La città
Terzo anno senza la Fiera San Giorgio
Rammarico per la città costretta a rinunciare alla tradizionale campionaria
Gravina - venerdì 15 aprile 2022
E' inutile nasconderlo: ci manca, e tanto. Questo purtroppo sarà il terzo anno senza la fiera San Giorgio. Un appuntamento tradizionale per la comunità gravinese, che nella campionaria celebra la sua quasi millenaria storia. Uno dei pochi momenti in cui la comunità fa quadrato e si stringe attorno ai suoi simboli per ricordare quel lontano 1294, anno in cui la fiera San Giorgio, su editto di Carlo D'Angiò, fu ufficialmente ripristinata.
Un evento tradizionale che negli anni è diventato anche un importante appuntamento economico per la città e non solo, ma per tutto il territorio della Murgia. La mancata celebrazione della fiera, infatti, rappresenta un duro colpo all'economia gravinese, un grave danno agli operatori economici. Dal settore delle attività agricole, vocazione primaria della campionaria, a quello dell'artigianato, della ristorazione e del turismo: la San Giorgio era anche diventata negli ultimi anni, per i numerosi visitatori provenienti da fuori città, una ottima occasione per visitare una delle località più affascinanti dell'entroterra barese.
Alcuni giorni di vera festa, con numerosi appuntamenti spettacolari e culturali a corredo della campionaria, per una città che quasi ha dimenticato il sapore e l'aria che si respira nei giorni dedicati alla fiera.
Anche perché non è facile rinunciare alla fiera di San Giorgio. In un momento di riaperture e di apparente ritorno alla normalità, alcuni non riescono a comprendere come mai altre manifestazioni hanno ripreso e la Fiera di Gravina invece no. Nella decisione del commissario prefettizio di rinunciare allo svolgimento della San Giorgio, con molta probabilità pesa la presenza nell'area del quartiere fieristico del presidio Asl per i tamponi.
Certo il rammarico è tanto. Anche perché forse, con un ente che si occupi autonomamente della gestione della campionaria gravinese, qualcosa in più per rilanciare e promuovere la fiera, si sarebbe potuto fare. Considerazioni espresse da più parti che però non restituiscono alla città uno dei momenti di aggregazione tra i più importanti ed un avvenimento che rappresenta l'orgoglio della comunità locale, privata ancora per quest'anno di uno dei suoi simboli.
Un evento tradizionale che negli anni è diventato anche un importante appuntamento economico per la città e non solo, ma per tutto il territorio della Murgia. La mancata celebrazione della fiera, infatti, rappresenta un duro colpo all'economia gravinese, un grave danno agli operatori economici. Dal settore delle attività agricole, vocazione primaria della campionaria, a quello dell'artigianato, della ristorazione e del turismo: la San Giorgio era anche diventata negli ultimi anni, per i numerosi visitatori provenienti da fuori città, una ottima occasione per visitare una delle località più affascinanti dell'entroterra barese.
Alcuni giorni di vera festa, con numerosi appuntamenti spettacolari e culturali a corredo della campionaria, per una città che quasi ha dimenticato il sapore e l'aria che si respira nei giorni dedicati alla fiera.
Anche perché non è facile rinunciare alla fiera di San Giorgio. In un momento di riaperture e di apparente ritorno alla normalità, alcuni non riescono a comprendere come mai altre manifestazioni hanno ripreso e la Fiera di Gravina invece no. Nella decisione del commissario prefettizio di rinunciare allo svolgimento della San Giorgio, con molta probabilità pesa la presenza nell'area del quartiere fieristico del presidio Asl per i tamponi.
Certo il rammarico è tanto. Anche perché forse, con un ente che si occupi autonomamente della gestione della campionaria gravinese, qualcosa in più per rilanciare e promuovere la fiera, si sarebbe potuto fare. Considerazioni espresse da più parti che però non restituiscono alla città uno dei momenti di aggregazione tra i più importanti ed un avvenimento che rappresenta l'orgoglio della comunità locale, privata ancora per quest'anno di uno dei suoi simboli.