La città
Restituzione apparecchiatura Wi-Fi
Un’altra occasione persa. Il dott. Marvulli scrive al Commissario Straordinario
Gravina - martedì 20 marzo 2012
09.24
Siede sul banco degli imputati ancora una volta il Palazzo di Città. Si dovrebbe costituire parte civile l'intera comunità gravinese.
A scrivere al commissario prefettizio è stato il dott. Nico Marvulli sfiancato da un andirivieni tra uffici del Palazzo di Città, con l'obiettivo, forse non condiviso, di risolvere una questione tra le più semplici con cui i "residenti" di Palazzo di Città abbiano mai avuto la fortuna di cimentarsi: l'"affaire" Wi-Fi.
Avrebbero dovuto, ma pare non si siano mai effettivamente cimentati!
A far perdere le staffe ad uno dei promotori dell'iniziativa, è stata l'accidia, "lo sbadiglio dell'anima", quel peccato in cui è caduta, in più di una occasione, la macchina amministrativa gravinese; tanto che il dott. Nico Marvulli pochi giorni fa ha comunicato per iscritto al Commissario Straordinario Ciro Trotta, l'"impossibilità di portare a compimento quanto impegnatomi a fare…".
"Sveglia Italia" era il nome della campagna che la nota rivista Wired Italia lanciava ormai un anno fa, con l'obiettivo di creare una vera e propria rete wireless nazionale capace di portare la banda larga e il diritto di connettersi ad Internet ad ogni cittadino italiano. Una semplice iscrizione da parte dei comuni e il costo dell'affitto dell'"antennina" sarebbe stato gratuito per l'anno 2011.
Il nostro Paese aderiva al progetto su proposta dell'allora portavoce del sindaco Divella, Giuseppe Schinco che con il dott. Marvulli si impegnava a rendere concreto il progetto.
"In più di 8 mesi non si è stati in grado di attivare un servizio semplicissimo, ma di grande importanza per l'intera comunità gravinese.", si legge nella missiva a firma del dott. Marvulli.
A causa della mancata installazione dell'antennina, per mesi depositata nel "magazzino" del Palazzo di Città, e dopo aver ignorato le non poche sollecitazioni e comunicazioni rivolte al Municipio dall'Unidata S.p.A. (azienda leader nelle reti Wi-Fi) e dal team Piazze WI-Fi, il peggio è arrivato. È stata disposta la disattivazione del servizio Piazza Wi-Fi, con annessa richiesta di riconsegna del dispositivo Hot Spot, e una buona dose di imbarazzo.
"Siamo arrivati alla figuraccia di dover restituire il tutto. Una situazione paradossale data la semplicità della cosa da fare: comprare un modem; pagare il canone annuale; attivare il servizio", continua il dott. Marvulli nella missiva.
Il servizio Wi-Fi, pur utile alla comunità gravinese non rappresenta un caso isolato di indolenza mista ad inettitudine. Nella lettera in questione si ricorda che la stessa solfa ha interessato l'"importante finanziamento ottenuto dopo quasi un anno di pressing alla Regione per il canile sanitario, che prevedeva la sterilizzazione a tappeto dei cani padronali e randagi, da farsi nei mesi invernali al fine di bloccare finalmente il proliferare di cucciolate…". "Stessa situazione per il Punto Sport".
A scrivere al commissario prefettizio è stato il dott. Nico Marvulli sfiancato da un andirivieni tra uffici del Palazzo di Città, con l'obiettivo, forse non condiviso, di risolvere una questione tra le più semplici con cui i "residenti" di Palazzo di Città abbiano mai avuto la fortuna di cimentarsi: l'"affaire" Wi-Fi.
Avrebbero dovuto, ma pare non si siano mai effettivamente cimentati!
A far perdere le staffe ad uno dei promotori dell'iniziativa, è stata l'accidia, "lo sbadiglio dell'anima", quel peccato in cui è caduta, in più di una occasione, la macchina amministrativa gravinese; tanto che il dott. Nico Marvulli pochi giorni fa ha comunicato per iscritto al Commissario Straordinario Ciro Trotta, l'"impossibilità di portare a compimento quanto impegnatomi a fare…".
"Sveglia Italia" era il nome della campagna che la nota rivista Wired Italia lanciava ormai un anno fa, con l'obiettivo di creare una vera e propria rete wireless nazionale capace di portare la banda larga e il diritto di connettersi ad Internet ad ogni cittadino italiano. Una semplice iscrizione da parte dei comuni e il costo dell'affitto dell'"antennina" sarebbe stato gratuito per l'anno 2011.
Il nostro Paese aderiva al progetto su proposta dell'allora portavoce del sindaco Divella, Giuseppe Schinco che con il dott. Marvulli si impegnava a rendere concreto il progetto.
"In più di 8 mesi non si è stati in grado di attivare un servizio semplicissimo, ma di grande importanza per l'intera comunità gravinese.", si legge nella missiva a firma del dott. Marvulli.
A causa della mancata installazione dell'antennina, per mesi depositata nel "magazzino" del Palazzo di Città, e dopo aver ignorato le non poche sollecitazioni e comunicazioni rivolte al Municipio dall'Unidata S.p.A. (azienda leader nelle reti Wi-Fi) e dal team Piazze WI-Fi, il peggio è arrivato. È stata disposta la disattivazione del servizio Piazza Wi-Fi, con annessa richiesta di riconsegna del dispositivo Hot Spot, e una buona dose di imbarazzo.
"Siamo arrivati alla figuraccia di dover restituire il tutto. Una situazione paradossale data la semplicità della cosa da fare: comprare un modem; pagare il canone annuale; attivare il servizio", continua il dott. Marvulli nella missiva.
Il servizio Wi-Fi, pur utile alla comunità gravinese non rappresenta un caso isolato di indolenza mista ad inettitudine. Nella lettera in questione si ricorda che la stessa solfa ha interessato l'"importante finanziamento ottenuto dopo quasi un anno di pressing alla Regione per il canile sanitario, che prevedeva la sterilizzazione a tappeto dei cani padronali e randagi, da farsi nei mesi invernali al fine di bloccare finalmente il proliferare di cucciolate…". "Stessa situazione per il Punto Sport".