Eventi
Rettore e Righeira, Gravina riscopre gli anni ‘80
Due icone degli 80’s in concerto in occasione della fiera. Ad aprire il concerto il Guaio e dj Violet Tear
Gravina - giovedì 25 aprile 2013
16.05
Anni '80. Reagan e Thatcher dominano la scena politica internazionale, Pac-Man inizia ad imbottirsi di palline colorate, milioni di persone cercano la soluzione del cubo di Rubik, nella musica si assiste ad un uso sempre più massiccio di strumenti elettronici, sintetizzatori in primis. Sono questi gli anni in cui Donatella Rettore ed i Righeira conoscono i primi successi.
Le due icone del pop e dell'italo-disco arrivano a Gravina in occasione della Fiera di San Giorgio e Gravina risponde presente, lasciandosi trasportare indietro nel tempo. Tra il pubblico, tanti giovani. Ragazzi nati durante quel decennio e ragazzi che quegli anni non li hanno neanche sfiorati. Ma ci sono anche i cinquantenni di oggi che, con una buona dose di saudade, rivivono gli anni della giovinezza.
"Il Guaio", opening act, gioca in casa. I tre gravinesi riscaldano il pubblico astante. La gente inizia ad arrivare, in tempo per ascoltare i Righeira, due arzilli ultracinquantenni torinesi che, nonostante i capelli bianchi ed i chili di troppo, riescono ancora a far divertire gli spettatori. Il duo canta i propri tormentoni e, nel finale, esegue quel "Vamos alla playa" che li ha resi famosi. Tocca a Donatella Rettore, anzi Rettore, che si conferma animale da palcoscenico, a dimostrazione del fatto che non sempre "non si esce vivi dagli anni '80".
Il pubblico è caldo, complici le plurime birre spillate dai due chioschi presenti all'interno dell'area concerto. Sulle note di "Kobra" parte il trenino che coinvolge, tra gli altri, sindaco ed assessori vari. Rettore saluta e lascia spazio al dj-set di Violet Tear. Finisce così il revival gravinese degli 80's: si torna al ventunesimo secolo.
Ps: avremmo gradito porre alcune domande a Donatella Rettore ed offrire un resoconto dell'intervista ai lettori di Gravinalife. Avevamo richiesto e ottenuto l'autorizzazione anche all'Ufficio stampa della Fiera. Sembrava cosa fatta, ma la cantante s'è sottratta alle nostre domande, invitandoci a passare attraverso il suo ufficio stampa. E prima di andar via, ci è stato consigliato, sempre dall'Ufficio stampa della Fiera, di "tralasciare" alcune esternazioni raccolte indirettamente nel back-stage. Avremmo voluto fare semplicemente il nostro lavoro: non ci è stato consentito. Grazie lo stesso.
Le due icone del pop e dell'italo-disco arrivano a Gravina in occasione della Fiera di San Giorgio e Gravina risponde presente, lasciandosi trasportare indietro nel tempo. Tra il pubblico, tanti giovani. Ragazzi nati durante quel decennio e ragazzi che quegli anni non li hanno neanche sfiorati. Ma ci sono anche i cinquantenni di oggi che, con una buona dose di saudade, rivivono gli anni della giovinezza.
"Il Guaio", opening act, gioca in casa. I tre gravinesi riscaldano il pubblico astante. La gente inizia ad arrivare, in tempo per ascoltare i Righeira, due arzilli ultracinquantenni torinesi che, nonostante i capelli bianchi ed i chili di troppo, riescono ancora a far divertire gli spettatori. Il duo canta i propri tormentoni e, nel finale, esegue quel "Vamos alla playa" che li ha resi famosi. Tocca a Donatella Rettore, anzi Rettore, che si conferma animale da palcoscenico, a dimostrazione del fatto che non sempre "non si esce vivi dagli anni '80".
Il pubblico è caldo, complici le plurime birre spillate dai due chioschi presenti all'interno dell'area concerto. Sulle note di "Kobra" parte il trenino che coinvolge, tra gli altri, sindaco ed assessori vari. Rettore saluta e lascia spazio al dj-set di Violet Tear. Finisce così il revival gravinese degli 80's: si torna al ventunesimo secolo.
Ps: avremmo gradito porre alcune domande a Donatella Rettore ed offrire un resoconto dell'intervista ai lettori di Gravinalife. Avevamo richiesto e ottenuto l'autorizzazione anche all'Ufficio stampa della Fiera. Sembrava cosa fatta, ma la cantante s'è sottratta alle nostre domande, invitandoci a passare attraverso il suo ufficio stampa. E prima di andar via, ci è stato consigliato, sempre dall'Ufficio stampa della Fiera, di "tralasciare" alcune esternazioni raccolte indirettamente nel back-stage. Avremmo voluto fare semplicemente il nostro lavoro: non ci è stato consentito. Grazie lo stesso.