Territorio
Rifiuti radioattivi, iniziati gli incontri sul deposito nazionale
Il Comune di Gravina parteciperà. Ad ottobre la sessione Basilicata-Puglia
Gravina - sabato 11 settembre 2021
Il 7 settembre si è aperto il seminario nazionale che ha l'obiettivo di approfondire, con tutti i soggetti interessati, gli aspetti tecnici legati al progetto del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e parco tecnologico, a seguito della pubblicazione della carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi), avvenuta il 5 gennaio scorso. Sono 67 i siti individuati in tutta Italia. Uno di essi ricade in territorio di Gravina, nelle vicinanze del Sic Bosco Difesa Grande.
In occasione del seminario nazionale verranno approfonditi diversi temi, legati al deposito, con particolare riferimento alla rispondenza delle aree individuate nella CNAPI, ai requisiti internazionali stabiliti dalla Iaea (International Atomic Energy Agency) e a quelli nazionali individuati dallIsin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione). Saranno illustrati, inoltre, gli aspetti relativi alla sicurezza dei lavoratori, della popolazione e dell'ambiente, e i benefici economici e di sviluppo territoriale collegati alla realizzazione dell'opera e alle misure compensative previste.
Il Seminario nazionale si articolerà in nove incontri, trasmessi in diretta streaming sul sito seminariodepositonazionale.it. Oltre alle sedute plenarie di apertura e chiusura sono programmate sette sessioni di lavoro, una nazionale e sei territoriali, che interesseranno le aree potenzialmente idonee presenti nelle regioni coinvolte: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata, Sicilia, Sardegna. Il 26 ottobre è stata fissata una sessione congiunta per Basilicata e Puglia. Entrambe le regioni hanno dichiarato il "no" alla localizzazione del deposito, presentando delle osservazioni. Come reso noto dal sindaco Alesio Valente, il Comune di Gravina parteciperà al seminario con un proprio relatore, Antonello Fiore, presidente della Sigea (società italiana di geologia ambientale). L'amministrazione vuole evitare un potenziale "scempio". "Raccolti i pareri delle realtà associative gravinesi, grandi conoscitrici del nostro territorio, unitamente alle tesi esposte dalla Regione, avremo occasione nel tempo che ci verrà concesso - dice Valente - di supportare in maniera incisiva ed inconfutabile che per la sua natura la nostra terra non può assolutamente essere sede di un deposito di scorie nucleari".
Il Seminario nazionale si concluderà il 15 dicembre, con la pubblicazione del resoconto complessivo dei lavori che termineranno il 24 novembre. A seguito della pubblicazione degli atti, si aprirà la seconda fase della consultazione pubblica, della durata di trenta giorni, durante la quale potranno essere inviate eventuali ulteriori osservazioni e proposte tecniche finalizzate alla predisposizione e alla pubblicazione della carta nazionale aree idonee (Cnai). Al termine di questa fase le Regioni e gli Enti locali potranno esprimere le proprie manifestazioni d'interesse, non vincolanti, ad approfondire ulteriormente l'argomento.
In occasione del seminario nazionale verranno approfonditi diversi temi, legati al deposito, con particolare riferimento alla rispondenza delle aree individuate nella CNAPI, ai requisiti internazionali stabiliti dalla Iaea (International Atomic Energy Agency) e a quelli nazionali individuati dallIsin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione). Saranno illustrati, inoltre, gli aspetti relativi alla sicurezza dei lavoratori, della popolazione e dell'ambiente, e i benefici economici e di sviluppo territoriale collegati alla realizzazione dell'opera e alle misure compensative previste.
Il Seminario nazionale si articolerà in nove incontri, trasmessi in diretta streaming sul sito seminariodepositonazionale.it. Oltre alle sedute plenarie di apertura e chiusura sono programmate sette sessioni di lavoro, una nazionale e sei territoriali, che interesseranno le aree potenzialmente idonee presenti nelle regioni coinvolte: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata, Sicilia, Sardegna. Il 26 ottobre è stata fissata una sessione congiunta per Basilicata e Puglia. Entrambe le regioni hanno dichiarato il "no" alla localizzazione del deposito, presentando delle osservazioni. Come reso noto dal sindaco Alesio Valente, il Comune di Gravina parteciperà al seminario con un proprio relatore, Antonello Fiore, presidente della Sigea (società italiana di geologia ambientale). L'amministrazione vuole evitare un potenziale "scempio". "Raccolti i pareri delle realtà associative gravinesi, grandi conoscitrici del nostro territorio, unitamente alle tesi esposte dalla Regione, avremo occasione nel tempo che ci verrà concesso - dice Valente - di supportare in maniera incisiva ed inconfutabile che per la sua natura la nostra terra non può assolutamente essere sede di un deposito di scorie nucleari".
Il Seminario nazionale si concluderà il 15 dicembre, con la pubblicazione del resoconto complessivo dei lavori che termineranno il 24 novembre. A seguito della pubblicazione degli atti, si aprirà la seconda fase della consultazione pubblica, della durata di trenta giorni, durante la quale potranno essere inviate eventuali ulteriori osservazioni e proposte tecniche finalizzate alla predisposizione e alla pubblicazione della carta nazionale aree idonee (Cnai). Al termine di questa fase le Regioni e gli Enti locali potranno esprimere le proprie manifestazioni d'interesse, non vincolanti, ad approfondire ulteriormente l'argomento.