Eventi
Syssitia: al via i simposi di lavoro partecipati
Cinque giorni di progettazione e rivalutazione della gravina. Laureano: "E' necessario pensare in modo comune".
Gravina - sabato 11 maggio 2013
15.05
"Cinque giorni di progettazione ma soprattutto di condivisione".
Si può riassumere in questa battuta lo scopo degli Syssitia, inaugurati nella serata di ieri ed in programma fino al 15 maggio. A fare da sfondo all'evento, il teatro-cantiere Mastrogiacomo, che ospiterà i simposi di lavoro partecipati: la mattina dai tecnici, il pomeriggio invece, aperti a chiunque abbia un'esperienza o una proposta da condividere.
Il focus è propedeutico alla progettazione del museo dell' acqua e della pietra, nella fattispecie a "rendere nuovamente fruibile a tutti il canyon della nostra gravina", come ha spiegato il sindaco Alesio Valente, in apertura. Alla guida dei gruppi di lavoro e dell'intera iniziativa, Pietro Laureano, architetto materano noto non solo a livello internazionale - quale consulente Unesco esperto delle zone aride - ma anche alla città, in quanto direttore scientifico (a cavallo tra vecchio e nuovo secolo) del progetto Sidin. "Il nostro interesse è quello di creare un eco-museo, che non è un posto nel quale metteremo dei reperti, ma è la città stessa", ha detto Laureano. "E' un'esperienza nuova, è camminare nell'ambiente. Vogliamo spostare l'attenzione dalle stanze dei musei alle esperienze delle persone. Dobbiamo ritrovare l'orgoglio, la memoria, la capacità di proporre con forza la nostra volontà di raccontare ad altri la nostra città". L'architetto materano ha dichiarato inoltre di voler puntare molto sul lavoro di squadra: "Una progettazione fatta insieme vale molto di più, soltanto la partecipazione, il confronto fanno grandi la società, appunto i Syssitia. Quando una comunità vuole fare qualcosa la fa e basta, quando Gravina è stata creata ad esempio, non aveva bisogno di denaro. Le azioni fatte insieme con la partecipazione e con la popolazione sono scolpite nella pietra e non finiscono mai".
Ma per rendere possibile tutto questo pare che anche il denaro giochi un ruolo importante. E' stato recuperato infatti un finanziamento regionale di 850.000 euro che sarà utilizzato per il museo dell'acqua e della pietra, il museo archeologico ed il museo etnografico della civiltà contadina. Ed alla fine (sia pur tra qualche voce critica levatasi dal pubblico) tutti molto soddisfatti, soprattutto l'assessore alla cultura Laura Marchetti, promotrice dell'iniziativa e grande estimatrice del lavoro di Laureano.
Si può riassumere in questa battuta lo scopo degli Syssitia, inaugurati nella serata di ieri ed in programma fino al 15 maggio. A fare da sfondo all'evento, il teatro-cantiere Mastrogiacomo, che ospiterà i simposi di lavoro partecipati: la mattina dai tecnici, il pomeriggio invece, aperti a chiunque abbia un'esperienza o una proposta da condividere.
Il focus è propedeutico alla progettazione del museo dell' acqua e della pietra, nella fattispecie a "rendere nuovamente fruibile a tutti il canyon della nostra gravina", come ha spiegato il sindaco Alesio Valente, in apertura. Alla guida dei gruppi di lavoro e dell'intera iniziativa, Pietro Laureano, architetto materano noto non solo a livello internazionale - quale consulente Unesco esperto delle zone aride - ma anche alla città, in quanto direttore scientifico (a cavallo tra vecchio e nuovo secolo) del progetto Sidin. "Il nostro interesse è quello di creare un eco-museo, che non è un posto nel quale metteremo dei reperti, ma è la città stessa", ha detto Laureano. "E' un'esperienza nuova, è camminare nell'ambiente. Vogliamo spostare l'attenzione dalle stanze dei musei alle esperienze delle persone. Dobbiamo ritrovare l'orgoglio, la memoria, la capacità di proporre con forza la nostra volontà di raccontare ad altri la nostra città". L'architetto materano ha dichiarato inoltre di voler puntare molto sul lavoro di squadra: "Una progettazione fatta insieme vale molto di più, soltanto la partecipazione, il confronto fanno grandi la società, appunto i Syssitia. Quando una comunità vuole fare qualcosa la fa e basta, quando Gravina è stata creata ad esempio, non aveva bisogno di denaro. Le azioni fatte insieme con la partecipazione e con la popolazione sono scolpite nella pietra e non finiscono mai".
Ma per rendere possibile tutto questo pare che anche il denaro giochi un ruolo importante. E' stato recuperato infatti un finanziamento regionale di 850.000 euro che sarà utilizzato per il museo dell'acqua e della pietra, il museo archeologico ed il museo etnografico della civiltà contadina. Ed alla fine (sia pur tra qualche voce critica levatasi dal pubblico) tutti molto soddisfatti, soprattutto l'assessore alla cultura Laura Marchetti, promotrice dell'iniziativa e grande estimatrice del lavoro di Laureano.