esercitazioni militari
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Territorio

Servitù militari: incompatibili con le aree protette

Il parco dell'alta Murgia chiama la Regione al confronto. La discussione approderà anche nei consigli comunali.

Si torna a parlare delle esercitazioni militari all'interno del parco dell'alta Murgia.

Dopo la denuncia dei mesi scorsi fatta dal circolo provinciale di Rifondazione Comunista, in campo per segnalare "l'arrivo di battaglioni da tutta Italia con il loro arsenale di morte, nonostante l'appello rivolto al Presidente della Regione Puglia, di intervenire e farsi carico della questione", la Comunità del parco nazionale dell'alta Murgia presieduta da Francesco Schittulli, riunitasi presso la sede dell'Ente Parco alla presenza del presidente dell'ente, Cesare Veronico, del delegato della Regione Puglia, dei rappresentanti delle Province Bari e Barletta-Andria-Trani e dei sindaci dei tredici comuni, ha affrontato la questione relativa alle servitù militari emersa con maggiore rilevanza alla luce dell'intensificazione di questi ultimi mesi delle esercitazioni all'interno di tutto il territorio del parco. Attività che sebbene siano state stabilite dal comitato misto paritetico tra Regioni e Forze Armate, potrebbero mettere a rischio gli equilibri degli ecosistemi naturali così come ha sottolineato il presidente del parco Veronico.

Nel corso della discussione, alla quale hanno partecipato anche i deputati Liliana Ventricelli e Francesco Cariello, è stato ribadito il rispetto dei componenti della Comunità nei confronti delle Forze Armate e della loro attività, ma è stata evidenziata con forza l'incompatibilità tra le esercitazioni militari le finalità delle aree naturali protette. Incompatibilità secondo cui, tra l'altro, si impedisce la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali anche in chiave turistica ed occupazionale.

In quest'ottica è stato rimarcato che il parco nazionale dell'alta Murgia è stato recentemente candidato dal ministero per l'ambiente alla Carta europea per il turismo sostenibile e che tali attività potrebbero influire negativamente sul conseguimento di un riconoscimento di cui potrebbe beneficiare l'intera comunità. Per questo si è deciso di chiedere un incontro con il presidente del Consiglio regionale e con i consiglieri regionali che compongono il comitato misto paritetico. Intanto tutti i consigli comunali dei 13 comuni del parco saranno chiamati a discutere uno specifico ordine del giorno in materia, al fine di sensibilizzare le comunità locali sulla questione.
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