Rifiuti pericolosi abbandonati nel parco della Murgia

La strada provinciale 238 attraversa il Parco nazionale dell'alta Murgia, che stando a quel che si scorge ai margini della carreggiata, non può di certo definirsi l'area protetta per antonomasia.

Dopo la lettera con cui si segnalava lo stato di degrado di alcune aree del parco, siamo andati a verificare di persona lo stato delle cose. Seguendo il percorso, lo sguardo cade inevitabilmente su una serie di rifiuti abbandonati per lo più in prossimità delle piazzole di sosta, senza contare il corollario di rifiuti di piccole dimensioni (dalle bottigliette agli alberi di natale in plastica, fino agli assorbenti igienici) che costeggiano tutto il tratto di strada. Se qualcuno avvertisse l'esigenza di rinnovare il salotto invece, poco oltre il km 43, potrà trovare un'ampia gamma di divani e poltrone abbandonate tra gli alberi, oppure frigoriferi, pneumatici di ogni dimensione, quel che resta di alcuni televisori e addirittura un pezzo di eternit. Se si è abituati a guardare oltre il proprio naso sicuramente dietro tutto il ciarpame che infesta la zona, si potrà riconoscere ancora la bellezza dei tratturi, delle antiche masserie e dei muretti a secco, paesaggi antichi nei quali è ancora possibile ravvisare le radici di un popolo legato alla terra, alla fatica. Ma per quanto tempo ancora?

Lo sconcerto cresce quando ci si chiede perchè prendersi la briga di caricare in auto un frigorifero, o peggio, un pezzo di eternit per abbandonarlo in strada, se ci sono aziende che a prezzi contenuti si occupano dello smaltimento di rifiuti nocivi all'uomo e all'ambiente. Risposta (sensata) non c'è.