Territorio
Si definitivo all'uso della cannabis per motivi terapeutici
Il consiglio regionale approva la legge
Gravina - mercoledì 29 gennaio 2014
8.53
Arriva il via libera definitivo sull'utilizzo della cannabis per motivi terapeutici.
Il provvedimento licenziato all'unanimità dal Consiglio regionale, ha dato l'ultimo voto favorevole alla legge sulle "modalità di erogazione dei farmaci e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche". Il testo, composto da 7 articoli, disciplina l'uso dei farmaci cannabinoidi a partire dal piano terapeutico predisposto dal medico specialista del servizio sanitario regionale.
Questo trattamento potrà essere esercitato sia nell'ambito ospedaliero pubblico (o privato accreditato) sia in ambito domiciliare. Alla Regione spetterà monitorare l'andamento del trattamento del dolore cronico e promuovere aggiornamenti per gli operatori sanitari interessati. La Giunta regionale dovrà emanare gli indirizzi attuativi della legge, al fine di garantire l'omogeneità nell'erogazione dei farmaci. La scelta del Consiglio regionale pugliese è in sintonia con quanto già deliberato da diverse altre Regioni come Abruzzo, Emilia, Lazio Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto.
Per il presidente dell'Assemblea, Onofrio Introna, la legge sulla legalizzazione della cannabis ad uso terapeutico è "una legge avanzata e coraggiosa, che segue una scelta matura della Puglia, adottata insieme ad altre Regioni ed una sperimentazione accurata, attuata in un ospedale pubblico salentino". "Siamo così – ha detto – accanto ai cittadini più sofferenti. Sotto stretto controllo medico, la cannabis cessa di essere una droga e diventa un presidio sanitario, come altre sostanze stupefacenti trattate per l'uso farmacologico".
Soddisfatta l'assessore regionale alla Sanità, Elena Gentile: "E' una legge che dà ascolto alle attese di tanti malati, affetti da patologie che possono beneficiare da questo tipo di farmaci. Norma costruita con attenzione, confrontando testo con altre normative regionali che hanno già superato il vaglio del governo nazionale su impugnativa per eventuali rilievi di incostituzionalità".
Per la Puglia è un altro passo in avanti.
Il provvedimento licenziato all'unanimità dal Consiglio regionale, ha dato l'ultimo voto favorevole alla legge sulle "modalità di erogazione dei farmaci e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche". Il testo, composto da 7 articoli, disciplina l'uso dei farmaci cannabinoidi a partire dal piano terapeutico predisposto dal medico specialista del servizio sanitario regionale.
Questo trattamento potrà essere esercitato sia nell'ambito ospedaliero pubblico (o privato accreditato) sia in ambito domiciliare. Alla Regione spetterà monitorare l'andamento del trattamento del dolore cronico e promuovere aggiornamenti per gli operatori sanitari interessati. La Giunta regionale dovrà emanare gli indirizzi attuativi della legge, al fine di garantire l'omogeneità nell'erogazione dei farmaci. La scelta del Consiglio regionale pugliese è in sintonia con quanto già deliberato da diverse altre Regioni come Abruzzo, Emilia, Lazio Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto.
Per il presidente dell'Assemblea, Onofrio Introna, la legge sulla legalizzazione della cannabis ad uso terapeutico è "una legge avanzata e coraggiosa, che segue una scelta matura della Puglia, adottata insieme ad altre Regioni ed una sperimentazione accurata, attuata in un ospedale pubblico salentino". "Siamo così – ha detto – accanto ai cittadini più sofferenti. Sotto stretto controllo medico, la cannabis cessa di essere una droga e diventa un presidio sanitario, come altre sostanze stupefacenti trattate per l'uso farmacologico".
Soddisfatta l'assessore regionale alla Sanità, Elena Gentile: "E' una legge che dà ascolto alle attese di tanti malati, affetti da patologie che possono beneficiare da questo tipo di farmaci. Norma costruita con attenzione, confrontando testo con altre normative regionali che hanno già superato il vaglio del governo nazionale su impugnativa per eventuali rilievi di incostituzionalità".
Per la Puglia è un altro passo in avanti.