Politica
S'avvicina l'ora della verità nel centrodestra
Laddaga: "E' arrivato il momento delle scelte". E nel centrosinistra scatta il corteggiamento al Psi
Gravina - mercoledì 14 marzo 2012
15.00
O dentro o fuori. Oppure oltre, magari, ma con un altro candidato, perchè la pazienza di chi c'è è agli sgoccioli.
Il centrodestra delle scelte mancate proverà stasera a mettere una pezza al buco: individuare, e pure in fretta, il suo candidato sindaco. Le tante riunioni andate a vuoto o saltate negli ultimi giorni hanno fatto alzare la temperatura. Col rischio concreto che il nome dell'unico candidato al momento sul tavolo, quello di Michele Laddaga, finisca rosolato come pollo allo spiedo nel forno delle trattative partitiche e dei distinguo che sembrano attraversare e dividere anche la galassia delle liste civiche.
Il primo a rendersi conto del pericolo è proprio Laddaga. "Non posso confermare d'essere stato designato candidato a sindaco perchè, al momento, nessuna decisione ufficiale è stata finora presa in tal senso", ammette prima di aggiungere: "Stasera ci rivedremo con tutte le forze della coalizione per fare il punto della situazione e decidere. E' l'ora della verità". Parole che fanno toccare con mano, plasticamente, lo spessore della fitta nebbia scesa su Pdl e soci. Dai vertici pidiellini, di Gravina e di Bari, il direttore delle poste gravinesi avrebbe ricevuto un sostanziale via libera. Lo stesso incassato dalle alte sfere del Movimento Schittulli, prima della pausa di riflessione invocata proprio dagli schittulliani al tavolo gravinese in ossequio alla necessità di "consumare i necessari passaggi democratici del confronto con la segreteria provinciale e con quella regionale". Silenzi, invece, dalle parti delle liste civiche, specie dal fronte su cui sono attestate "Movimento civico gravinese" e "Gravinainmovimento".
Se non una palude, quanto meno corso Aldo Moro nell'ora di punta: difficile andare avanti, impossibile tornare indietro. Con Laddaga ormai pronto a svicolare imboccando la prima uscita in caso di ulteriori rallentamenti, e l'ipotesi Demarinis che nonostante il clamore iniziale stenta a farsi largo, imbottigliata nel traffico delle grandi manovre trasversali. Ingorghi ai quali paiono essersi sottratte per tempo le due coalizioni già in campo, quella capeggiata dal democratico Alesio Valente e quella guidata dall'ex sindaco Onofrio Vendola. Ambedue alle prese con l'operazione di allargamento dei confini della propria area politica di riferimento: se i valentiani sembrano sul punto di aprire le porte a pezzi più o meno consistenti di raggruppamenti civici, i vendoliani svelano l'esistenza di trattative con Nuova Dc e "Gravina nel cuore". Anche se, puntualizza il coordinatore provinciale della "Puglia per Vendola", Lino Viola, "siamo impegnati ad andare ben oltre questo schema. Siamo alle prese con un processo di riorganizzazione della politica gravinese Non guardiamo alle sigle, ma agli uomini ed alle donne di buona volontà ed alle loro qualità e capacità: non celebriamo processi al passato, ma con spirito di riconciliazione ci preoccupiamo di governare questa città facendo affidamento sulle migliori intelligenze della cultura cattolica e di quella riformista". Accenno che rimanda immediatamente al Partito socialista: "Al 99%, chiude con noi", dicono dal Pd. "Ci siamo incontrati ieri sera: abbiamo riscontrato molte affinità ideali e programmatiche", ribatte dall'altro versante Viola.
Dove sta la verità? E dove staranno i socialisti alle prossime elezioni? "Domani sera avrà luogo una riunione per definire un possibile accordo", giurano i democrats. "Ci siamo presi qualche giorno per valutare eventuali intese", resta fermo Viola.
Difficile andare avanti, impossibile tornare indietro. Ma a volte anche stare fermi diventa complicato....
Il centrodestra delle scelte mancate proverà stasera a mettere una pezza al buco: individuare, e pure in fretta, il suo candidato sindaco. Le tante riunioni andate a vuoto o saltate negli ultimi giorni hanno fatto alzare la temperatura. Col rischio concreto che il nome dell'unico candidato al momento sul tavolo, quello di Michele Laddaga, finisca rosolato come pollo allo spiedo nel forno delle trattative partitiche e dei distinguo che sembrano attraversare e dividere anche la galassia delle liste civiche.
Il primo a rendersi conto del pericolo è proprio Laddaga. "Non posso confermare d'essere stato designato candidato a sindaco perchè, al momento, nessuna decisione ufficiale è stata finora presa in tal senso", ammette prima di aggiungere: "Stasera ci rivedremo con tutte le forze della coalizione per fare il punto della situazione e decidere. E' l'ora della verità". Parole che fanno toccare con mano, plasticamente, lo spessore della fitta nebbia scesa su Pdl e soci. Dai vertici pidiellini, di Gravina e di Bari, il direttore delle poste gravinesi avrebbe ricevuto un sostanziale via libera. Lo stesso incassato dalle alte sfere del Movimento Schittulli, prima della pausa di riflessione invocata proprio dagli schittulliani al tavolo gravinese in ossequio alla necessità di "consumare i necessari passaggi democratici del confronto con la segreteria provinciale e con quella regionale". Silenzi, invece, dalle parti delle liste civiche, specie dal fronte su cui sono attestate "Movimento civico gravinese" e "Gravinainmovimento".
Se non una palude, quanto meno corso Aldo Moro nell'ora di punta: difficile andare avanti, impossibile tornare indietro. Con Laddaga ormai pronto a svicolare imboccando la prima uscita in caso di ulteriori rallentamenti, e l'ipotesi Demarinis che nonostante il clamore iniziale stenta a farsi largo, imbottigliata nel traffico delle grandi manovre trasversali. Ingorghi ai quali paiono essersi sottratte per tempo le due coalizioni già in campo, quella capeggiata dal democratico Alesio Valente e quella guidata dall'ex sindaco Onofrio Vendola. Ambedue alle prese con l'operazione di allargamento dei confini della propria area politica di riferimento: se i valentiani sembrano sul punto di aprire le porte a pezzi più o meno consistenti di raggruppamenti civici, i vendoliani svelano l'esistenza di trattative con Nuova Dc e "Gravina nel cuore". Anche se, puntualizza il coordinatore provinciale della "Puglia per Vendola", Lino Viola, "siamo impegnati ad andare ben oltre questo schema. Siamo alle prese con un processo di riorganizzazione della politica gravinese Non guardiamo alle sigle, ma agli uomini ed alle donne di buona volontà ed alle loro qualità e capacità: non celebriamo processi al passato, ma con spirito di riconciliazione ci preoccupiamo di governare questa città facendo affidamento sulle migliori intelligenze della cultura cattolica e di quella riformista". Accenno che rimanda immediatamente al Partito socialista: "Al 99%, chiude con noi", dicono dal Pd. "Ci siamo incontrati ieri sera: abbiamo riscontrato molte affinità ideali e programmatiche", ribatte dall'altro versante Viola.
Dove sta la verità? E dove staranno i socialisti alle prossime elezioni? "Domani sera avrà luogo una riunione per definire un possibile accordo", giurano i democrats. "Ci siamo presi qualche giorno per valutare eventuali intese", resta fermo Viola.
Difficile andare avanti, impossibile tornare indietro. Ma a volte anche stare fermi diventa complicato....