Scuola e Università
Si conclude a Gravina il Progetto Comenius “United Colours in Europe”
Il Circolo “Don Saverio Valerio” ospita 24 insegnanti provenienti dai 9 paesi partner.
Gravina - domenica 24 maggio 2015
0.40
La scuola si apre all'Europa.
Si è concluso proprio a Gravina il Progetto Comenius "United Colours in Europe", che ha visto coinvolto il secondo Circolo Didattico "Don Saverio Valerio" insieme a nove Paesi del nostro Continente. La città del grano e del vino è stata scelta come meta del meeting finale del progetto, accogliendo ben 24 insegnanti provenienti da Balgio, Spagna, Slovenia, Grecia, Repubblica Ceca, Polonia, Bulgaria e Italia.
Due anni di iniziative ed impegno costante per veder concretizzato il confronto tra svariate dimensioni culturali scolastiche che ha avuto come tema principale l'applicazione, nelle attività didattiche, del "Metodo dei sei cappelli". Ideato dallo psicologo maltese Edward De Bono, autorità nel campo del pensiero creativo, il metodo punta all'abituarsi a pensare con sei modalità diverse, ognuna equiparata a dei cappelli da indossare dai diversi colori. Un obiettivo pienamente raggiunto per la scuola che, nel corso del biennio 2013/2015, ha coinvolto tutti i quattro plessi del circolo, per un totale di 900 alunni.
Tantissime le attività svolte: dalla composizione di poesie, storie e canti sui sei colori sia in lingua italiana che in lingua inglese, alla costruzione del caleidoscopio e dello spettro. Per il secondo anno, l'attenzione è stata particolarmente rivolta all'utilizzo del cappello verde, per stimolare la creatività nei docenti e negli scolari. Gli ospiti stranieri sono stati anche ricevuti questa settimana a Palazzo di città dal primo cittadino Alesio Valente: hanno avuto poi modo si di visitare i vari istituti dove è stata indetta per l'occasione anche una Settimana dell'arte. Una chiusura in grande stile è stata organizzata per salutare le delegazioni straniere con musica e balli anche della tradizione gravinese.
Grande soddisfazione traspare dalle parole della referente del progetto, Rosalia Petrocelli: "Abbiamo voluto coinvolgere tutti gli alunni nell'adozione del metodo De Bono perché pensiamo che un Europa che sta costruendo se stessa abbia bisogno di pensare in tanti modi diversi". Un successo confermato dalla dirigente Rosa de Leo: "Siamo onorati dalla scelta del nostro paese come tappa conclusiva e felici di non aver deluso le aspettative dei nostri ospiti, che hanno trovato Gravina una città accogliente e ricca dal punto di vista culturale ed enogastronomico".
Si è concluso proprio a Gravina il Progetto Comenius "United Colours in Europe", che ha visto coinvolto il secondo Circolo Didattico "Don Saverio Valerio" insieme a nove Paesi del nostro Continente. La città del grano e del vino è stata scelta come meta del meeting finale del progetto, accogliendo ben 24 insegnanti provenienti da Balgio, Spagna, Slovenia, Grecia, Repubblica Ceca, Polonia, Bulgaria e Italia.
Due anni di iniziative ed impegno costante per veder concretizzato il confronto tra svariate dimensioni culturali scolastiche che ha avuto come tema principale l'applicazione, nelle attività didattiche, del "Metodo dei sei cappelli". Ideato dallo psicologo maltese Edward De Bono, autorità nel campo del pensiero creativo, il metodo punta all'abituarsi a pensare con sei modalità diverse, ognuna equiparata a dei cappelli da indossare dai diversi colori. Un obiettivo pienamente raggiunto per la scuola che, nel corso del biennio 2013/2015, ha coinvolto tutti i quattro plessi del circolo, per un totale di 900 alunni.
Tantissime le attività svolte: dalla composizione di poesie, storie e canti sui sei colori sia in lingua italiana che in lingua inglese, alla costruzione del caleidoscopio e dello spettro. Per il secondo anno, l'attenzione è stata particolarmente rivolta all'utilizzo del cappello verde, per stimolare la creatività nei docenti e negli scolari. Gli ospiti stranieri sono stati anche ricevuti questa settimana a Palazzo di città dal primo cittadino Alesio Valente: hanno avuto poi modo si di visitare i vari istituti dove è stata indetta per l'occasione anche una Settimana dell'arte. Una chiusura in grande stile è stata organizzata per salutare le delegazioni straniere con musica e balli anche della tradizione gravinese.
Grande soddisfazione traspare dalle parole della referente del progetto, Rosalia Petrocelli: "Abbiamo voluto coinvolgere tutti gli alunni nell'adozione del metodo De Bono perché pensiamo che un Europa che sta costruendo se stessa abbia bisogno di pensare in tanti modi diversi". Un successo confermato dalla dirigente Rosa de Leo: "Siamo onorati dalla scelta del nostro paese come tappa conclusiva e felici di non aver deluso le aspettative dei nostri ospiti, che hanno trovato Gravina una città accogliente e ricca dal punto di vista culturale ed enogastronomico".