La città
Successo per la “spedizione” degli atleti gravinesi alla maratona di New York
Il racconto di Michele Debenedictis e Vincenzo Giglio. "È stata la prima volta che siamo giunti al traguardo"
Gravina - martedì 16 novembre 2010
11.35
Sono tornati gli eroi gravinesi...dopo aver percorso 42 chilometri attraverso cinque distretti della città di New York, arrivando fino in fondo alla gara e giungendo al traguardo! I due atleti gravinesi Michele Debenedictis e Vincenzo Giglio appartenenti alla "ASD Dorando Pietri Gravina" che hanno partecipato alla Maratona di New York lo scorso 7 novembre 2010 sono tornati con tanto entusiasmo e questo è il loro breve racconto:
"La giornata è inizia molto presto con la sveglia alle ore 4.00 (ora locale) di domenica 7.
Alle ore 5.00 abbiamo fatto una lauta colazione in compagnia di un centinaio di altri podisti che avrebbero poi corso con noi.
Alle 5.30 eravamo già sui pullman che l'organizzazione ha messo a disposizione per portarci alla partenza e dopo circa un'ora di viaggio ci siamo ritrovati raggruppati in un grande spazio dove noi maratoneti veniamo suddivisi in gruppi in base al colore dei pettorali. Il nostro pettorale era verde perciò siamo entrati nel gruppo di maratoneti di primo livello che partivano per primi alle 9.40.
La temperatura non superava i 3° C e un vento gelido ci penetrava fin dentro le ossa e noi non vedevamo l'ora di partire. Il tempo è passato velocemente e alle ore 9.40 in punto, segnato da un colpo di cannone, è partita ufficialmente la maratona.
Un fiume di persone provenienti da tutto il mondo, atleti asiatici, europei, africani, sudamericani, e altri ancora, tutti con la stessa gioia, lo stesso entusiasmo; il freddo non lo si avvertiva più.
Tutte queste persone avevano un solo obbiettivo comune, che non era quello di vincere, ma semplicemente giungere al traguardo.
Abbiamo percorso 42,195 km accompagnati da un pubblico festoso composto da più di 150 mila persone, un pubblico che ha saputo trasmettere entusiasmo e sostegno ad ogni singolo atleta creando un'atmosfera fantastica.
È stata la prima volta che siamo giunti al traguardo con un po'di amarezza, l'amarezza per aver terminato quella che doveva essere una semplice maratona come le altre, ma che poi si è rivelata una grande festa collettiva che ha interessato l'intera città. Per noi partecipare alla maratona di New York è stata un'esperienza bellissima, un qualcosa di magico, è stato come di vivere un sogno.
Auguriamo a tutti di potere vivere questa esperienza indimenticabile per riscoprire il vero valore dello sport che regala tanta gioia a tutti"
"La giornata è inizia molto presto con la sveglia alle ore 4.00 (ora locale) di domenica 7.
Alle ore 5.00 abbiamo fatto una lauta colazione in compagnia di un centinaio di altri podisti che avrebbero poi corso con noi.
Alle 5.30 eravamo già sui pullman che l'organizzazione ha messo a disposizione per portarci alla partenza e dopo circa un'ora di viaggio ci siamo ritrovati raggruppati in un grande spazio dove noi maratoneti veniamo suddivisi in gruppi in base al colore dei pettorali. Il nostro pettorale era verde perciò siamo entrati nel gruppo di maratoneti di primo livello che partivano per primi alle 9.40.
La temperatura non superava i 3° C e un vento gelido ci penetrava fin dentro le ossa e noi non vedevamo l'ora di partire. Il tempo è passato velocemente e alle ore 9.40 in punto, segnato da un colpo di cannone, è partita ufficialmente la maratona.
Un fiume di persone provenienti da tutto il mondo, atleti asiatici, europei, africani, sudamericani, e altri ancora, tutti con la stessa gioia, lo stesso entusiasmo; il freddo non lo si avvertiva più.
Tutte queste persone avevano un solo obbiettivo comune, che non era quello di vincere, ma semplicemente giungere al traguardo.
Abbiamo percorso 42,195 km accompagnati da un pubblico festoso composto da più di 150 mila persone, un pubblico che ha saputo trasmettere entusiasmo e sostegno ad ogni singolo atleta creando un'atmosfera fantastica.
È stata la prima volta che siamo giunti al traguardo con un po'di amarezza, l'amarezza per aver terminato quella che doveva essere una semplice maratona come le altre, ma che poi si è rivelata una grande festa collettiva che ha interessato l'intera città. Per noi partecipare alla maratona di New York è stata un'esperienza bellissima, un qualcosa di magico, è stato come di vivere un sogno.
Auguriamo a tutti di potere vivere questa esperienza indimenticabile per riscoprire il vero valore dello sport che regala tanta gioia a tutti"