Cronaca
Scarcerata Maria Gramegna
Finita in carcere per colpa di una fotografia
Gravina - venerdì 27 settembre 2013
13.23
Dopo 9 giorni di custodia cautelare in carcere Maria Gramegna è stata scarcerata.
La notizia arriva direttamente dal suo avvocato, Gioacchino Carone, che ha chiesto alla redazione di Gravianlife di "aggiornare la notizia per completezza di informazione".
Stando alla documentazione inviata dallo stesso legale, infatti, il pm del Tribunale di Matera, Rosa Bia, ha disposto l'immediata scarcerazione della signora Gramegna dopo aver acquisto "nuovi elementi utili all'indagine" forniti proprio dall'avvocato della donna.
La signora, infatti, sarebbe finita in carcere per un mero errore dovuto alla somiglianza tra la stessa Gramegna e altre due donne, una delle quali sua parente, indagate nella medesima vicenda.
L'avvocato Carone a pochi giorni dall'arresto della sua assistita, ha difeso la donna spiegando nella memoria difensiva depositata presso il tribunale dei Matera, che " la signora Gramegna effettivamente risiede a Gravina ed è originaria di Irsina, ma a differenza di quanto emerso dalle indagini, ha solo 31 anni e non 45-50 anni, come riferito dalla parte offesa".
Inoltre, a provare l'estraneità della signora ai fatti denunciati dal Tribunale lucano ci sarebbero anche le perquisizioni personali e gli esami medico legali effettuati dagli inquirenti "che hanno dato sempre esito negativo".
Accertamenti a cui la signora Gramegna si è sottoposta spontaneamente e che hanno poi portato il pm Bia a confermare che "i riconoscimenti fotografici ( sulla base dei quali è scattata la misura cautelare n.d.r.) potrebbero essere stati inficiati dalla forte rassomiglianza con sua sorella e con l'altra coindagata".
Maria Gramegna era stata arrestata lo scorso 11 settembre insieme a Salvatore Calderoni (73 anni) con l'accusa di rapina, furto aggravato e lesioni personali in relazione a due distinti episodi. Il primo consumato a Grottole ai danni di un anziano derubato in casa. Il secondo, invece, andato in scena a Irsina dove sempre un anziano, stordito tra le mura domestiche con un sedativo versato in un bicchiere di liquore, era stato rapinato di 2.100 euro in contanti, oltre che del telefono cellulare e di altri oggetti.
Tutti fatti a cui la signora Gramega è risultata estranea tanto che dal 20 settembre è una donna libera a cui ora spetta il difficile compito di dimenticare la brutta vicenda.
La notizia arriva direttamente dal suo avvocato, Gioacchino Carone, che ha chiesto alla redazione di Gravianlife di "aggiornare la notizia per completezza di informazione".
Stando alla documentazione inviata dallo stesso legale, infatti, il pm del Tribunale di Matera, Rosa Bia, ha disposto l'immediata scarcerazione della signora Gramegna dopo aver acquisto "nuovi elementi utili all'indagine" forniti proprio dall'avvocato della donna.
La signora, infatti, sarebbe finita in carcere per un mero errore dovuto alla somiglianza tra la stessa Gramegna e altre due donne, una delle quali sua parente, indagate nella medesima vicenda.
L'avvocato Carone a pochi giorni dall'arresto della sua assistita, ha difeso la donna spiegando nella memoria difensiva depositata presso il tribunale dei Matera, che " la signora Gramegna effettivamente risiede a Gravina ed è originaria di Irsina, ma a differenza di quanto emerso dalle indagini, ha solo 31 anni e non 45-50 anni, come riferito dalla parte offesa".
Inoltre, a provare l'estraneità della signora ai fatti denunciati dal Tribunale lucano ci sarebbero anche le perquisizioni personali e gli esami medico legali effettuati dagli inquirenti "che hanno dato sempre esito negativo".
Accertamenti a cui la signora Gramegna si è sottoposta spontaneamente e che hanno poi portato il pm Bia a confermare che "i riconoscimenti fotografici ( sulla base dei quali è scattata la misura cautelare n.d.r.) potrebbero essere stati inficiati dalla forte rassomiglianza con sua sorella e con l'altra coindagata".
Maria Gramegna era stata arrestata lo scorso 11 settembre insieme a Salvatore Calderoni (73 anni) con l'accusa di rapina, furto aggravato e lesioni personali in relazione a due distinti episodi. Il primo consumato a Grottole ai danni di un anziano derubato in casa. Il secondo, invece, andato in scena a Irsina dove sempre un anziano, stordito tra le mura domestiche con un sedativo versato in un bicchiere di liquore, era stato rapinato di 2.100 euro in contanti, oltre che del telefono cellulare e di altri oggetti.
Tutti fatti a cui la signora Gramega è risultata estranea tanto che dal 20 settembre è una donna libera a cui ora spetta il difficile compito di dimenticare la brutta vicenda.