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Rottamazioni cartelle fiscali? No, Grazie

L’Amministrazione rinuncia allo stralcio. Tutti favorevoli in maggioranza tranne Lapolla

"Questa sera siamo chiamati a votare una proposta che viene dagli uffici che riguarda il diniego di stralcio parziale delle cartelle di pagamento fino a mille euro dagli anni 2000 fino al 2015" -ha detto l'assessore Leo Vicino nella relazione introduttiva al punto che ha prodotto la convocazione di un consiglio comunale monotematico.

Di cosa si tratta: l'ultima legge di bilancio prevede la rottamazione delle cartelle con automatismi e cancellazioni totali per delle cartelle esattoriali di importo inferiore a 1000 euro. Questo vale per gli enti che hanno demandato allo Stato la riscossione delle imposte. Il Comune di Gravina invece non si avvale della riscossione effettuata dall'Agenzia dell'Entrate, ma riscuote in proprio le cartelle esattoriali (con il supporto di una agenzia esterna) e quindi non può avvalersi di questa agevolazione, se non fosse per una unica casistica che riguarda la riscossione delle sanzioni al codice della strada elevate dalla Polizia Locale. Le sanzioni che prevedono la cancellazione solo della parte che riguarda gli interessi e le spese di notifica.

Perché non aderire alla rottamazione?
Secondo quanto detto dall'assessore al bilancio- "Se il Comune aderisse automaticamente alla rottamazione, il cittadino gravinese non dovrebbe pagare gli interessi; se il Comune non aderisse invece all'automatismo della cancellazione degli interessi, allora il cittadino potrebbe fare l'adesione agevolata ed in automatico gli interessi verrebbero tolti". In pratica secondo l'assessore cambierebbe poco per i cittadini.

"Questa amministrazione ha sempre fatto e continuerà a farlo gli interessi dei gravinesi" -ha detto in conclusione Vicino.
Affermazioni che però non hanno convinto il Consigliere di "Una Bella Storia" Saverio Verna, che non solo ha chiesto a cosa serviranno i maggiori introiti a cui l'amministrazione non intende rinunciare ma, affondando il colpo, ha alluso alla possibilità che gli introiti possano servire "per fare quadrare i bilanci, o peggio, per foraggiare associazioni e consorzi che fanno capo agli amici e agli amici degli amici. Oppure servano per coprire le spese dell'ultimo Natale che ha avuto dei costi che, pare, siano lievitati ad oltre il doppio di quanto previsto".

Una illazione che ha sollecitato l'immediata risposta dell'assessore Vicino: "Verna dice delle inesattezze. Le somme non sono previste in bilancio e neppure per una spesa perché non sono somme certe. Posso dire con certezza che gli impegni di spesa previsti per il natale sono rimasti quelli conteggiati".

Anche Mario Conca non si dice d'accordo con la scelta dell'amministrazione comunale. Per il consigliere dei Cittadini Gravinesi questa operazione di pace fiscale, riguarda solo gli interessi di carelle dal 2000 al 2015 ed è verosimile che chi non ha pagato finora, continuerà a non pagare". "A che serve dare un diniego su una cosa che mi sarà possibile fare in automatico?" -si chiede Conca, sottolineando come si sarebbe potuto evitare il consiglio comunale. Che potrebbe costare più di quanto non entrerà nelle casse municipali dopo questa decisione- ironizza l'ex sindaco Valente, che si è detto contrario alla scelta politica alla base della delibera.

Ma quello che è apparso più contrariato è stato sicuramente il consigliere di maggioranza Angelo Lapolla che ha dichiarato il suo voto contrario, motivandolo. "Molti comuni non hanno fatto consigli comunali per rientrare di queste somme. Il Governo dà la possibilità di togliere il debito alla gente e noi non accettiamo? Chi non ha pagato fino ad oggi, avendo questa possibilità forse avrebbe potuto pagare" -ha dichiarato Lapolla.

Insomma, un dibattito durato poco più di trequarti d'ora che non ha smosso i contendenti dalle loro convinzioni, producendo l'approvazione della delibera con i voti della maggioranza presente in aula, fatta eccezione di Lapolla.
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