Convegni
Rileggere la storia dalle lettere al filosofo Giuseppe Tarantino
Alla Fondazione Santomasi presentato il lavoro di recupero delle lettere ritrovate dopo 70 anni
Gravina - venerdì 26 gennaio 2024
9.01
Alcuni lavori di ristrutturazione presso una biblioteca di Grumo Appula, un assessore scrupoloso, una insegnante curiosa, e buoni collaboratori. Le lettere inviate da nomi noti della storia al filosofo gravinese Giuseppe Tarantino sono salve, recuperate e rese fruibili a tutti.
Una storia surreale, che nasce per caso, dove durante dei lavori di ristrutturazione presso la biblioteca comunale "Beniamino D'Amato" del comune di Grumo Appula vengono ritrovate dei documenti apparentemente senza significato alcuno. L'assessore Gennaro Palladino decide di coinvolgere Anna Baccelliere, oggi direttore della stessa biblioteca, la docente si mostra interessata al materiale ritrovato.
L'assessore alla biblioteca Palladino decide di far sanificare il materiale, mentre Franco Regina provvede alla scansione delle oltre 700 lettere, la docente Anna Baccelliere organizza una piccola squadra di studenti che operosi, catalogano e rileggono le lettere.
La sorpresa è arrivata quando tra i firmatari di queste lettere si sono potuti notare nomi noti della storia italiana quali quelli di Armando Diaz, Luigi Cadorna e tanti altri. Le idee innovative di Giuseppe Tarantino lo rendevano un riferimento per molte personalità. Personalità che regolarmente intrattenevano rapporti epistolari con il filosofo gravinese.
Nella sala convegno della Fondazione E. P. Santomasi, dopo un breve intervento del vice presidente Nicola Cornacchia, sono stati gli stessi protagonisti di questo ritrovamento a raccontare come il tutto sia avvenuto casualmente, e del successivo lavoro di sanificazione recupero e digitalizzazione dei manoscritti epistolari, durante il convegno si è avuto la possibilità di vedere e ascoltare alcune delle lettere più rappresentative del contesto storico sociale e politico del primo dopoguerra.
"Un gesto glorioso e bello di coloro che hanno avuto il coraggio di sanificarle, catalogarle e metterle a disposizione di tutti noi". Queste le parole di apprezzamento del presidente della Fondazione E.P. Santomasi Filippo Tarantino nei confronti dei protagonisti del prezioso lavoro svolto per il recupero delle lettere ritrovate dopo oltre 70 anni, che rischiavano di essere perse per sempre. In rappresentanza del sindaco Lagreca, l'assessore Vito Stimolo che a conclusione del dibattito ha consegnato delle targhe in riconoscimento del prezioso lavoro svolto.
Poi il presidente Tarantino ha fatto riferimento al coraggioso discorso in parlamento. "In difesa delle pubbliche libertà" del senatore del Regno d'Italia Francesco Ruffini e al fatto che lo stesso senatore non abbia avuto occasione di leggere prima "La politica e la morale" del filosofo Giuseppe Tarantino, al fine di poter avere ulteriori spunti di riflessione per il suo discorso contro il nascente regime.
Il presidente ha voluto ricordare il filosofo Giuseppe Tarantino che riteneva di non potersi fidare esclusivamente del diritto come strumento di pace e convivenza tra persone e Stati, ma associare al diritto il concetto di etica. "La convivenza pacifica tra gli stati va perseguita soltanto se siamo illuminati dall'etica"- conclude Filippo Tarantino.
Una storia surreale, che nasce per caso, dove durante dei lavori di ristrutturazione presso la biblioteca comunale "Beniamino D'Amato" del comune di Grumo Appula vengono ritrovate dei documenti apparentemente senza significato alcuno. L'assessore Gennaro Palladino decide di coinvolgere Anna Baccelliere, oggi direttore della stessa biblioteca, la docente si mostra interessata al materiale ritrovato.
L'assessore alla biblioteca Palladino decide di far sanificare il materiale, mentre Franco Regina provvede alla scansione delle oltre 700 lettere, la docente Anna Baccelliere organizza una piccola squadra di studenti che operosi, catalogano e rileggono le lettere.
La sorpresa è arrivata quando tra i firmatari di queste lettere si sono potuti notare nomi noti della storia italiana quali quelli di Armando Diaz, Luigi Cadorna e tanti altri. Le idee innovative di Giuseppe Tarantino lo rendevano un riferimento per molte personalità. Personalità che regolarmente intrattenevano rapporti epistolari con il filosofo gravinese.
Nella sala convegno della Fondazione E. P. Santomasi, dopo un breve intervento del vice presidente Nicola Cornacchia, sono stati gli stessi protagonisti di questo ritrovamento a raccontare come il tutto sia avvenuto casualmente, e del successivo lavoro di sanificazione recupero e digitalizzazione dei manoscritti epistolari, durante il convegno si è avuto la possibilità di vedere e ascoltare alcune delle lettere più rappresentative del contesto storico sociale e politico del primo dopoguerra.
"Un gesto glorioso e bello di coloro che hanno avuto il coraggio di sanificarle, catalogarle e metterle a disposizione di tutti noi". Queste le parole di apprezzamento del presidente della Fondazione E.P. Santomasi Filippo Tarantino nei confronti dei protagonisti del prezioso lavoro svolto per il recupero delle lettere ritrovate dopo oltre 70 anni, che rischiavano di essere perse per sempre. In rappresentanza del sindaco Lagreca, l'assessore Vito Stimolo che a conclusione del dibattito ha consegnato delle targhe in riconoscimento del prezioso lavoro svolto.
Poi il presidente Tarantino ha fatto riferimento al coraggioso discorso in parlamento. "In difesa delle pubbliche libertà" del senatore del Regno d'Italia Francesco Ruffini e al fatto che lo stesso senatore non abbia avuto occasione di leggere prima "La politica e la morale" del filosofo Giuseppe Tarantino, al fine di poter avere ulteriori spunti di riflessione per il suo discorso contro il nascente regime.
Il presidente ha voluto ricordare il filosofo Giuseppe Tarantino che riteneva di non potersi fidare esclusivamente del diritto come strumento di pace e convivenza tra persone e Stati, ma associare al diritto il concetto di etica. "La convivenza pacifica tra gli stati va perseguita soltanto se siamo illuminati dall'etica"- conclude Filippo Tarantino.