Territorio
Rocca del Garagnone, il Parco vuole acquistarlo
Iniziata la procedura di riscatto. Ecco quanto vale il monumento
Gravina - giovedì 27 gennaio 2022
13.00
Con la delibera presidenziale n. 32/2021 emanata dal Parco Nazionale dell'Alta Murgia, prende avvio la procedura di acquisto del Castello del Garagnone, attraverso l'esercizio del diritto di riscatto. Il Castello si trova in territorio di Spinazzola, in zona A del Parco, cioè l'area a maggiore tutela. L'iter di acquisto è stata avviata con una previsione di spesa di 40.000 euro.
"Il Castello del Garagnone, noto anche come Rocca invisibile, è parte di una prestigiosa triade di monumenti che comprende Castel del Monte e il Castello di Gravina - afferma l'ente Parco - tutti e tre situati nel Parco e voluti dall'imperatore svevo Federico II. Edificato in età normanna durante il regno degli Altavilla, fu ricostruito a scopo difensivo nel 1220. Del maniero ne restano oggi le affascinanti rovine che si ergono in collina sul costone murgiano, fonte di interesse per numerosi visitatori".
Un'altra importante novità è il via libera della Regione Puglia alla perimetrazione delle aree contigue al Parco Nazionale dell'Alta Murgia e sostegno della candidatura dell'area protetta a diventare un Geoparco Unesco. Questo quanto stabilito dalla deliberazione della giunta regionale attraverso la delibera del 29 novembre scorso che consentirà la perimetrazione delle aree in modo da riuscire a valorizzare il patrimonio geologico-ambientale limitrofo all'area protetta murgiana, ma anche di consentire alle aree contigue al Parco di concorrere per ottenere contributi e finanziamenti senza la necessità di introdurre nuovi vincoli. Il documento rilasciato dal governo regionale prevede che rientrino in queste zone i siti appartenenti alla Rete Natura 2000 come la zona del Bosco Difesa Grande, i Valloni di Spinazzola, il Bosco di Mesola, le aree della Murgia Alta (di cui la parte non ricadente nel perimetro delle aree contigue è ricompresa nel perimetro del Parco Nazionale Alta Murgia); e le Aree delle Gravine (di cui la parte non ricadente nel perimetro delle aree contigue è ricompresa nel perimetro del Parco Regionale Terra delle Gravine).
Un risultato importante, visto che solo altri due parchi nazionali hanno perimetrato e istituito le aree contigue. Fondamentale anche per scongiurare la collocazione del deposito unico nazionale delle scorie radioattive sul territorio gravinese in località Zingariello.
"Il Castello del Garagnone, noto anche come Rocca invisibile, è parte di una prestigiosa triade di monumenti che comprende Castel del Monte e il Castello di Gravina - afferma l'ente Parco - tutti e tre situati nel Parco e voluti dall'imperatore svevo Federico II. Edificato in età normanna durante il regno degli Altavilla, fu ricostruito a scopo difensivo nel 1220. Del maniero ne restano oggi le affascinanti rovine che si ergono in collina sul costone murgiano, fonte di interesse per numerosi visitatori".
Un'altra importante novità è il via libera della Regione Puglia alla perimetrazione delle aree contigue al Parco Nazionale dell'Alta Murgia e sostegno della candidatura dell'area protetta a diventare un Geoparco Unesco. Questo quanto stabilito dalla deliberazione della giunta regionale attraverso la delibera del 29 novembre scorso che consentirà la perimetrazione delle aree in modo da riuscire a valorizzare il patrimonio geologico-ambientale limitrofo all'area protetta murgiana, ma anche di consentire alle aree contigue al Parco di concorrere per ottenere contributi e finanziamenti senza la necessità di introdurre nuovi vincoli. Il documento rilasciato dal governo regionale prevede che rientrino in queste zone i siti appartenenti alla Rete Natura 2000 come la zona del Bosco Difesa Grande, i Valloni di Spinazzola, il Bosco di Mesola, le aree della Murgia Alta (di cui la parte non ricadente nel perimetro delle aree contigue è ricompresa nel perimetro del Parco Nazionale Alta Murgia); e le Aree delle Gravine (di cui la parte non ricadente nel perimetro delle aree contigue è ricompresa nel perimetro del Parco Regionale Terra delle Gravine).
Un risultato importante, visto che solo altri due parchi nazionali hanno perimetrato e istituito le aree contigue. Fondamentale anche per scongiurare la collocazione del deposito unico nazionale delle scorie radioattive sul territorio gravinese in località Zingariello.