Politica
"Ruspa sul pianoro: nessuna autorizzazione dalla Soprintendenza"
Le consigliere pentastellate rendono pubblici i verbali sull'evento Lumina
Gravina - mercoledì 26 giugno 2019
17.36
"L'attività di allestimento finalizzate all'esecuzione dell'evento Lumina non sono state oggetto di provvedimenti autorizzativi da parte della Soprintendenza, nonostante le stesse si siano svolte su un'area di interesse archeologico che sollecita l'adozione di misure cautelative , ai fini della conservazione del banco roccioso del Pianoro Madonna della Stella".
Questo quanto emerso da una prima valutazione dei documenti autorizzativi con cui Palazzo di città ha fato il via libera all'evento organizzato dal Consorzio Evo.
A riportare in cronaca la vicenda del cingolato posizionato sul pianoro della Madonna della Stelle sono state le consigliere pentastellate, Rosa Cataldi, Raffaella Colavito e Ketti Lorusso, riportando quanto emerso dall'analisi degli atti collegati allo svolgimento dell'evento Lumina.
Secondo quanto riferito dalle tre consigliere , la Soprintendenza archeologica deputata alla tutela del parco archeologico, sarebbe stata coinvolta solo in un secondo momento ovvero dopo la diffusione delle fotografie sul social.
"E' questo il dato che emerge dagli atti ufficiali - incalzano le consigliere di opposizione - la Soprintendenza è stata chiamata ad effettuare un sopralluogo, su sollecitazione di terzi, solo il giorno successivo al posizionamento del cingolato e in seguito al clamore mediatico che una simile circostanza aveva suscitato. Nel verbale redatto dal funzionario archeologo si legge chiaramente che le " Dal canto loro, essendo stati interpellati ex post, i funzionari della Soprintendenza hanno cercato di porvi rimedio stabilendo, a carico degli organizzatori dell'evento, degli obblighi ben precisi da rispettare durante la continuazione delle attività di allestimento, quali, ad esempio," l'adozione di misure volte alla mitigazione dell'impatto visivo causato dalla presenza del mezzo meccanico sul Pianoro, attraverso una pannellatura che lo inscatoli interamente".
Preso atto di quanto dichiarato dalla Soprintendenza, e in attesa di un riscontro da parte del Ministero della cultura, le consigliere sono tornate ad interrogare Palazzo di città: "Se la Soprintendenza non è stata interpellata, chi si è assunto la responsabilità di decidere, arbitrariamente, che la ruspa poteva essere messa lì? Il sindaco, il Comando dei Vigili Urbani o Evo?".
(antonella testini)
Questo quanto emerso da una prima valutazione dei documenti autorizzativi con cui Palazzo di città ha fato il via libera all'evento organizzato dal Consorzio Evo.
A riportare in cronaca la vicenda del cingolato posizionato sul pianoro della Madonna della Stelle sono state le consigliere pentastellate, Rosa Cataldi, Raffaella Colavito e Ketti Lorusso, riportando quanto emerso dall'analisi degli atti collegati allo svolgimento dell'evento Lumina.
Secondo quanto riferito dalle tre consigliere , la Soprintendenza archeologica deputata alla tutela del parco archeologico, sarebbe stata coinvolta solo in un secondo momento ovvero dopo la diffusione delle fotografie sul social.
"E' questo il dato che emerge dagli atti ufficiali - incalzano le consigliere di opposizione - la Soprintendenza è stata chiamata ad effettuare un sopralluogo, su sollecitazione di terzi, solo il giorno successivo al posizionamento del cingolato e in seguito al clamore mediatico che una simile circostanza aveva suscitato. Nel verbale redatto dal funzionario archeologo si legge chiaramente che le " Dal canto loro, essendo stati interpellati ex post, i funzionari della Soprintendenza hanno cercato di porvi rimedio stabilendo, a carico degli organizzatori dell'evento, degli obblighi ben precisi da rispettare durante la continuazione delle attività di allestimento, quali, ad esempio," l'adozione di misure volte alla mitigazione dell'impatto visivo causato dalla presenza del mezzo meccanico sul Pianoro, attraverso una pannellatura che lo inscatoli interamente".
Preso atto di quanto dichiarato dalla Soprintendenza, e in attesa di un riscontro da parte del Ministero della cultura, le consigliere sono tornate ad interrogare Palazzo di città: "Se la Soprintendenza non è stata interpellata, chi si è assunto la responsabilità di decidere, arbitrariamente, che la ruspa poteva essere messa lì? Il sindaco, il Comando dei Vigili Urbani o Evo?".
(antonella testini)