La città
Delibera 178: rigenerazione per tutti?
Ecco i progetti del famoso “Biscotto”. Sarà forse questo il secondo ambito?
Gravina - lunedì 11 luglio 2011
09.44
Rigenerazione urbana. Ossia il programma di riqualificazione che la Regione Puglia ha adottato nel 2008 con la legge n. 21 per "la rigenerazione di parti di città e sistemi urbani" al fine di migliorare le condizioni abitative e socio economiche dei quartieri degradati delle città.
Un programma da 24 milioni di euro i cui "principali ambiti d'intervento sono i contesti urbani periferici e marginali interessati da carenza di attrezzature e servizi, degrado degli edifici e degli spazi aperti che comprende anche processi di degrado sociale".
Seguendo le direttive regionali, anche il Comune di Gravina, con la delibera di giunta n. 174 del 23 novembre 2010, ha voluto dare vita ad un "programma di rigenerazione urbana" con il quale intende "riqualificare l'assetto urbanistico attraverso il risanamento del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici , garantendo la tutela, la valorizzazione del patrimonio storico culturale" oltre alla "realizzazione, manutenzione e adeguamento delle urbanizzazioni primarie e secondarie necessarie alle relazioni e agli scambi nel territorio urbanizzato".
Nello stesso giorno l'amministrazione comunale ha diffuso l'avviso pubblico per raccogliere proposte, progetti e aree di intervento da inserire nel Programma di rigenerazione urbana. In modo particolare si esortano i privati e le cooperative edilizie a presentare progetti per "il completamento degli spazi edilizi delle aree destinate alla residenza; il rifacimento o la sostituzione di organismi degradati o in stato di abbandono; la nuova edificazione finalizzata all'inserimento nei tessuti esistenti di una "mix funzionale" ossia un intervento che comprenda spazi per la residenza, aree per i servizi e le attività commerciali e zone destinate a verde".
Tutti i progetti, si legge nella delibera, dovranno essere presentati entro il "….Novembre 2010".
Ma niente paura.
Per conoscere la data di scadenza del bando non serve risolvere un rebus ne consultare una fattucchiera, poiché esattamente 8 giorni dopo, la stessa giunta ha decretato la chiusura del bando. Infatti con delibera n.178 l'amministrazione Divella, (alla seduta risulta assente solo Raffaele Lorusso, all'epoca assessore all'urbanistica) chiude il bando accettando solo "alcune istanze dei cittadini relative alla manifestazione d'interesse dando la possibilità all'utilizzo progettuale da parte dell'amministrazione delle aree o immobili di proprietà".
Con l'inizio del nuovo anno, le attenzioni dell'opinione pubblica e, probabilmente di gran parte dei politici gravinesi, si è spostata su altri temi sino allo scorso 29 giugno quando il Consiglio comunale ha approvato, con i soli voti della maggioranza, il "Documento Programmatico per la Rigenerazione urbana".
Nelle cartine allegate al Documento, campeggia evidenziato in viola, un certo "Programma di rigenerazione urbana" che si riferisce alla deliberazione di giunta n.178 del 2010.
Una rigenerazione urbana, con tanto di progetti, deliberata solo con i voti della giunta?
No se il Consiglio approva l'intero Documento programmatico che contiene il Programma pubblicato con la delibera 178, dandolo sostanzialmente per buono.
Il programma in questione si sviluppa su un area rettangolare che da via Tripoli si estende sino alla provinciale n.53 per Matera sino alle prime aree verdi del Bosco Comunale e che proseguendo verso Bari comprende anche un'area di quasi 2000 m racchiusi tra La tarantina e la statale 96.
Un neonato progetto, che qualcuno ha già ribattezzato Biscotto per via della sua forma allungata e che sta facendo salire la temperatura nei palazzi della politica gravinese.
Ma in pratica cosa prevede questo biscotto?
Nato in una zona della città con un alto tasso abitativo ma carente di servizi e centri di ritrovo, un quartiere definito "dormitorio" con un "alto tasso di sviluppo e che presenta al suo interno manufatti privati passibili di ristrutturazione funzionale" come si evince dalla relazione generale del progetto.
Dunque un'area da valorizzare dove eseguire interventi mirati al miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti, con un occhio particolare a quanti vivono in una situazione di disagio economico e sociale.
Per raggiungere questi scopi, il Piano racchiude progetti per la realizzazione di 170 alloggi di edilizia residenziale privata e 240 alloggi, di diversa grandezza, da destinare ad edilizia residenziale pubblica di cui 40 saranno sovvenzionati dallo IACP. Ma non ci sono soltanto case, visto che nel progetto è compresa la realizzazione della strada di piano e di piste ciclabili inserite in un'idea più ampia di miglioramento della sicurezza e della viabilità stradale. Spunta, tra le altre cose, un progetto per la realizzazione della cittadella della sicurezza nel vecchio mattatoio.
Inoltre saranno realizzate opere di arredo urbano oltre ai parcheggi e alle aree verdi attrezzate. E ancora progetti di recupero per il tratturo Melfi- Castellaneta e di riqualificazione di alcuni immobili tra cui campeggia lo storico Casino di Maninni da destinare a museo archeologico.
E per migliorare la qualità della vita si prevede di spostare le stazioni di carburante in una zona poco abitata. E ancora asili nido, ludoteca, centro per anziani, centri commerciali. Insomma, come qualcuno in questi giorni ha detto, siamo dinanzi alla progettazione di una nuova città.
