Politica
“Question Time” del cittadino, scoppia la polemica dei 5 Stelle
La proposta è stata già bocciata dal Comune
Gravina - lunedì 10 dicembre 2018
L'annuncio è delle tre consigliere del Movimento Cinque Stelle che hanno presentato una mozione nella quale chiedono di istituire un Question Time del cittadino.
L'iniziativa firmata Rosa Cataldi, Raffaella Colavito e Ketti Lorusso verrà discussa nella prossima seduta del consiglio comunale, convocato in prima istanza per martedì 11 dicembre alle ore 10 e in seconda convocazione mercoledì 12 dicembre alle 11.
L'iter di presentazione di questa mozione, però, non ha convinto le tre rappresentanti pentastellate in consiglio comunale che hanno polemizzato con l'assessore Maria Nicola Matera, assessore alle politiche per la trasparenza, rea di aver rigettato la loro richiesta attraverso una comunicazione formale, tracimando quelle che sono le competenze dei membri della giunta comunale.
"Abbiamo depositato una mozione per l'istituzione del question time del cittadino nonostante l'assessore alle politiche per la trasparenza, ci abbia inviato una nota ufficiale di rigetto della nostra proposta, andando oltre i poteri e le funzioni che il regolamento comunale riconosce a chi ricopre la carica di assessore" -polemizzano le Pentastellate.
Dal movimento Cinque Stelle sottolineano come l'articolo 43 del Regolamento Comunale stabilisce che la decisione di ammettere o meno una mozione, se presentata correttamente, non compete agli assessori, ma è obbligatorio portarla in discussione nella massima assise cittadina, che potrà decidere se rifiutarla o meno.
"Qualsiasi mozione presentata da un consigliere comunale, a prescindere dal suo colore politico, se depositata nei termini, deve essere portata in Consiglio Comunale, che, democraticamente, decide se approvarla o meno"- spiegano Colavito, Lorusso e Cataldi.
I dubbi espressi dalle pentastellate sono rivolti alle motivazioni che hanno spinto l'assessore a rifiutare preventivamente la mozione ed evitare la discussione in consiglio comunale.
"Ci sfugge il motivo per cui un assessore che si occupa di politiche volte al massimo coinvolgimento dei cittadini all'attività amministrativa abbia ritenuto, preventivamente ed erroneamente, di non voler approvare l'istituzione del "Question Time", inteso come strumento partecipativo attraverso cui i cittadini pongono pubblicamente delle domande all'amministrazione comunale per ricevere informazioni e chiarimenti su tutto ciò che concerne la vita pubblica della comunità di appartenenza.
Pertanto, risulta facilmente intuibile che nessun amministratore diligente e lungimirante, interessato ad agire per il bene della comunità, potrebbe opporsi alla possibilità concreta di un confronto aperto e trasparente con i cittadini".
Insomma, sembra che le tre pentastellate siano pronte a dare battaglia in aula, per fra passare la propria proposta.
L'iniziativa firmata Rosa Cataldi, Raffaella Colavito e Ketti Lorusso verrà discussa nella prossima seduta del consiglio comunale, convocato in prima istanza per martedì 11 dicembre alle ore 10 e in seconda convocazione mercoledì 12 dicembre alle 11.
L'iter di presentazione di questa mozione, però, non ha convinto le tre rappresentanti pentastellate in consiglio comunale che hanno polemizzato con l'assessore Maria Nicola Matera, assessore alle politiche per la trasparenza, rea di aver rigettato la loro richiesta attraverso una comunicazione formale, tracimando quelle che sono le competenze dei membri della giunta comunale.
"Abbiamo depositato una mozione per l'istituzione del question time del cittadino nonostante l'assessore alle politiche per la trasparenza, ci abbia inviato una nota ufficiale di rigetto della nostra proposta, andando oltre i poteri e le funzioni che il regolamento comunale riconosce a chi ricopre la carica di assessore" -polemizzano le Pentastellate.
Dal movimento Cinque Stelle sottolineano come l'articolo 43 del Regolamento Comunale stabilisce che la decisione di ammettere o meno una mozione, se presentata correttamente, non compete agli assessori, ma è obbligatorio portarla in discussione nella massima assise cittadina, che potrà decidere se rifiutarla o meno.
"Qualsiasi mozione presentata da un consigliere comunale, a prescindere dal suo colore politico, se depositata nei termini, deve essere portata in Consiglio Comunale, che, democraticamente, decide se approvarla o meno"- spiegano Colavito, Lorusso e Cataldi.
I dubbi espressi dalle pentastellate sono rivolti alle motivazioni che hanno spinto l'assessore a rifiutare preventivamente la mozione ed evitare la discussione in consiglio comunale.
"Ci sfugge il motivo per cui un assessore che si occupa di politiche volte al massimo coinvolgimento dei cittadini all'attività amministrativa abbia ritenuto, preventivamente ed erroneamente, di non voler approvare l'istituzione del "Question Time", inteso come strumento partecipativo attraverso cui i cittadini pongono pubblicamente delle domande all'amministrazione comunale per ricevere informazioni e chiarimenti su tutto ciò che concerne la vita pubblica della comunità di appartenenza.
Pertanto, risulta facilmente intuibile che nessun amministratore diligente e lungimirante, interessato ad agire per il bene della comunità, potrebbe opporsi alla possibilità concreta di un confronto aperto e trasparente con i cittadini".
Insomma, sembra che le tre pentastellate siano pronte a dare battaglia in aula, per fra passare la propria proposta.