La città
Scuola Montemurro: intervenga il Prefetto
L'accusa di Casareale: lo studio geologico snobbato dall'Utc
Gravina - venerdì 21 novembre 2014
12.25
"Riconoscere la situazione di grave pericolo per la pubblica incolumità e la sicurezza cittadina e imporre il divieto di utilizzare l'intera struttura costituente l'ampliamento della originaria sede della scuola Don Eustacchio Montemurro, con predisposizione di idonee misure atte a salvaguardare la sicurezza e l'incolumità pubblica e privata in caso di crollo"
Questa la richiesta inoltrata al Prefetto di Bari, Antonio Nunziante da parte di due cittadini gravinesi, Sergio Casareale e Nicola D'Ecclesiis , per chiederne l'intervento "data l'assoluta inerzia da parte del primo cittadino".
Un vecchia storia quella della Montemurro fatta di verifiche, rinvii e ricorsi e attualmente al vaglio della Magistratura impegnata a verificare se e a chi sono da imputare le pericolose fratture nelle strutture portanti e lungo tutto il muro di cinta.
Secondo i due cittadini "a seguito di denuncia penale, inoltrata alla Procura della Repubblica di Bari, il Servizio Legale del Comune di Gravina il 09 ottobre 2014 si è determinato a richiedere al Tribunale civile di Bari l'accertamento tecnico preventivo al fine di individuare precise responsabilità nei confronti del geologo Salvatore Valletta, dell'architetto ed ex dirigente dell'ufficio tecnico comunale, Giovanni Lorusso, e dei funzionari dell'area tecnica Michele Mastrodonato e Giovanni Dragone".
Una richiesta a cui il presidente del Tribunale di Bari, Vito Savino, ha risposto estromettendo dal procedimento il geologo Valletta e dando atto al tecnico che "nella realizzazione dell'ampliamento dell'edificio scolastico di Gravina del quale si deduce il dissesto, lo studio geologico non è stato tenuto assolutamente presente nell'esecuzione dell'opera; anzi, lo stesso è stato disatteso e che la intervenuta diversa soluzione costruttiva, non è stata supportata da alcuna indagine geognostica".
"In altri termini – scrivono i due al Prefetto - al momento della realizzazione dell'ampliamento del preesistente edificio il geologo, sulla base dello studio commissionatogli dall'Ente, evidenziò che, alla luce delle caratteristiche argillose del terreno, poteva, al più, costruirsi un piano seminterrato mentre, in realtà, il Comune di Gravina ha adottato una soluzione costruttiva con realizzazione di ben due corpi di fabbrica neppure supportate da alcune indagine geognostica".
Una "negligenza" che avrebbe causato nel giro di pochi anni gli oramai noti problemi strutturali. La scuola Montemurro è una delle osservate speciali tra gli istituti scolastici. Oggetto di tre richieste di finanziamento indirizzate agli entri sovracomunali e da ultimo candidata ai fondi del Governo Renzi è stata anche oggetto di un'ordinanza emessa dal primo cittadino con la quale si inibiva l'uso di alcune aule della nuova struttura, in attesa dell'avvio dei lavori.
Da ultimo lo scorso settembre la giunta comunale che inizialmente aveva deliberato di utilizzare fondi propri per far fronte alla messa in sicurezza dell'istituto, ha acceso un mutuo di 165.000 euro presso la Cassa Depositi e Prestiti.
Questa la richiesta inoltrata al Prefetto di Bari, Antonio Nunziante da parte di due cittadini gravinesi, Sergio Casareale e Nicola D'Ecclesiis , per chiederne l'intervento "data l'assoluta inerzia da parte del primo cittadino".
Un vecchia storia quella della Montemurro fatta di verifiche, rinvii e ricorsi e attualmente al vaglio della Magistratura impegnata a verificare se e a chi sono da imputare le pericolose fratture nelle strutture portanti e lungo tutto il muro di cinta.
Secondo i due cittadini "a seguito di denuncia penale, inoltrata alla Procura della Repubblica di Bari, il Servizio Legale del Comune di Gravina il 09 ottobre 2014 si è determinato a richiedere al Tribunale civile di Bari l'accertamento tecnico preventivo al fine di individuare precise responsabilità nei confronti del geologo Salvatore Valletta, dell'architetto ed ex dirigente dell'ufficio tecnico comunale, Giovanni Lorusso, e dei funzionari dell'area tecnica Michele Mastrodonato e Giovanni Dragone".
Una richiesta a cui il presidente del Tribunale di Bari, Vito Savino, ha risposto estromettendo dal procedimento il geologo Valletta e dando atto al tecnico che "nella realizzazione dell'ampliamento dell'edificio scolastico di Gravina del quale si deduce il dissesto, lo studio geologico non è stato tenuto assolutamente presente nell'esecuzione dell'opera; anzi, lo stesso è stato disatteso e che la intervenuta diversa soluzione costruttiva, non è stata supportata da alcuna indagine geognostica".
"In altri termini – scrivono i due al Prefetto - al momento della realizzazione dell'ampliamento del preesistente edificio il geologo, sulla base dello studio commissionatogli dall'Ente, evidenziò che, alla luce delle caratteristiche argillose del terreno, poteva, al più, costruirsi un piano seminterrato mentre, in realtà, il Comune di Gravina ha adottato una soluzione costruttiva con realizzazione di ben due corpi di fabbrica neppure supportate da alcune indagine geognostica".
Una "negligenza" che avrebbe causato nel giro di pochi anni gli oramai noti problemi strutturali. La scuola Montemurro è una delle osservate speciali tra gli istituti scolastici. Oggetto di tre richieste di finanziamento indirizzate agli entri sovracomunali e da ultimo candidata ai fondi del Governo Renzi è stata anche oggetto di un'ordinanza emessa dal primo cittadino con la quale si inibiva l'uso di alcune aule della nuova struttura, in attesa dell'avvio dei lavori.
Da ultimo lo scorso settembre la giunta comunale che inizialmente aveva deliberato di utilizzare fondi propri per far fronte alla messa in sicurezza dell'istituto, ha acceso un mutuo di 165.000 euro presso la Cassa Depositi e Prestiti.