Al momento sono ancora top secret i nomi dei privati e delle aziende coinvolte ma c'è da scommettere che nascosto da qualche parte ci sia già qualche segugio intento in affannose ricerche per svelare l'arcano.
Un programma da 24 milioni di euro i cui "principali ambiti d'intervento sono i contesti urbani periferici e marginali interessati da carenza di attrezzature e servizi, degrado degli edifici e degli spazi aperti che comprende anche processi di degrado sociale".
Seguendo le direttive regionali, anche il Comune di Gravina, con la delibera di giunta n. 174 del 23 novembre 2010, ha voluto dare vita ad un "programma di rigenerazione urbana" con il quale intende "riqualificare l'assetto urbanistico attraverso il risanamento del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici , garantendo la tutela, la valorizzazione del patrimonio storico culturale" oltre alla "realizzazione, manutenzione e adeguamento delle urbanizzazioni primarie e secondarie necessarie alle relazioni e agli scambi nel territorio urbanizzato".
Nello stesso giorno l'amministrazione comunale ha diffuso l'avviso pubblico per raccogliere proposte, progetti e aree di intervento da inserire nel Programma di rigenerazione urbana. In modo particolare si esortano i privati e le cooperative edilizie a presentare progetti per "il completamento degli spazi edilizi delle aree destinate alla residenza; il rifacimento o la sostituzione di organismi degradati o in stato di abbandono; la nuova edificazione finalizzata all'inserimento nei tessuti esistenti di una "mix funzionale" ossia un intervento che comprenda spazi per la residenza, aree per i servizi e le attività commerciali e zone destinate a verde".
Tutti i progetti, si legge nella delibera, dovranno essere presentati entro il "….Novembre 2010".
Ma niente paura.
Per conoscere la data di scadenza del bando non serve risolvere un rebus ne consultare una fattucchiera, poiché esattamente 8 giorni dopo, la stessa giunta ha decretato la chiusura del bando. Infatti con delibera n.178 l'amministrazione Divella, (alla seduta risulta assente solo Raffaele Lorusso, all'epoca assessore all'urbanistica) chiude il bando accettando solo "alcune istanze dei cittadini relative alla manifestazione d'interesse dando la possibilità all'utilizzo progettuale da parte dell'amministrazione delle aree o immobili di proprietà".
Con l'inizio del nuovo anno, le attenzioni dell'opinione pubblica e, probabilmente di gran parte dei politici gravinesi, si è spostata su altri temi sino allo scorso 29 giugno quando il Consiglio comunale ha approvato, con i soli voti della maggioranza, il "Documento Programmatico per la Rigenerazione urbana".
Nelle cartine allegate al Documento, campeggia evidenziato in viola, un certo "Programma di rigenerazione urbana" che si riferisce alla deliberazione di giunta n.178 del 2010.
Una rigenerazione urbana, con tanto di progetti, deliberata solo con i voti della giunta?
No se il Consiglio approva l'intero Documento programmatico che contiene il Programma pubblicato con la delibera 178, dandolo sostanzialmente per buono.
Il programma in questione si sviluppa su un area rettangolare che da via Tripoli si estende sino alla provinciale n.53 per Matera sino alle prime aree verdi del Bosco Comunale e che proseguendo verso Bari comprende anche un'area di quasi 2000 m racchiusi tra La tarantina e la statale 96.
Un neonato progetto, che qualcuno ha già ribattezzato Biscotto per via della sua forma allungata e che sta facendo salire la temperatura nei palazzi della politica gravinese.
Ma in pratica cosa prevede questo biscotto?
Nato in una zona della città con un alto tasso abitativo ma carente di servizi e centri di ritrovo, un quartiere definito "dormitorio" con un "alto tasso di sviluppo e che presenta al suo interno manufatti privati passibili di ristrutturazione funzionale" come si evince dalla relazione generale del progetto.
Dunque un'area da valorizzare dove eseguire interventi mirati al miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti, con un occhio particolare a quanti vivono in una situazione di disagio economico e sociale.
Per raggiungere questi scopi, il Piano racchiude progetti per la realizzazione di 170 alloggi di edilizia residenziale privata e 240 alloggi, di diversa grandezza, da destinare ad edilizia residenziale pubblica di cui 40 saranno sovvenzionati dallo IACP. Ma non ci sono soltanto case, visto che nel progetto è compresa la realizzazione della strada di piano e di piste ciclabili inserite in un'idea più ampia di miglioramento della sicurezza e della viabilità stradale. Spunta, tra le altre cose, un progetto per la realizzazione della cittadella della sicurezza nel vecchio mattatoio.
Inoltre saranno realizzate opere di arredo urbano oltre ai parcheggi e alle aree verdi attrezzate. E ancora progetti di recupero per il tratturo Melfi- Castellaneta e di riqualificazione di alcuni immobili tra cui campeggia lo storico Casino di Maninni da destinare a museo archeologico.
E per migliorare la qualità della vita si prevede di spostare le stazioni di carburante in una zona poco abitata. E ancora asili nido, ludoteca, centro per anziani, centri commerciali. Insomma, come qualcuno in questi giorni ha detto, siamo dinanzi alla progettazione di una nuova città.
Al momento sono ancora top secret i nomi dei privati e delle aziende coinvolte ma c'è da scommettere che nascosto da qualche parte ci sia già qualche segugio intento in affannose ricerche per svelare l'arcano.