Eventi
Si alza il sipario sulla rassegna "Falcone e Borsellino"
Due appuntamenti con il teatro al Castello Svevo: Annalisa Insardà e Giovanni Carta raccontano la Mafia
Gravina - domenica 24 luglio 2016
Comunicato Stampa
Il 25 ed il 27 luglio a Gravina in Puglia si fa largo il grande spettacolo teatrale con la rassegna "Falcone e Borsellino". Alle ore 21.30, nel cuore del maniero federiciano, si alzeranno i sipari su "Reality Shock" di Annalisa Insardà e "A testa sutta" interpretato da Giovanni Carta. Due monologhi che raccontando la Mafia, seminando la buona abitudine della riflessione. L'evento è patrocinato dal Comune di Gravina in Puglia, dalla Fondazione "E.P. Santomasi" e dalle Officine Culturali di Gravina in Puglia.
La rassegna è promossa da Angela Rubino, attrice e organizzatrice di produzioni cinematografiche, insieme alla collega e amica Serena Specchio. << Ho molto a cuore questi due spettacoli e sono sicura che Carta e Insardà lasceranno il segno - spiega Angela Rubino - l'entusiasmo e la passione per il teatro, il voler utilizzare questo canale per parlare di un tema tanto importante, sono la mia sveglia quotidiana >>.
La Insardà torna a Gravina - dopo aver recitato in "Lea" di Marco Tullio Giordana, ambientato proprio nella cittadina murgiana - portandosi dietro uno scenario desolante. La fotografia di una società opportunista e corrotta dalla Mafia presentata attraverso sette monologhi, imbastiti in un unico canovaccio grazie agli intermezzi musicali che la stessa Insardà canta e suona. L'attrice calabrese recita un monologo catartico, nel quale riconoscersi o prendere le distanze.
Giovanni Carta invece, diventa l'interprete dell'ultima piece firmata da Luana Rondinelli. Solitario protagonista del palcoscenico, Carta diventa una sorta di grancassa risonante di una polifonia di voci. Personaggi che compongono la storia di Giovanni, figlio di quella parte omertosa e crudele di Palermo, che tuttavia disconosce come patria. Il protagonista biondo e dagli occhi azzurri, rappresenta già nei tratti somatici, l'incarnazione della purezza e dell'innocenza. Sul volto dello stesso attore, nella teatralità delle sue smorfie e nella lucentezza degli occhi, si scrive una storia quasi straziante.
La rassegna è promossa da Angela Rubino, attrice e organizzatrice di produzioni cinematografiche, insieme alla collega e amica Serena Specchio. << Ho molto a cuore questi due spettacoli e sono sicura che Carta e Insardà lasceranno il segno - spiega Angela Rubino - l'entusiasmo e la passione per il teatro, il voler utilizzare questo canale per parlare di un tema tanto importante, sono la mia sveglia quotidiana >>.
La Insardà torna a Gravina - dopo aver recitato in "Lea" di Marco Tullio Giordana, ambientato proprio nella cittadina murgiana - portandosi dietro uno scenario desolante. La fotografia di una società opportunista e corrotta dalla Mafia presentata attraverso sette monologhi, imbastiti in un unico canovaccio grazie agli intermezzi musicali che la stessa Insardà canta e suona. L'attrice calabrese recita un monologo catartico, nel quale riconoscersi o prendere le distanze.
Giovanni Carta invece, diventa l'interprete dell'ultima piece firmata da Luana Rondinelli. Solitario protagonista del palcoscenico, Carta diventa una sorta di grancassa risonante di una polifonia di voci. Personaggi che compongono la storia di Giovanni, figlio di quella parte omertosa e crudele di Palermo, che tuttavia disconosce come patria. Il protagonista biondo e dagli occhi azzurri, rappresenta già nei tratti somatici, l'incarnazione della purezza e dell'innocenza. Sul volto dello stesso attore, nella teatralità delle sue smorfie e nella lucentezza degli occhi, si scrive una storia quasi straziante.