli alleati del Pdl, e salutata invece quasi come alba di un nuovo giorno dagli avversari del Pd. Al punto che l'oncologo gravinese interviene adesso per dire di apprezzare e ringraziare "i tanti autorevoli esponenti del centrosinistra che hanno voluto solidarizzare rispetto alle dimissioni che ho presentato, invitandomi ad andare in Consiglio provinciale per verificare la possibilità di una maggioranza diversa da quella che mi ha eletto. Nel rispetto delle mie convinzioni etiche, non lo farò". Quindi, a spiegare le ragioni delle dimissioni, negli ambienti politici ricondotte all'esasperarsi dei contrasti con l'ala fittiana del centrodestra pugliese, la precisazione: "Nel momento in cui ho cercato di porre mano ad una riforma seria dell'amministrazione provinciale, sono prevalse logiche che non mi appartengono".
Cosa avverrà ora? Quanto accaduto, secondo Schittulli, "non esclude la possibilità, che ho peraltro praticato, di rafforzare il dialogo con l'intero schieramento politico, certo come sono che solo nella condivisione dei problemi, è possibile trovare delle soluzioni coerenti ed efficaci per la nostra comunità".
Porte aperte al Pdl e cancelli sbarrati al Pd, dunque? Sì, se non fosse per la chiosa finale. Con Schittulli che si dice "pronto a qualsiasi tipo di dialogo, ma a una condizione: dev'essere costruttivo, coerente e soprattutto limpido" ed i democrats che, pubblicamente e dietro le quinte, continuano a sottolineare la "trasparente sintonia" che li avvicina alle questioni sollevate dal presidente della Provincia, "segno della sua netta distanza dalla politica del Pdl di Altieri e Roca".
Come finirà? Si accettano scommesse.
Pensieri e parole di Francesco Schittulli, il presidente dimissionario della Provincia di Bari, che dopo aver affidato ad una lettera l'annuncio del suo (provvisorio) passo indietro dalla carica, torna a prendere carta e penna per precisare la sua posizione alla luce delle reazioni seguite alla notizia delle sue dimissioni. Accolta con freddezza dagli alleati del Pdl, e salutata invece quasi come alba di un nuovo giorno dagli avversari del Pd. Al punto che l'oncologo gravinese interviene adesso per dire di apprezzare e ringraziare "i tanti autorevoli esponenti del centrosinistra che hanno voluto solidarizzare rispetto alle dimissioni che ho presentato, invitandomi ad andare in Consiglio provinciale per verificare la possibilità di una maggioranza diversa da quella che mi ha eletto. Nel rispetto delle mie convinzioni etiche, non lo farò". Quindi, a spiegare le ragioni delle dimissioni, negli ambienti politici ricondotte all'esasperarsi dei contrasti con l'ala fittiana del centrodestra pugliese, la precisazione: "Nel momento in cui ho cercato di porre mano ad una riforma seria dell'amministrazione provinciale, sono prevalse logiche che non mi appartengono".
Cosa avverrà ora? Quanto accaduto, secondo Schittulli, "non esclude la possibilità, che ho peraltro praticato, di rafforzare il dialogo con l'intero schieramento politico, certo come sono che solo nella condivisione dei problemi, è possibile trovare delle soluzioni coerenti ed efficaci per la nostra comunità".
Porte aperte al Pdl e cancelli sbarrati al Pd, dunque? Sì, se non fosse per la chiosa finale. Con Schittulli che si dice "pronto a qualsiasi tipo di dialogo, ma a una condizione: dev'essere costruttivo, coerente e soprattutto limpido" ed i democrats che, pubblicamente e dietro le quinte, continuano a sottolineare la "trasparente sintonia" che li avvicina alle questioni sollevate dal presidente della Provincia, "segno della sua netta distanza dalla politica del Pdl di Altieri e Roca".
Come finirà? Si accettano scommesse.