Palazzo di città
Accoglienza ai rifugiati: nulla di fatto per le cooperative
L’ente comunale elabora un progetto proprio.
Gravina - sabato 9 novembre 2013
09.05
Assistenza per i rifugiati, il Comune fa da sé.
E' scaduto il 14 ottobre il bando dedicato al sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (S.P.R.A.R). Il bando lampo per cui nessuna cooperativa è riuscita a presentare un progetto conforme a quanto richiesto dall'amministrazione comunale e quindi meritevole di aggiudicazione.
"Al bando hanno partecipato quattro realtà presenti sul territorio" spiega Nicola Varvara, responsabile del servizio politiche sociali, "la cooperativa sociale "Il sipario", la "Nuovi orizzonti", la "San Sebastiano" e la cooperativa "Eos". Non abbiamo accettato nessuna delle idee progettuali. Non c'è stata alcuna aggiudicazione semplicemente per un motivo di opportunità e valutazione" aggiunge il responsabile comunale. Gli Enti locali, supportati dagli operatori del terzo settore, possono sottoporre il proprio progetto di accoglienza integrata al Ministero degli Interni avendo, in caso di accettazione dell'istanza, la possibilità di accedere al Fondo nazionale per le politiche e i servizi di asilo.
"Visto l'esito negativo della gara - aggiunge Varvara - abbiamo presentato un nostro progetto al ministero, proponendo a tutte e quattro le cooperative partecipanti al bando, di collaborare, inserendole nella gestione del servizio". A loro, se e quando il progetto sarà finanziato e il centro accoglienza diventasse una realtà, spetterà il compito di provvedere all'accoglienza integrata, consistente nell'inserimento, nella formazione, sociale e professionale dei rifugiati "con figure professionali quali i mediatori linguistici e culturali e gli educatori professionali",
Il progetto consisterà in un "centro di accoglienza per adulti e minori stranieri, sino ad un massimo di 10 minori e 40 adulti" e se le cooperative vorranno o potranno modificare le loro strutture, avremmo la possibilità di raggiungere 80 posti per gli adulti, mentre per i minori il numero resta invariato".
E sempre a proposito di accoglienza per i minori, "sono assoggettati al regolamento regionale come se fossero nativi pugliesi, quando vengono collocati in struttura, hanno diritto ad essere inseriti socialmente culturalmente, scolasticamente", conclude il dirigente.
Il servizio, se l'esito della candidatura sarà positivo, partirà ad anno nuovo: "Non sarà attivo prima del primo gennaio 2014, perchè il ministero ci ha chiesto la disponibilità delle strutture a partire da questa data, pertanto se le cooperative vorranno essere partner di questo ente, dovranno avere la disponibilità dei posti richiesti".
E' scaduto il 14 ottobre il bando dedicato al sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (S.P.R.A.R). Il bando lampo per cui nessuna cooperativa è riuscita a presentare un progetto conforme a quanto richiesto dall'amministrazione comunale e quindi meritevole di aggiudicazione.
"Al bando hanno partecipato quattro realtà presenti sul territorio" spiega Nicola Varvara, responsabile del servizio politiche sociali, "la cooperativa sociale "Il sipario", la "Nuovi orizzonti", la "San Sebastiano" e la cooperativa "Eos". Non abbiamo accettato nessuna delle idee progettuali. Non c'è stata alcuna aggiudicazione semplicemente per un motivo di opportunità e valutazione" aggiunge il responsabile comunale. Gli Enti locali, supportati dagli operatori del terzo settore, possono sottoporre il proprio progetto di accoglienza integrata al Ministero degli Interni avendo, in caso di accettazione dell'istanza, la possibilità di accedere al Fondo nazionale per le politiche e i servizi di asilo.
"Visto l'esito negativo della gara - aggiunge Varvara - abbiamo presentato un nostro progetto al ministero, proponendo a tutte e quattro le cooperative partecipanti al bando, di collaborare, inserendole nella gestione del servizio". A loro, se e quando il progetto sarà finanziato e il centro accoglienza diventasse una realtà, spetterà il compito di provvedere all'accoglienza integrata, consistente nell'inserimento, nella formazione, sociale e professionale dei rifugiati "con figure professionali quali i mediatori linguistici e culturali e gli educatori professionali",
Il progetto consisterà in un "centro di accoglienza per adulti e minori stranieri, sino ad un massimo di 10 minori e 40 adulti" e se le cooperative vorranno o potranno modificare le loro strutture, avremmo la possibilità di raggiungere 80 posti per gli adulti, mentre per i minori il numero resta invariato".
E sempre a proposito di accoglienza per i minori, "sono assoggettati al regolamento regionale come se fossero nativi pugliesi, quando vengono collocati in struttura, hanno diritto ad essere inseriti socialmente culturalmente, scolasticamente", conclude il dirigente.
Il servizio, se l'esito della candidatura sarà positivo, partirà ad anno nuovo: "Non sarà attivo prima del primo gennaio 2014, perchè il ministero ci ha chiesto la disponibilità delle strutture a partire da questa data, pertanto se le cooperative vorranno essere partner di questo ente, dovranno avere la disponibilità dei posti richiesti".