Politica
Sul bosco la maggioranza sta con Valente
"Continuare sulla strada già intrapresa nella valorizzazione del polmone verde"
Gravina - martedì 16 febbraio 2021
10.40
Dopo lo spiacevole teatrino andato in scena nell'ultima seduta del consiglio comunale, i consiglieri di maggioranza hanno voluto ribadire il proprio sostegno all'operato dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Valente. In particolar modo sotto la lente di ingrandimento dei partiti che appoggiano la giunta Valente, proprio l'ultimo provvedimento sul bosco comunale difesa grande, che il consiglio non è riuscito ad approvare per via della mancanza del numero legale.
I 13 consiglieri di maggioranza ( tra i quali lo stesso Valente) hanno voluto fare una disamina della delibera portata in consiglio, che chiedeva di stipulare una convenzione indispensabile per l'adesione ad un bando di selezione (in scadenza il 12 Febbraio), delle proposte progettuali per la costituzione di forme associative o consortili delle aree silvo-pastorali.
Un bando- spiegano i capogruppo dei partiti di maggioranza in un documento- dalle molteplici finalità: "anzitutto quella di contrastare il frazionamento delle suddette aree, specialmente nelle zone montane ed in quelle interne del paese; incrementare la pianificazione e gestione attiva del territorio avviando progettualità pluriennali di gestione; valorizzare le vocazioni produttive, ambientali e sociali locali; promuovere la creazione di nuove strutture associate o consortili per la gestione delle proprietà silvo-pastorali pubbliche private e collettive".
L'obiettivo dell'amministrazione comunale –continuano – era quello di candidare il bosco Difesa Grande ad un finanziamento di 200mila euro da investire in animazione del territorio e da utilizzare per la costituzione di forme associative "col fine ultimo di redigere un piano triennale finalizzato a favorire una gestione attiva e sostenibile del patrimonio fondiario e lo sviluppo di filiere produttive ad esse legate".
Insomma,- a detta dei gruppi della coalizione che sostiene Valente- una opportunità di sviluppo purtroppo andata persa, per colpa di alcuni consiglieri (tra questi anche alcuni della stessa maggioranza), che non hanno voluto affrontare un dialogo costruttivo nella massima assise comunale, rinunciando al confronto "senza alcun dietrismo o pregiudizio e con senso di responsabilità".
Un'azione che- dicono nel comunicato firmato dai capogruppo consiliare Domenico Calderoni (Pd), Mariella Ariani (Democratici e Socialisti), Mariella Lupoli (Sud al Centro), Pino Vitucci (Alesio Valente sindaco), Silvano Burdi (Iniziativa Democratica), Gino Lorusso (Gruppo Misto) e Vincenzo Di Meo (Gravina città domani)-ha ingenerato nell'opinione pubblica "il sospetto, il dubbio e per qualcuno anche la convinzione, che l'approvazione dell'atto avrebbe comportato una privatizzazione del Bosco". Con la loro assenza in consiglio comunale, "si è fatto in modo di imbavagliare la discussione, togliendo qualsiasi possibilità alla città tutta, di concorrere all'attribuzione di un finanziamento cospicuo ed importante".
Di qui l'invito dei 13 di maggioranza all'amministrazione comunale a non mollare ed "a proseguire lungo la strada intrapresa, moltiplicando gli sforzi per cogliere – come sin qui fatto - opportunità di valorizzazione di Difesa Grande, eventualmente anche attraverso il Bando in questione, percorrendo tutte le strade che dovessero rivelarsi praticabili, in termini giuridici e politici, per riproporre attraverso esso la richiesta di finanziamento in favore del Bosco gravinese, nei sensi e nei termini già esplicitati nella proposta di deliberazione consiliare e sopra richiamati"
I 13 consiglieri di maggioranza ( tra i quali lo stesso Valente) hanno voluto fare una disamina della delibera portata in consiglio, che chiedeva di stipulare una convenzione indispensabile per l'adesione ad un bando di selezione (in scadenza il 12 Febbraio), delle proposte progettuali per la costituzione di forme associative o consortili delle aree silvo-pastorali.
Un bando- spiegano i capogruppo dei partiti di maggioranza in un documento- dalle molteplici finalità: "anzitutto quella di contrastare il frazionamento delle suddette aree, specialmente nelle zone montane ed in quelle interne del paese; incrementare la pianificazione e gestione attiva del territorio avviando progettualità pluriennali di gestione; valorizzare le vocazioni produttive, ambientali e sociali locali; promuovere la creazione di nuove strutture associate o consortili per la gestione delle proprietà silvo-pastorali pubbliche private e collettive".
L'obiettivo dell'amministrazione comunale –continuano – era quello di candidare il bosco Difesa Grande ad un finanziamento di 200mila euro da investire in animazione del territorio e da utilizzare per la costituzione di forme associative "col fine ultimo di redigere un piano triennale finalizzato a favorire una gestione attiva e sostenibile del patrimonio fondiario e lo sviluppo di filiere produttive ad esse legate".
Insomma,- a detta dei gruppi della coalizione che sostiene Valente- una opportunità di sviluppo purtroppo andata persa, per colpa di alcuni consiglieri (tra questi anche alcuni della stessa maggioranza), che non hanno voluto affrontare un dialogo costruttivo nella massima assise comunale, rinunciando al confronto "senza alcun dietrismo o pregiudizio e con senso di responsabilità".
Un'azione che- dicono nel comunicato firmato dai capogruppo consiliare Domenico Calderoni (Pd), Mariella Ariani (Democratici e Socialisti), Mariella Lupoli (Sud al Centro), Pino Vitucci (Alesio Valente sindaco), Silvano Burdi (Iniziativa Democratica), Gino Lorusso (Gruppo Misto) e Vincenzo Di Meo (Gravina città domani)-ha ingenerato nell'opinione pubblica "il sospetto, il dubbio e per qualcuno anche la convinzione, che l'approvazione dell'atto avrebbe comportato una privatizzazione del Bosco". Con la loro assenza in consiglio comunale, "si è fatto in modo di imbavagliare la discussione, togliendo qualsiasi possibilità alla città tutta, di concorrere all'attribuzione di un finanziamento cospicuo ed importante".
Di qui l'invito dei 13 di maggioranza all'amministrazione comunale a non mollare ed "a proseguire lungo la strada intrapresa, moltiplicando gli sforzi per cogliere – come sin qui fatto - opportunità di valorizzazione di Difesa Grande, eventualmente anche attraverso il Bando in questione, percorrendo tutte le strade che dovessero rivelarsi praticabili, in termini giuridici e politici, per riproporre attraverso esso la richiesta di finanziamento in favore del Bosco gravinese, nei sensi e nei termini già esplicitati nella proposta di deliberazione consiliare e sopra richiamati"