La città
San Michele alla mercè dell'acqua piovana
Dubbi sui lavori di rigenerazione: l'acqua invade la chiesa
Gravina - sabato 31 ottobre 2015
La nuova ondata di maltempo di questi ultimi giorni per fortuna è passata senza lasciare dietro di se danni ma una lunga scia di polemiche sui lavori di rigenerazione urbana.
L'ultimo allarme arriva da calata San Michele e precisamente dai residenti del cuore antico di Gravina secondo cui i lavori che stanno interessando il rifacimento della antica gradinata che porta alla chiesa rupestre rischiano di danneggiare la chiesa e comprometterne la stabilità.
Sotto accusa i canali di scolo dell'acqua piovana che raccolgono le acque lungo i due lati della gradinata ovvero da calata San Michele e calata San Giovanni per confluire al centro della gradinata.
"Di qui l'acqua dovrebbe proseguire la sua corsa attraversando il piazzale per poi finire direttamente nella gravina attraverso le aperture poste alla base del muretto di cinta".
E invece?
"L'acqua finisce direttamente nella chiesa di san Michele" denunciano i residenti mostrando il fiumiciattolo naturale che si crea dalla base della scalinata sino alla antica discesa che porta alla chiesa grotta.
"Due giorni di pioggia hanno trasformato l'ingresso dalla chiesa in una palude, il fango sta arrivando all'ingresso e se continua così cosa ne sarà della chiesa di san Michele alla fine dell'inverno?".
La richiesta rivolta a palazzo di città è di intervenire velocemente per rivedere il progetto redatto dagli uffici comunali e affidato in appalto ai privati.
Richiesta già espressa e protocollata con tanto di documentazione ufficiale nei mesi scorsi quando in tanti avevano sollecitato l'intervento della pubblica amministrazione per cambiare il progetto e completare il percorso di deflusso della acque. Prima l'associazione Benedetto XII, poi l'ex sindaco Franco Laiso coadiuvato dagli attivisti Cinque stelle che avevano chiesto e ottenuto un incontro con il sindaco per valutare eventuali modifiche del progetto.
Da allora alle parole non sono seguiti i fatti. Il cielo continua a buttare giù acqua e l'inverno è ancora lungo.
"Stanno facendo i lavori per rivalutare la zona e valorizzare la chiesa di San Michele ma così rischiamo di distruggerla la chiesa e poi, che ci figura ci facciamo con i turisti se li facciamo camminare nel fango?"
L'ultimo allarme arriva da calata San Michele e precisamente dai residenti del cuore antico di Gravina secondo cui i lavori che stanno interessando il rifacimento della antica gradinata che porta alla chiesa rupestre rischiano di danneggiare la chiesa e comprometterne la stabilità.
Sotto accusa i canali di scolo dell'acqua piovana che raccolgono le acque lungo i due lati della gradinata ovvero da calata San Michele e calata San Giovanni per confluire al centro della gradinata.
"Di qui l'acqua dovrebbe proseguire la sua corsa attraversando il piazzale per poi finire direttamente nella gravina attraverso le aperture poste alla base del muretto di cinta".
E invece?
"L'acqua finisce direttamente nella chiesa di san Michele" denunciano i residenti mostrando il fiumiciattolo naturale che si crea dalla base della scalinata sino alla antica discesa che porta alla chiesa grotta.
"Due giorni di pioggia hanno trasformato l'ingresso dalla chiesa in una palude, il fango sta arrivando all'ingresso e se continua così cosa ne sarà della chiesa di san Michele alla fine dell'inverno?".
La richiesta rivolta a palazzo di città è di intervenire velocemente per rivedere il progetto redatto dagli uffici comunali e affidato in appalto ai privati.
Richiesta già espressa e protocollata con tanto di documentazione ufficiale nei mesi scorsi quando in tanti avevano sollecitato l'intervento della pubblica amministrazione per cambiare il progetto e completare il percorso di deflusso della acque. Prima l'associazione Benedetto XII, poi l'ex sindaco Franco Laiso coadiuvato dagli attivisti Cinque stelle che avevano chiesto e ottenuto un incontro con il sindaco per valutare eventuali modifiche del progetto.
Da allora alle parole non sono seguiti i fatti. Il cielo continua a buttare giù acqua e l'inverno è ancora lungo.
"Stanno facendo i lavori per rivalutare la zona e valorizzare la chiesa di San Michele ma così rischiamo di distruggerla la chiesa e poi, che ci figura ci facciamo con i turisti se li facciamo camminare nel fango?"