Cronaca
Resta sotto sequestro la legna del bosco
Rigettata la richiesta del Comune
Gravina - sabato 16 novembre 2019
16.58
"Costituisce ancora corpo di reato". Con questa motivazione il Tribunale di Bari ha rigettato la richiesta inviata da Palazzo di città con cui si chiedeva il dissequestro della montagna di legna tagliata abusivamente nel bosco e lasciata accantonata a ridosso della strada provinciale 193. Chiuse le indagini preliminari per accertare la responsabilità del taglio abusivo, dallo scorso dicembre l'ammasso di legna è posto sotto sequestro giudiziario dopo alcuni controlli a carico di una ditta incaricata di procedere ad operazioni di bonifica del polmone verde gravinese.
Secondo quanto emerso sino ad ora, l'impresa ingaggiata dal Comune per il taglio di alberi pericolanti entro "10 metri dal cigno della strada" avrebbe erroneamente e senza alcuna autorizzazione tagliato alberi ben oltre i limiti indicati dal Comune. Di qui i controlli e le indagini affidate ai carabinieri Forestali. Intanto la legna rappresenta una "bomba ad orologeria" in un territorio già fortemente provato dagli incendi. Dagli uffici comunali sono state almeno due le richieste inviate al Tribunale per chiederne il dissequestro senza tuttavia sortire effetti positivi.
"Dopo l'ennesimo no da parte del Tribunale ho deciso che nei prossimi giorni scriverò io al giudice che segue l'inchiesta evidenziando i reali pericoli che quella legna rappresenta per il nostro Bosco. Pur elogiando il lavoro degli uffici che stanno prestando la massima attenzione alla vicenda, spero che un appello più accorato possa servire a smuovere le acque" fa sapere Felice Lafabiana, assessore con delega al Bosco.
Secondo quanto emerso sino ad ora, l'impresa ingaggiata dal Comune per il taglio di alberi pericolanti entro "10 metri dal cigno della strada" avrebbe erroneamente e senza alcuna autorizzazione tagliato alberi ben oltre i limiti indicati dal Comune. Di qui i controlli e le indagini affidate ai carabinieri Forestali. Intanto la legna rappresenta una "bomba ad orologeria" in un territorio già fortemente provato dagli incendi. Dagli uffici comunali sono state almeno due le richieste inviate al Tribunale per chiederne il dissequestro senza tuttavia sortire effetti positivi.
"Dopo l'ennesimo no da parte del Tribunale ho deciso che nei prossimi giorni scriverò io al giudice che segue l'inchiesta evidenziando i reali pericoli che quella legna rappresenta per il nostro Bosco. Pur elogiando il lavoro degli uffici che stanno prestando la massima attenzione alla vicenda, spero che un appello più accorato possa servire a smuovere le acque" fa sapere Felice Lafabiana, assessore con delega al Bosco.