Territorio
Stop al piano per l'abbattimento dei lupi
Rinvio della conferenza Stato - Regioni. Soddisfazione WWf
Gravina - venerdì 3 febbraio 2017
Niente via libera dalla Conferenza Stato Regioni al piano del Ministero dell'Ambiente, che includeva tra le altre cose, il permesso di sparare ai lupi.
La decisione ufficiale è un rinvio, di fatto è mancato l'accordo politico. La pressione delle associazioni ambientaliste e l'orientamento delle Regioni hanno portato a un aggiustamento del tiro.
"La decisione della Conferenza Stato-Regioni di rinviare l'approvazione del Piano per la conservazione e gestione del lupo, come richiesto dal Wwf Italia e da tante migliaia di cittadini italiani che si sono mobilitati sui social network nelle azioni promosse dall'Associazione, è un primo importante segnale", ha dichiarato Donatella Bianchi, Presidente del Wwf Italia.
Tanti i governatori contrari al piano ministeriale tra cui il presidente pugliese Michele Emiliano.
"Riteniamo – ha dichiarato Emiliano -che eventuali problemi di convivenza tra umani e animali non possono essere risolti esclusivamente con la tecnica dell'abbattimento. A noi pare una tecnica sbagliata. In più il lupo è essenziale in molti luoghi, soprattutto del centro sud, per mantenere un equilibrio dell'ecosistema nei confronti, ad esempio, di un'altra specie che provoca molti danni all'agricoltura, e cioè quella dei cinghiali".
"Eliminare i lupi dunque – ha concluso il Presidente - è un'operazione che incide sull'equilibrio dell'habitat in modo secondo noi sbagliato".
Nei giorni scorsi le associazioni ambientaliste si erano espresse duramente contro il provvedimento del Governo.
Sebbene sia urgente per il WWF emanare un Piano capace di attuare tutte le misure preventive a difesa delle attività sul territorio e finora disattese dal Piano precedente, quella "contenuta nel testo attuale è una pericolosa forzatura dei dati, delle esperienze e della legislazione vigente che fa prevalere le pressioni di alcune categorie economiche sul volere della maggioranza dei cittadini e sui principi di tutela nazionali e comunitari ".
Nella lettera il WWF punta il dito proprio contro le deroghe che legalizzerebbero l'uccisione dei lupi, specie già colpita pesantemente ogni anno dal bracconaggio: la licenza di sparare ai lupi non solo è inutile ma anche dannosa perché non risolve, ma può peggiorare il problema dei danni alla zootecnia con il rischio di legittimare il diffuso bracconaggio sulla specie. Non esiste bibliografia scientifica che dimostri che gli abbattimenti legali servono a ridurre i danni e i conflitti: al contrario gli studi disponibili dimostrano che le tecniche di prevenzione dei danni (recinzioni elettrificate e cani da guardia) sono la soluzione più efficace per garantire la convivenza della zootecnia con la presenza del lupo.
"L'abbattimento legale del lupo non può essere un metodo ordinario di gestione dei conflitti tra i lupi e gli allevatori", aggiunge il Wwf commentando il rinvio. "Occorre dare priorità agli interventi per la prevenzione e per un equo risarcimento dei danni, per il contrasto del randagismo canino e dell'ibridazione cane".
La decisione ufficiale è un rinvio, di fatto è mancato l'accordo politico. La pressione delle associazioni ambientaliste e l'orientamento delle Regioni hanno portato a un aggiustamento del tiro.
"La decisione della Conferenza Stato-Regioni di rinviare l'approvazione del Piano per la conservazione e gestione del lupo, come richiesto dal Wwf Italia e da tante migliaia di cittadini italiani che si sono mobilitati sui social network nelle azioni promosse dall'Associazione, è un primo importante segnale", ha dichiarato Donatella Bianchi, Presidente del Wwf Italia.
Tanti i governatori contrari al piano ministeriale tra cui il presidente pugliese Michele Emiliano.
"Riteniamo – ha dichiarato Emiliano -che eventuali problemi di convivenza tra umani e animali non possono essere risolti esclusivamente con la tecnica dell'abbattimento. A noi pare una tecnica sbagliata. In più il lupo è essenziale in molti luoghi, soprattutto del centro sud, per mantenere un equilibrio dell'ecosistema nei confronti, ad esempio, di un'altra specie che provoca molti danni all'agricoltura, e cioè quella dei cinghiali".
"Eliminare i lupi dunque – ha concluso il Presidente - è un'operazione che incide sull'equilibrio dell'habitat in modo secondo noi sbagliato".
Nei giorni scorsi le associazioni ambientaliste si erano espresse duramente contro il provvedimento del Governo.
Sebbene sia urgente per il WWF emanare un Piano capace di attuare tutte le misure preventive a difesa delle attività sul territorio e finora disattese dal Piano precedente, quella "contenuta nel testo attuale è una pericolosa forzatura dei dati, delle esperienze e della legislazione vigente che fa prevalere le pressioni di alcune categorie economiche sul volere della maggioranza dei cittadini e sui principi di tutela nazionali e comunitari ".
Nella lettera il WWF punta il dito proprio contro le deroghe che legalizzerebbero l'uccisione dei lupi, specie già colpita pesantemente ogni anno dal bracconaggio: la licenza di sparare ai lupi non solo è inutile ma anche dannosa perché non risolve, ma può peggiorare il problema dei danni alla zootecnia con il rischio di legittimare il diffuso bracconaggio sulla specie. Non esiste bibliografia scientifica che dimostri che gli abbattimenti legali servono a ridurre i danni e i conflitti: al contrario gli studi disponibili dimostrano che le tecniche di prevenzione dei danni (recinzioni elettrificate e cani da guardia) sono la soluzione più efficace per garantire la convivenza della zootecnia con la presenza del lupo.
"L'abbattimento legale del lupo non può essere un metodo ordinario di gestione dei conflitti tra i lupi e gli allevatori", aggiunge il Wwf commentando il rinvio. "Occorre dare priorità agli interventi per la prevenzione e per un equo risarcimento dei danni, per il contrasto del randagismo canino e dell'ibridazione cane".