La città
San Michele delle Grotte a breve nuovamente accessibile
Affidati i lavori di messa in sicurezza della stradina d’accesso
Gravina - mercoledì 14 dicembre 2022
Dopo i ripetuti episodi di caduta massi dal costone sovrastante la stradina che conduce alla basilica rupestre di San Michele delle Grotte, l'accesso alla chiesa rupestre era stato inibito la pubblico. Un vero peccato per uno dei monumenti più affascinanti di Gravina ed una situazione intollerabile per una città che ambisce a fare del turismo uno dei settori trainanti dell'economia locale.
Dopo un "tira e molla" tra la vecchia amministrazione comunale e il capitolo cattedrale sulle competenze circa la messa in sicurezza dell'area, nello scorso febbraio la diocesi aveva commissionato al geologo Maurice Viullermin uno studio per individuare gli interventi di rafforzamento da eseguire sulla parete rocciosa esterna alla Chiesa di San Michele delle Grotte: un primo intervento minimo e d'urgenza indispensabile per consentire la messa in sicurezza della sola parte di ingresso alla chiesa rupestre.
Secondo quanto si evince dai riscontri sul campo "il complesso rupestre della Chiesa di San Michele delle Grotte è inserito in un ammasso roccioso calcarenitico che manifesta evidenti rischi di scivolamento delle parti corticali esterne, oltre che fenomeni di fessurazioni e carsismo che favoriscono la circolazione idrica per infiltrazione meteorica con deflusso verso il basso e quindi verso il monumentale complesso rupestre della Chiesa". Una situazione a cui si aggiunge che l'ammasso è fortemente infestato di vegetazione spontanea, che la rende zona a rischio frana. Tutte ragioni che hanno portato alla consapevolezza della necessità di un intervento organico di generale messa in sicurezza e pulizia. Intervento che non può vedere coinvolto solo il Comune, ma- dicono da Palazzo di Città- "anche e soprattutto i proprietari delle aree e dei manufatti ivi insistenti".
Anche perché- sottolineano dagli uffici comunali- "continuano a verificarsi crolli di massi disganciati dal fragile ammasso roccioso sovrastante la stradina di accesso alla Chiesa rupestre, crolli che hanno indotto il Capitolo Cattedrale a chiudere al pubblico la stessa chiesa e quindi la strada pubblica".
Per ciò che riguarda la competenza municipale, il Comune risulta proprietario della stradina compresa tra il ciglio del burrone e la parete rocciosa in elevazione sul piano di calpestio della stradina (sostanzialmente poggiante sullo strato calcareo molto più stabile di quello calcarenitico dell'ammasso sovrastante) che porta all'ingresso della Chiesa di San Michele delle Grotte. Viottolo parzialmente chiuso da un cancello, su cui si affaccia l'ammasso roccioso sul quale gravano le aree libere ed i manufatti appartenenti ad alcuni privati.
Di qui la decisione dell'amministrazione comunale di partire con i primi lavori di messa in sicurezza in attesa di stipulare accordi con i privati interessati per mettere in sicurezza l'intero versante che si affaccia sulla chiesa rupestre. Lavori affidati alla ditta "Geologic Consolidamento e Bonifica Versanti Rocciosi s.r.l." di Trento e coordinati dal geologo Maurice Vuillermin, che aveva già effettuato lo studio sugli interventi da eseguire.
Secondo quanto stabilito dal geologo trentino, al fine della messa in sicurezza dell'accesso alla chiesa dal rischio di caduta sassi e massi, verrà eseguita un'attività di ispezione diretta in parete con ripulitura vegetazione e disgaggio controllato di sassi e massi pericolanti.
Così, a breve, la caratteristica cattedrale rupestre gravinese potrà finalmente ritornare fruibile, in sicurezza.
Dopo un "tira e molla" tra la vecchia amministrazione comunale e il capitolo cattedrale sulle competenze circa la messa in sicurezza dell'area, nello scorso febbraio la diocesi aveva commissionato al geologo Maurice Viullermin uno studio per individuare gli interventi di rafforzamento da eseguire sulla parete rocciosa esterna alla Chiesa di San Michele delle Grotte: un primo intervento minimo e d'urgenza indispensabile per consentire la messa in sicurezza della sola parte di ingresso alla chiesa rupestre.
Secondo quanto si evince dai riscontri sul campo "il complesso rupestre della Chiesa di San Michele delle Grotte è inserito in un ammasso roccioso calcarenitico che manifesta evidenti rischi di scivolamento delle parti corticali esterne, oltre che fenomeni di fessurazioni e carsismo che favoriscono la circolazione idrica per infiltrazione meteorica con deflusso verso il basso e quindi verso il monumentale complesso rupestre della Chiesa". Una situazione a cui si aggiunge che l'ammasso è fortemente infestato di vegetazione spontanea, che la rende zona a rischio frana. Tutte ragioni che hanno portato alla consapevolezza della necessità di un intervento organico di generale messa in sicurezza e pulizia. Intervento che non può vedere coinvolto solo il Comune, ma- dicono da Palazzo di Città- "anche e soprattutto i proprietari delle aree e dei manufatti ivi insistenti".
Anche perché- sottolineano dagli uffici comunali- "continuano a verificarsi crolli di massi disganciati dal fragile ammasso roccioso sovrastante la stradina di accesso alla Chiesa rupestre, crolli che hanno indotto il Capitolo Cattedrale a chiudere al pubblico la stessa chiesa e quindi la strada pubblica".
Per ciò che riguarda la competenza municipale, il Comune risulta proprietario della stradina compresa tra il ciglio del burrone e la parete rocciosa in elevazione sul piano di calpestio della stradina (sostanzialmente poggiante sullo strato calcareo molto più stabile di quello calcarenitico dell'ammasso sovrastante) che porta all'ingresso della Chiesa di San Michele delle Grotte. Viottolo parzialmente chiuso da un cancello, su cui si affaccia l'ammasso roccioso sul quale gravano le aree libere ed i manufatti appartenenti ad alcuni privati.
Di qui la decisione dell'amministrazione comunale di partire con i primi lavori di messa in sicurezza in attesa di stipulare accordi con i privati interessati per mettere in sicurezza l'intero versante che si affaccia sulla chiesa rupestre. Lavori affidati alla ditta "Geologic Consolidamento e Bonifica Versanti Rocciosi s.r.l." di Trento e coordinati dal geologo Maurice Vuillermin, che aveva già effettuato lo studio sugli interventi da eseguire.
Secondo quanto stabilito dal geologo trentino, al fine della messa in sicurezza dell'accesso alla chiesa dal rischio di caduta sassi e massi, verrà eseguita un'attività di ispezione diretta in parete con ripulitura vegetazione e disgaggio controllato di sassi e massi pericolanti.
Così, a breve, la caratteristica cattedrale rupestre gravinese potrà finalmente ritornare fruibile, in sicurezza.