Politica
Sostegni pubblici Covid-19, approvata legge regionale
Se ci sono fondi disponibili, i Comuni possono aiutare altre famiglie
Gravina - martedì 11 maggio 2021
17.06
Un'altra legge in materia Covid19 è stata approvata dal consiglio regionale della Puglia, all'unanimità. Dopo quella molto apprezzata con cui è consentita per i familiari entrare nelle terapie intensive per visitare i propri cari, quella varata oggi prevede di allargare la platea dei beneficiari degli aiuti Covid.
In base a questa legge (con articolo unico) i Comuni potranno estendere gli aiuti covid eventualmente residui anche a beneficiari di altre provvidenze pubbliche. Nel caso di risorse residue disponibili nei bilanci dei Comuni, dopo l'erogazione dei fondi alle famiglie prive di qualsiasi reddito, potrà essere allargata la platea di chi beneficia di sostegni economici per fronteggiare le conseguenze socioeconomiche della pandemia da Covid-19.
L'intervento supera il vincolo della non cumulabilità dei benefici pubblici, pur confermando come destinatari prioritari delle risorse i cittadini in condizioni di disagio non ancora raggiunti da alcun ristoro.
Un monitoraggio dell'Anci Puglia e le osservazioni di numerose Amministrazioni comunali hanno rilevato la criticità che viene rimossa con l'iniziativa legislativa, modificando la legge regionale 12/2020 che introduce le misure straordinarie. I limiti tassativi all'erogazione si sono rivelati troppo rigidi e inadatti ad affrontare le situazioni di emergenza. Solo dopo aver soddisfatto le famiglie più in difficoltà, i Comuni potranno ripartire eventuali risorse residue tra i cittadini ancora in condizioni di disagio socioeconomico, sebbene raggiunti da analoghe provvidenze nazionali di sostegno al reddito per la crisi socio-economica causata dal dilagare della pandemia e dalle misure per fronteggiarla.
Le modifiche da un lato ampliano la platea dei beneficiari delle misure, dando la priorità ai nuclei familiari che non hanno beneficiato di altri interventi, ma non escludendo gli altri, che pur beneficiando di misure di sostegno, necessitino di ulteriori interventi di sostegno urgente. La seconda modifica invece agevola quei Comuni che, per problemi organizzativi e amministrativi, risultino in difficoltà rispetto all'attuazione di questa misura e decidano di usare le risorse nel quadro della cornice più ampia degli interventi di contrasto alla povertà già attivati con i Piani Sociali di Zona, delegando la gestione della misura all'ambito.
Ovviamente ciò sarà possibile solo se ci sono ancora fondi nelle casse comunali da destinare a questo obiettivo.
In base a questa legge (con articolo unico) i Comuni potranno estendere gli aiuti covid eventualmente residui anche a beneficiari di altre provvidenze pubbliche. Nel caso di risorse residue disponibili nei bilanci dei Comuni, dopo l'erogazione dei fondi alle famiglie prive di qualsiasi reddito, potrà essere allargata la platea di chi beneficia di sostegni economici per fronteggiare le conseguenze socioeconomiche della pandemia da Covid-19.
L'intervento supera il vincolo della non cumulabilità dei benefici pubblici, pur confermando come destinatari prioritari delle risorse i cittadini in condizioni di disagio non ancora raggiunti da alcun ristoro.
Un monitoraggio dell'Anci Puglia e le osservazioni di numerose Amministrazioni comunali hanno rilevato la criticità che viene rimossa con l'iniziativa legislativa, modificando la legge regionale 12/2020 che introduce le misure straordinarie. I limiti tassativi all'erogazione si sono rivelati troppo rigidi e inadatti ad affrontare le situazioni di emergenza. Solo dopo aver soddisfatto le famiglie più in difficoltà, i Comuni potranno ripartire eventuali risorse residue tra i cittadini ancora in condizioni di disagio socioeconomico, sebbene raggiunti da analoghe provvidenze nazionali di sostegno al reddito per la crisi socio-economica causata dal dilagare della pandemia e dalle misure per fronteggiarla.
Le modifiche da un lato ampliano la platea dei beneficiari delle misure, dando la priorità ai nuclei familiari che non hanno beneficiato di altri interventi, ma non escludendo gli altri, che pur beneficiando di misure di sostegno, necessitino di ulteriori interventi di sostegno urgente. La seconda modifica invece agevola quei Comuni che, per problemi organizzativi e amministrativi, risultino in difficoltà rispetto all'attuazione di questa misura e decidano di usare le risorse nel quadro della cornice più ampia degli interventi di contrasto alla povertà già attivati con i Piani Sociali di Zona, delegando la gestione della misura all'ambito.
Ovviamente ciò sarà possibile solo se ci sono ancora fondi nelle casse comunali da destinare a questo obiettivo.