Cronaca
Rame: “L’oro rosso” che fa gola alle organizzazioni criminali
L’attività di repressione dalle forze dell’ordine non ha diminuito il fenomeno dei furti
Gravina - domenica 11 ottobre 2015
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento vertiginoso dei furti di rame.
La corsa al cd. "oro rosso" ha raggiunto, in pochissimo tempo, dimensioni preoccupanti.
Le prime avvisaglie di questo fenomeno si registrano nel 2008, ma il boom di furti si è avuto nel 2010 a seguito di un repentino aumento del prezzo del rame (raddoppiato rispetto all'anno precedente), seguito da un ulteriore aumento nel corso degli ultimi anni.
Oltre ad essere considerato un ottimo conduttore elettrico e termico (dopo l'argento), il rame può essere riciclato senza perdere nessuna delle sue caratteristiche, per queste ragioni viene considerato un vero e proprio tesoro che fa gola alle organizzazioni criminali.
I ladri di rame, riescono a realizzare anche 5/6 euro a chilogrammo, gli acquirenti sono veri e propri "grossisti del mercato nero" che acquistano ingenti quantità di rame, lo convertono in barre "anonime" e lo rivendono immediatamente, anche all'estero, a prezzi maggiorati.
Il rame è facilmente reperibile, essendo utilizzato in molti settori comuni: dall'edilizia ai trasporti, passando per l'elettrotecnica, l'impiantistica e la rubinetteria per finire alle attrezzature per la nautica, l'artigianato e l'oggettistica.
Tra tutti, il più ricercato e apprezzato è senza dubbio quello utilizzato per le linee ferroviarie, i cui furti provocano l'interruzione di un pubblico servizio con inevitabili ripercussioni di natura economica e sociale.
Le sottrazioni di rame hanno colpito anche colossi come Enel e Telecom Italia, con ricadute negative su sicurezza e ordine pubblico.
A fronte di un importante aumento di questa attività criminosa, si registra anche un incremento nell'attività di contrasto da parte delle forze dell'ordine.
Il Ministero dell'Interno ha stimato un incremento del 78% dei casi di furti scoperti, con un aumento del 90% di coloro che sono stati denunciati o arrestati in flagranza di reato.
Per meglio monitorare il fenomeno e mantenere alto il livello di attenzione delle istituzioni, nel 2013 il Ministero dell'Interno ha istituito l'Osservatorio nazionale sui furti di rame.
All'Osservatorio sono stati affidati compiti di monitoraggio, valutazione e analisi; prevenzione e contrasto, oltre alla proposta legislativa.
Di fronte all'attività di contrasto delle forze dell'ordine e al dinamismo dell'Osservatorio Nazionale, le cronache quotidiane dimostrano che al momento questo fenomeno non è stato ancora debellato e le ragioni, con molta probabilità sono da ricercare anche nel perdurare di una crisi economica che, in qualche circostanza, ha spinto qualche disperato, a compiere azioni delittuose al servizio, inconsapevolmente, di organizzazioni criminali.
La corsa al cd. "oro rosso" ha raggiunto, in pochissimo tempo, dimensioni preoccupanti.
Le prime avvisaglie di questo fenomeno si registrano nel 2008, ma il boom di furti si è avuto nel 2010 a seguito di un repentino aumento del prezzo del rame (raddoppiato rispetto all'anno precedente), seguito da un ulteriore aumento nel corso degli ultimi anni.
Oltre ad essere considerato un ottimo conduttore elettrico e termico (dopo l'argento), il rame può essere riciclato senza perdere nessuna delle sue caratteristiche, per queste ragioni viene considerato un vero e proprio tesoro che fa gola alle organizzazioni criminali.
I ladri di rame, riescono a realizzare anche 5/6 euro a chilogrammo, gli acquirenti sono veri e propri "grossisti del mercato nero" che acquistano ingenti quantità di rame, lo convertono in barre "anonime" e lo rivendono immediatamente, anche all'estero, a prezzi maggiorati.
Il rame è facilmente reperibile, essendo utilizzato in molti settori comuni: dall'edilizia ai trasporti, passando per l'elettrotecnica, l'impiantistica e la rubinetteria per finire alle attrezzature per la nautica, l'artigianato e l'oggettistica.
Tra tutti, il più ricercato e apprezzato è senza dubbio quello utilizzato per le linee ferroviarie, i cui furti provocano l'interruzione di un pubblico servizio con inevitabili ripercussioni di natura economica e sociale.
Le sottrazioni di rame hanno colpito anche colossi come Enel e Telecom Italia, con ricadute negative su sicurezza e ordine pubblico.
A fronte di un importante aumento di questa attività criminosa, si registra anche un incremento nell'attività di contrasto da parte delle forze dell'ordine.
Il Ministero dell'Interno ha stimato un incremento del 78% dei casi di furti scoperti, con un aumento del 90% di coloro che sono stati denunciati o arrestati in flagranza di reato.
Per meglio monitorare il fenomeno e mantenere alto il livello di attenzione delle istituzioni, nel 2013 il Ministero dell'Interno ha istituito l'Osservatorio nazionale sui furti di rame.
All'Osservatorio sono stati affidati compiti di monitoraggio, valutazione e analisi; prevenzione e contrasto, oltre alla proposta legislativa.
Di fronte all'attività di contrasto delle forze dell'ordine e al dinamismo dell'Osservatorio Nazionale, le cronache quotidiane dimostrano che al momento questo fenomeno non è stato ancora debellato e le ragioni, con molta probabilità sono da ricercare anche nel perdurare di una crisi economica che, in qualche circostanza, ha spinto qualche disperato, a compiere azioni delittuose al servizio, inconsapevolmente, di organizzazioni criminali.