Cronaca
Scandalo Commissioni: dubbi sulla costituzione di parte civile
I legali vogliono estromettere Casareale. Attesa per oggi la decisione del Gup
Gravina - lunedì 28 aprile 2014
11.02
La decisione è attesa per mezzogiorno. Il giudice per le indagini preliminari, Antonino Diella dovrà decidere se e quale richiesta di costituzione di parte civile accettare nel procedimento penale che vede tra gli imputati 19 persone, tra attuali ed ex amministratori, del Comune di Gravina coinvolti nell'inchiesta sulle commissioni consiliari, nella quale sono accusati a vario titolo di falso e abuso d'ufficio.
Nell'ultima udienza erano stati sollevati diversi dubbi da parte di alcuni legali degli imputati in riferimento alla richiesta di costituzione di parte civile avanzata dall'avvocato Sergio Casareale, costituitosi lo scorso dicembre in sostituzione del Comune, con una richiesta di risarcimento danni da avanzare, in caso di condanna, nei confronti degli imputati per un ammontare di 2 milioni di euro.
Secondo alcuni legali, infatti, la richiesta avanzata dall'avvocato Casareale sarebbe da rigettare dopo la costituzione, lo scorso febbraio, del Comune di Gravina, considerato nel procedimento l'unica persona offesa e dunque, l'unico preposto a costituirsi parte civile per avanzare una richiesta di risarcimento. Inoltre il Municipio rappresentando di per se la totalità dei cittadini, rappresenta lo stesso Casareale.
Parole che non hanno convinto l'avvocato Grazia Lagreca la quale ha sollevato una lunga serie di eccezioni sottolineando innanzitutto che la richiesta presentata dal Comune è semplicemente una "manifestazione di volontà" a costituirsi parte civile ed evidenziando che l'incarico all'avvocatura comunale è stato affidato dal primo cittadino, Alesio Valente, e non dal vice sindaco Gino Lorusso, persona individuata dallo stesso giudice Diella quale unico amministratore legittimato a rappresentare e tutelare gli interessi del comune.
Il primo cittadino, a carico del quale non ci sono procedimenti penali in corso, nella prima udienza è stato dichiarato dallo stesso giudice "incompatibile" poiché ritenuto in qualche modo coinvolto nel procedimento in qualità di "percettore di somme non dovute".
Argomentazioni dalla quali si è difeso lo stesso avvocato comunale spiegando che l'incarico è stato conferito dal sindaco su disposizione dell'intera giunta comunale e in osservanza dello statuto comunale secondo cui spetta solo al sindaco conferire incarichi legali.
Questioni, dubbi, perplessità che hanno costretto il giudice a sospendere l'udienza per poter studiare meglio la vicenda e decidere con calma quale richiesta accettare.
Tra poche ore, presso il Tribunale di Bari dovrebbe arrivare il primo verdetto. Subito dopo si procederà con il calendario degli interrogatori e delle altre udienze.
Nell'ultima udienza erano stati sollevati diversi dubbi da parte di alcuni legali degli imputati in riferimento alla richiesta di costituzione di parte civile avanzata dall'avvocato Sergio Casareale, costituitosi lo scorso dicembre in sostituzione del Comune, con una richiesta di risarcimento danni da avanzare, in caso di condanna, nei confronti degli imputati per un ammontare di 2 milioni di euro.
Secondo alcuni legali, infatti, la richiesta avanzata dall'avvocato Casareale sarebbe da rigettare dopo la costituzione, lo scorso febbraio, del Comune di Gravina, considerato nel procedimento l'unica persona offesa e dunque, l'unico preposto a costituirsi parte civile per avanzare una richiesta di risarcimento. Inoltre il Municipio rappresentando di per se la totalità dei cittadini, rappresenta lo stesso Casareale.
Parole che non hanno convinto l'avvocato Grazia Lagreca la quale ha sollevato una lunga serie di eccezioni sottolineando innanzitutto che la richiesta presentata dal Comune è semplicemente una "manifestazione di volontà" a costituirsi parte civile ed evidenziando che l'incarico all'avvocatura comunale è stato affidato dal primo cittadino, Alesio Valente, e non dal vice sindaco Gino Lorusso, persona individuata dallo stesso giudice Diella quale unico amministratore legittimato a rappresentare e tutelare gli interessi del comune.
Il primo cittadino, a carico del quale non ci sono procedimenti penali in corso, nella prima udienza è stato dichiarato dallo stesso giudice "incompatibile" poiché ritenuto in qualche modo coinvolto nel procedimento in qualità di "percettore di somme non dovute".
Argomentazioni dalla quali si è difeso lo stesso avvocato comunale spiegando che l'incarico è stato conferito dal sindaco su disposizione dell'intera giunta comunale e in osservanza dello statuto comunale secondo cui spetta solo al sindaco conferire incarichi legali.
Questioni, dubbi, perplessità che hanno costretto il giudice a sospendere l'udienza per poter studiare meglio la vicenda e decidere con calma quale richiesta accettare.
Tra poche ore, presso il Tribunale di Bari dovrebbe arrivare il primo verdetto. Subito dopo si procederà con il calendario degli interrogatori e delle altre udienze.