Cronaca
Sorvegliato speciale in manette: non era in casa all'ora fissata
Cresce intanto il numero delle persone sottoposte a sorveglianza. Triplicato nel giro di quattro mesi.
Gravina - giovedì 25 aprile 2013
08.45
I poliziotti erano andati a cercarlo a casa sua, alle 22 spaccate. A quell'ora lui avrebbe dovuto trovarsi già in pantofole, almeno stando alle prescrizioni imposte a suo carico dal questore con la misura di sorveglianza speciale. Invece A. R. a casa non c'era, e per questo gli agenti del Commissariato di Gravina lo hanno tratto in arresto.
L'uomo, un cinquantenne residente in città, è già comparso davanti al magistrato, che ne ha convalidato l'arresto rimettendolo in libertà ma applicando nei suoi riguardi anche l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. E la sua storia finisce in cronaca contornata dai numeri di un fenomeno. In crescita: nelle ultime settimane è notevolmente aumentato in città il numero dei sorvegliati speciali, ovvero di coloro i quali, considerati pericolosi per la sicurezza e per la pubblica moralità perché sospettatti di avere contatti con la criminalità organizzata o, comunque, di essere frequentatori abituali di persone o ambienti dove si è soliti delinquere, vengono sottoposti a precisi obblighi con un unico scopo: impedire che gli stessi possano intessere contatti e rapporti con pregiudicati, o frequentare determinati luoghi, nella presunzione che tale situazione possa ledere all'ordine pubblico.
Ebbene, stando alle indiscrezioni trapelate da ambienti investigativi, negli ultimi tempi la platea dei sorvegliati speciali si sarebbe allargata, e pure di tanto. Indice di una pericolosità sociale fino a qualche tempo fa solo latente ed ora invece conclamata, ma pure, probabilmente, di una maggior pressione (in chiave preventiva) delle forze dell'ordine sul territorio. E così, da dicembre ad oggi quella che era una squadra è divenuto un plotone: quattro mesi fa i sorvegliati speciali gravinesi erano 5. Oggi sono 15. E tante altre richieste di applicazione della misura, confermano gli investigatori, sono già al vaglio della Questura. Diventeranno un esercito?
L'uomo, un cinquantenne residente in città, è già comparso davanti al magistrato, che ne ha convalidato l'arresto rimettendolo in libertà ma applicando nei suoi riguardi anche l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. E la sua storia finisce in cronaca contornata dai numeri di un fenomeno. In crescita: nelle ultime settimane è notevolmente aumentato in città il numero dei sorvegliati speciali, ovvero di coloro i quali, considerati pericolosi per la sicurezza e per la pubblica moralità perché sospettatti di avere contatti con la criminalità organizzata o, comunque, di essere frequentatori abituali di persone o ambienti dove si è soliti delinquere, vengono sottoposti a precisi obblighi con un unico scopo: impedire che gli stessi possano intessere contatti e rapporti con pregiudicati, o frequentare determinati luoghi, nella presunzione che tale situazione possa ledere all'ordine pubblico.
Ebbene, stando alle indiscrezioni trapelate da ambienti investigativi, negli ultimi tempi la platea dei sorvegliati speciali si sarebbe allargata, e pure di tanto. Indice di una pericolosità sociale fino a qualche tempo fa solo latente ed ora invece conclamata, ma pure, probabilmente, di una maggior pressione (in chiave preventiva) delle forze dell'ordine sul territorio. E così, da dicembre ad oggi quella che era una squadra è divenuto un plotone: quattro mesi fa i sorvegliati speciali gravinesi erano 5. Oggi sono 15. E tante altre richieste di applicazione della misura, confermano gli investigatori, sono già al vaglio della Questura. Diventeranno un esercito?