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Territorio

Rifiuti, ad ogni provincia il suo impianto

L'assessore Santorsola presenta il nuovo piano regionale

"Una buona modifica a una buona legge, un punto di partenza a cui dovrà seguire la predisposizione del nuovo piano regionale in materia".

Così l'assessore all'Ambiente Domenico Santorsola definisce la normativa fresca di varo che riforma la governance della gestione dei rifiuti in modo integrato e in senso orizzontale. Così è nata l'Agenzia regionale, una struttura indipendente di tipo tecnico – operativo, destinata a curare tutto il ciclo, anche come unica stazione appaltante per l'affidamento della realizzazione e gestione degli impianti. Sulle novità introdotte dalla legge n.20 che punta a recuperare frammentazioni e ritardi del passato soprattutto dal punto di vista impiantistico, i diversi attori – tecnici, sindaci, rappresentanti degli ARO - si sono confrontati nel corso del convegno "La governance del ciclo dei rifiuti in Puglia".

"La costituenda agenzia – ha specificato l'assessore Santorsola nel suo intervento - dovrà far fronte alle esigenze raccordando tra loro i centri decisionali, pianificando attività, impianti e flussi, ascoltando i territori e indirizzando le scelte in una visione complessiva che riguardi l'intero territorio regionale". Una struttura autonoma, quindi, dotata degli strumenti giusti per incidere realmente sulla tempistica di realizzazione degli impianti necessari a rendere autonoma la nostra regione nei processi di recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. "Abbiamo anche immaginato procedure di selezione e di affidamento dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto dei RSU che mirano a far uscire dal pantano di proroghe e di ordinanze in cui gli enti locali si sono trovati invischiati, oltre che a tentare una economia di scala che faccia da clamiere alle tariffe che i cittadini pagano", conclude Santorsola.

Alla costituzione dell'Agenzia lavora il Commissario ad acta Gianfranco Grandaliano, tra i relatori del convegno. Entro la fine dell'anno, ha assicurato, sia la legge che il nuovo Piano regionale dei rifiuti giungeranno all'attenzione degli organi competenti, ma il primo passo da compiere è mettere mano a una revisione dell'impiantistica, soprattutto di quella pubblica, per scongiurare le fasi di "pre emergenza" che la regione soffre ciclicamente e i costi che queste fasi comportano. Almeno sei gli impianti di compostaggio da mettere a regime, uno per provincia. L'obiettivo di medio-lungo periodo è una gestione del ciclo dei rifiuti come un processo industriale, in linea con quanto avviene nel resto d'Europa e con i vincoli stringenti imposti in ambito comunitario. Entro il 2030 non più del 10% del rifiuto prodotto potrà essere conferito in discarica.
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