La città
Rampa Cattedrale: entro Pasqua la consegna
Carbone: "Non si accettano nuovi progetti". Al vaglio dell'ufficio tecnico solo gli elaborati già protocollati.
Gravina - giovedì 31 gennaio 2013
17.45
"Entro Pasqua la Cattedrale avrà una rampa". Per bocca del presidente della quinta commissione consiliare, Giovanni Carbone e durante la riunione di mercoledì pomeriggio, la promessa è stata resa pubblica. Buio, però, ancora sull'area in cui verrà edificata e sui materiali che verranno utilizzati.
Al setaccio due progetti, o meglio, tre. Se consideriamo la duplice alternativa proposta dagli architetti Pietro Masciandaro, Biagio Loglisci e dall'ingegner Paolo Calculli. Una rampa in vetro e acciaio da poter allocare o in corrispondenza dell'ingresso retrostante della chiesa madre o lungo la facciata in cui è allocata la statua di Benedetto XIII. Ma al di là della scalinata. "Non accettiamo altri elaborati. Altrimenti slitterebbero troppo i tempi", ha continuato Carbone.
Ieri, invece, è stata la volta della presentazione alla commissione consiliare dell'elaborato a firma di Gianni Labianca e Ignazio Lovero. "Una piattaforma in acciaio corredata di un parapetto a bordo con pulsantiera a comandi", hanno spiegato i due tecnici, aggiungendo numerosi dettagli. L'elaborato dei due giovani è stato tacciato di "elettronicità". "Sembra difficile da manutenere, e quando ci sono meccanismi elettronici troppo spesso non funzionano", ha commentato don Nunzio Falcicchio. A lui si sono aggiunti Rosa Marchetti, delegata regionale dell'associazione "Ruotabile" e alcuni rappresentanti del Caba (Comitato per l'abbattimento delle barriere architettoniche), a sottolineare la difficoltà che alcune patologie distrofiche potrebbero incontrare in una piattaforma simile. Pronti a venire incontro alle perplessità sollevate, i due ragazzi. "Verificheremo nei prossimi giorni la possibilità di poter inserire fotocellule o altri meccanismi per quanti sono impossibilitati dal muovere gli arti superiori. È giusto che siano i fruitori finali a darci suggerimenti e consigli. È a loro che deve essere funzionale la rampa", ha chiarito Lovero. "Per la manutenzione si potrebbe pensare ad una serie di convenzioni", ha aggiunto Labianca.
Prossimo step: i tre progetti verranno sottoposti al vaglio dell'ufficio tecnico e poi della Soprintendenza. Ma per superare la sfida erculea di consegnare a Pasqua la rampa, e per coinvolgere i diversamente abili in ogni capitolo di questa storia, le convocazioni a Palazzo di Città saranno ancora tante.
Al setaccio due progetti, o meglio, tre. Se consideriamo la duplice alternativa proposta dagli architetti Pietro Masciandaro, Biagio Loglisci e dall'ingegner Paolo Calculli. Una rampa in vetro e acciaio da poter allocare o in corrispondenza dell'ingresso retrostante della chiesa madre o lungo la facciata in cui è allocata la statua di Benedetto XIII. Ma al di là della scalinata. "Non accettiamo altri elaborati. Altrimenti slitterebbero troppo i tempi", ha continuato Carbone.
Ieri, invece, è stata la volta della presentazione alla commissione consiliare dell'elaborato a firma di Gianni Labianca e Ignazio Lovero. "Una piattaforma in acciaio corredata di un parapetto a bordo con pulsantiera a comandi", hanno spiegato i due tecnici, aggiungendo numerosi dettagli. L'elaborato dei due giovani è stato tacciato di "elettronicità". "Sembra difficile da manutenere, e quando ci sono meccanismi elettronici troppo spesso non funzionano", ha commentato don Nunzio Falcicchio. A lui si sono aggiunti Rosa Marchetti, delegata regionale dell'associazione "Ruotabile" e alcuni rappresentanti del Caba (Comitato per l'abbattimento delle barriere architettoniche), a sottolineare la difficoltà che alcune patologie distrofiche potrebbero incontrare in una piattaforma simile. Pronti a venire incontro alle perplessità sollevate, i due ragazzi. "Verificheremo nei prossimi giorni la possibilità di poter inserire fotocellule o altri meccanismi per quanti sono impossibilitati dal muovere gli arti superiori. È giusto che siano i fruitori finali a darci suggerimenti e consigli. È a loro che deve essere funzionale la rampa", ha chiarito Lovero. "Per la manutenzione si potrebbe pensare ad una serie di convenzioni", ha aggiunto Labianca.
Prossimo step: i tre progetti verranno sottoposti al vaglio dell'ufficio tecnico e poi della Soprintendenza. Ma per superare la sfida erculea di consegnare a Pasqua la rampa, e per coinvolgere i diversamente abili in ogni capitolo di questa storia, le convocazioni a Palazzo di Città saranno ancora tante.