Politica
Pugno duro dei Democratici e socialisti
Dibattista & Co: Fuori i faccendieri di partito. E promettono nuove rivelazioni
Gravina - giovedì 22 marzo 2018
10.44
Poche righe tanto dure nella forma quanto poco chiare nella sostanza.
I consiglieri eletti nella lista dei Democratici e socialisti, Antonio Stregapede , Michele Tedesco, Maria Ariani, diffidano all'utilizzo del simbolo dei Democratici e socialisti rivendicando per se il compito di parlare a nome del partito confermando anche per Aldo Dibattista l'incarico di segretario e portavoce.
Salutati senza troppi ringraziamenti il gruppo guidato da Giuseppe Peragina con cui pure avevano condiviso la passata competizione elettorale, i tre consiglieri restano fermi sulle proprie posizioni.
E in attesa di sviluppi politici si scagliano contro chi " si erge a giudice e addirittura emette sentenze e proclami di regime, ignorando che i consiglieri eletti nella lista di democratici e socialisti sono gli unici legittimati a rappresentare in consiglio comunale tale movimento politico" ricordando che lo stesso movimento "non ha uno statuto, un atto costitutivo, un'assemblea, un direttivo, insomma non ha alcuna forma giuridica e da sempre ha delegato i consiglieri comunali come organo istituzionale che potesse nominare un portavoce".
"Quindi – si legge ancora in una nota affidata alla stampa - sperando di mettere fine a questi episodi da film di Totò e Peppino, si invitano i signori perdenti a mettersi da parte e ad accettare le regole della Democrazia che da sempre affida le responsabilità a chi viene democraticamente eletto. Se si pensa poi che i consiglieri eletti, con l'ausilio del segretario eletto, stanno sensibilizzando la maggioranza per il riconoscimento di un maggior ruolo di condivisione nell'azione di governo cittadino; si deve per forza immaginare che alcuni faccendieri del Partito sono assoldati solo per un interesse che nei prossimi giorni riveleremo senza esitare un attimo".
I consiglieri eletti nella lista dei Democratici e socialisti, Antonio Stregapede , Michele Tedesco, Maria Ariani, diffidano all'utilizzo del simbolo dei Democratici e socialisti rivendicando per se il compito di parlare a nome del partito confermando anche per Aldo Dibattista l'incarico di segretario e portavoce.
Salutati senza troppi ringraziamenti il gruppo guidato da Giuseppe Peragina con cui pure avevano condiviso la passata competizione elettorale, i tre consiglieri restano fermi sulle proprie posizioni.
E in attesa di sviluppi politici si scagliano contro chi " si erge a giudice e addirittura emette sentenze e proclami di regime, ignorando che i consiglieri eletti nella lista di democratici e socialisti sono gli unici legittimati a rappresentare in consiglio comunale tale movimento politico" ricordando che lo stesso movimento "non ha uno statuto, un atto costitutivo, un'assemblea, un direttivo, insomma non ha alcuna forma giuridica e da sempre ha delegato i consiglieri comunali come organo istituzionale che potesse nominare un portavoce".
"Quindi – si legge ancora in una nota affidata alla stampa - sperando di mettere fine a questi episodi da film di Totò e Peppino, si invitano i signori perdenti a mettersi da parte e ad accettare le regole della Democrazia che da sempre affida le responsabilità a chi viene democraticamente eletto. Se si pensa poi che i consiglieri eletti, con l'ausilio del segretario eletto, stanno sensibilizzando la maggioranza per il riconoscimento di un maggior ruolo di condivisione nell'azione di governo cittadino; si deve per forza immaginare che alcuni faccendieri del Partito sono assoldati solo per un interesse che nei prossimi giorni riveleremo senza esitare un attimo".