Put, atto di indirizzo della giunta

Costituire un gruppo di lavoro interno agli uffici comunali che, in sinergia con il politecnico di Bari, realizzi il Piano Urbano del Traffico per la città di Gravina. Questo il mandato della giunta comunale alla Direzione Area Urbanistica – Paesaggio e Ambiente.

Uno strumento urbanistico del quale non si può più fare a meno. Anche perché obbligatorio per i comuni al di sopra dei 30mila abitanti. Il Put, infatti, è di vitale importanza per la pianificazione e gestione della mobilità urbana. Uno strumento -spiegano da Palazzo di Città- che "deve essere adottato dalle amministrazioni comunali non solo con l'obiettivo di migliorare la circolazione stradale, ma anche con l'attenzione verso una maggiore sicurezza dei cittadini, promuovendo uno sviluppo sostenibile delle città attraverso l'ottimizzazione dei flussi di traffico".

A questi obiettivi si aggiunga che il piano consente sicuramente una riduzione delle emissioni inquinanti e inoltre, assicura una fruizione equa e in sicurezza dei trasporti per tutti i componenti della comunità. Insomma, il Put contribuisce al miglioramento della qualità della vita nelle aree urbane, favorendo una mobilità più efficiente e maggiore rispetto per l'ambiente.

Il put fornisce anche "una visione integrata e innovativa della gestione del traffico, capace di rispondere alle sfide contemporanee e future della mobilità urbana; migliora la mobilità e ottimizza i flussi di traffico per ridurre congestioni, tempi di viaggio e migliora l'accessibilità; riduce il numero di incidenti stradali attraverso interventi strutturali e di regolamentazione; riduce le emissioni inquinanti attraverso una migliore gestione del traffico e promuovendo l'uso di mezzi di trasporto sostenibili; garantisce che tutte le persone, inclusi i disabili e gli anziani, possano muoversi agevolmente all'interno della città; minimizza l'impatto del traffico sull'ambiente urbano"- si legge nel deliberato della giunta comunale, che per redigere il Piano del traffico di Gravina si avvarrà della collaborazione del Politecnico di Bari, con il quale stipulerà una convenzione e al quale andranno 35mila euro per le spese di realizzazione del progetto.