Territorio
Pugliesi tartassati dalle imposte
Pagati un milione e mezzo di euro di Imposta Unica Comunale
Gravina - lunedì 15 giugno 2015
13.16
Tasse che pesano come macigni. Ammonta ad un miliardo e mezzo di euro la somma versata dai pugliesi per l'Imposta Unica Comunale.
La IUC altro non è che la somma dell'IMU, più la TASI, più la TARI. Parliamo cioè dell'imposta di natura patrimoniale (dovuta dal possessore di immobili ad esclusione dell'abitazione principale) che va ad aggiungersi alle altre due componenti che riguardano invece i servizi: il tributo per i servizi indivisibili e la tassa sui rifiuti.
Più precisamente, hanno versato 709.632.180 euro per l'IMU, 207.339.598 per la TASI e 559.762.536 per la TARI. A questo gettito si aggiungono altri 415 milioni di euro per l'addizionale comunale Irpef e per le altre imposte. Questo quanto emerge da un'indagine del Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Da questi dati emerge quanto sia elevata la pressione fiscale dovuta alle tasse locali su immobili, rifiuti e servizi pubblici. "Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una continua ed incessante riparametrazione dei tributi", spiega Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia, "la fantasia dei Governi che si sono succeduti alla guida del Paese ha dato vita ad un groviglio di nuove tasse di cui la IUC è solo l'ultima arrivata". "L'obiettivo è uno solo - continua Sgherza - recuperare risorse per le casse delle amministrazioni locali sempre più condizionate dalla riduzione dei trasferimenti statali e dai vincoli del patto di stabilità. A farne le spese sono i cittadini e soprattutto le aziende, alle prese con un rebus la cui unica certezza è il fatto di dover pagare".
La Confartigianato ribatte sull'impellente necessità di una riforma fiscale che "dovrà riportare in equilibrio un sistema ormai incomprensibile e fortemente sbilanciato".
La IUC altro non è che la somma dell'IMU, più la TASI, più la TARI. Parliamo cioè dell'imposta di natura patrimoniale (dovuta dal possessore di immobili ad esclusione dell'abitazione principale) che va ad aggiungersi alle altre due componenti che riguardano invece i servizi: il tributo per i servizi indivisibili e la tassa sui rifiuti.
Più precisamente, hanno versato 709.632.180 euro per l'IMU, 207.339.598 per la TASI e 559.762.536 per la TARI. A questo gettito si aggiungono altri 415 milioni di euro per l'addizionale comunale Irpef e per le altre imposte. Questo quanto emerge da un'indagine del Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Da questi dati emerge quanto sia elevata la pressione fiscale dovuta alle tasse locali su immobili, rifiuti e servizi pubblici. "Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una continua ed incessante riparametrazione dei tributi", spiega Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia, "la fantasia dei Governi che si sono succeduti alla guida del Paese ha dato vita ad un groviglio di nuove tasse di cui la IUC è solo l'ultima arrivata". "L'obiettivo è uno solo - continua Sgherza - recuperare risorse per le casse delle amministrazioni locali sempre più condizionate dalla riduzione dei trasferimenti statali e dai vincoli del patto di stabilità. A farne le spese sono i cittadini e soprattutto le aziende, alle prese con un rebus la cui unica certezza è il fatto di dover pagare".
La Confartigianato ribatte sull'impellente necessità di una riforma fiscale che "dovrà riportare in equilibrio un sistema ormai incomprensibile e fortemente sbilanciato".