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Territorio

Riordino province: Gravina verso l'area metropolitana

Il sindaco: "Tra Bari e Foggia, meglio la prima". L'ultima parola al consiglio comunale. Quando?

Gravina scivola verso l'area metropolitana.

A Bari il sì gravinese è dato per assodato. Praticamente certo. Al punto che Filippo Barattolo, uno dei più navigati politici del capoluogo, segretario provinciale dell'Udc ed assessore delegato alla città metropolitana nella giunta di Michele Emiliano, non manca occasione di ribadirlo appena può. Inserendo nell'elenco dei comuni che sarebbero pronti a sostenere la nuova creatura istituzionale anche l'erede dell'antica Sidion. E se lo dice lui, che sta seguendo la pratica in prima persona, c'è da credergli. Certo, non è che questa soluzione riscuota di grandi consensi popolari: sull'altopiano delle Murge in molti, forse i più, potendo scegliere, avrebbero voluto voltare le spalle (almeno istituzionalmente) ad una Puglia avara di attenzioni nei confronti di Gravina e fare rotta verso la Lucania e la vicina Matera. Il Governo, però, ha parlato chiaro: la scelta è limitata all'adesione alla provincia confinante o all'ingresso in un'eventuale area metropolitana nata dalle ceneri della provincia della città capoluogo. Ovvero al sì a Bari pigliatutto, oppure a ciò che resta. Magari Foggia, ma non Matera, perchè essa pure soppressa, perchè nessun procedimento di fusione con la città dei sassi è stato promosso entro la data limite del 20 luglio, perchè per andare in Basilicata occorrerebbe anche cambiare regione e dunque passare sotto le forche caudine di una procedura rigorosa, disciplinata dall'articolo 133 della Costituzione, e così farraginosa e lenta che nella storia dell'Italia repubblicana rari sono gli esempi di Municipi riusciti, dopo anni di sofferenza, a traslocare da una regione all'altra.

Insomma, avanti tutta verso Bari? I segnali premonitori sembrerebbero confermarlo. Ma dietro le quinte si starebbe giocando una partita un pò più complessa, che avrebbe come deus ex machina la Provincia ed il suo condottiero, Francesco Schittulli: consapevole del fatto che la futura città metropolitana dovrà per legge dotarsi di uno Statuto che dovrà essere condiviso da tutti gli enti aderenti, l'ente destinato alla scomparsa starebbe provando ad organizzare i municipi che ancora non avrebbero deciso del loro destino. Ed avrebbe dato impulso alla creazione di una sorta di cabina di regia, composta da diversi comuni del territorio tra i quali Gioia del Colle, Putignano, Bitonto e, naturalmente, Gravina. Una partita tutta politica, per strappare concessioni e non tornare a casa a mani vuote di fronte al potente capoluogo.

Dove sta la verità? Forse proprio qui. "Siamo in un gruppo di studio che collabora all'istituzione dell'area metropolitana - spiega il primo cittadino gravinese Alesio Valente - ma non perchè abbiamo già scelto di aderire ad essa, bensì perchè ci proponiamo di saperne di più". Un piede dentro e l'altro fuori, per conquistare nuovi spazi anche se il destino appare segnato? "Se dovessero realizzarsi le condizioni per tenere in piedi la Provincia di Bari - risponde il sindaco - opteremmo per il mantenimento dello status quo. Ma dovendo scegliere tra la città metropolitana e la Provincia di Foggia, non credo vi siano dubbi: andremmo verso Bari, sia pur ricercando soluzioni che non ci rendano marginali". Chiosa finale: "Ad ogni modo, la decisione finale spetterà al consiglio comunale". Che tuttavia, sebbene a novembre scadano i termini per il riordino delle province attraverso i lavori del Consiglio delle autonomie locali, ancora della questione non è stato neppure investito.

Sarà perchè, essendoci poco da scegliere ed essendo quel poco probabilmente già deciso, da discutere ci sarà poco o niente?
  • Alesio Valente
  • Francesco Schittulli
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