Eventi
Syssitia chiude i battenti
Il progetto dell'ecomuseo sarà presentato all'amministrazione l'8 giugno. Laureano: "Venite a scoprire Gravina".
Gravina - domenica 2 giugno 2013
15.45
Un simposio sociale, per discutere e progettare l'ecomuseo dell'acqua e della pietra, al quale è stata invitata a partecipare l'intera comunità gravinese.
All'appello, ieri, hanno risposto in molti, alcune sedie vuote, per chiudere la seconda tornata di laboratori partecipati con un progetto disegnato nero su bianco. Unpiano di lavoro che ha coinvolto, a partire dal 30 maggio, circa cinquanta giovani professionisti gravinesi. Il simposiarca, Pietro Laureano, noto architetto materano, l'8 giugno presenterà il progetto definitivo all'amministrazione comunale, per il quale è stato recuperato un finanziamento provinciale di 850.000 euro. Il denaro verrà speso in parte, 350.000 euro, per la realizzazione di percorsi naturalistici individuati a monte dell'area Madonna della Stella, mentre i restanti 500.000 saranno impiegati per il ripristino di una serie di luoghi ubicati a valle del ponte Madonna della Stella. L'area interessata dall'ecomuseo si estende dal ponte Capotenda fino a quello di Santo Stefano, la sede scelta è quella del bastione medioevale, per il quale sono stati stanziati 150.000 euro dal Gal. L'intento è anche quello di una riperimetrazione dell'area Unesco di Matera nella quale far rientrare anche la gravina di Gravina. "Abbiamo fatto testo su gli elementi che in equilibrio tra loro ci ridanno il sistema del territorio gravinese: l'acqua, il tempo, lo spazio e la pietra", spiega Matteo Tummillo: "Il funzionamento del sistema permetterà di rigenerarlo".
Lungo il percorso - individuato inseguito a numerose analisi e rilevamenti sul territorio - si snoderanno delle "Stanze del territorio o della memoria", ad indicare ogni stanza, una pietra che è sintesi del luogo, con incisa una lettera. La parola da ricomporre? Syssitia. L'itinerario si snoderà a partire dalla fontana, ad angolo tra Corso Garibaldi e via Madonna della Stella. Le stanze sono delle divisioni concettuali del percorso. "Nelle stanze della memoria cì sono i luoghi della interiorizzazione dei punti nei quali le pietre vengono ubicate": Luciana Matera entra nel merito del significato delle stanze, "stanze concettuali nelle quali il turista può perdersi in una serie di collegamenti fantasiosi, legati a tutti gli elementi di eccellenza del territorio. Il masso scolpito, diventa l'acronimo, che può essere sempre rielaborato, di una serie di parole chiave, il primo sigma ad esempio è la sete di conoscenza, oppure la "i" di identità, la "t" di tempo, la "s" di silenzio, e così via fino ad arrivare all'acqua".
Il progetto non dovrebbe rivelarsi invasivo, come spiega lo stesso Laureano: "Verranno installate delle attrezzature molto leggere, nomadi, che verranno montate e smontate a seconda delle necessità, i turisti potranno trovare delle indicazioni, magari su interfacce multimediali ma a loro non verrà spiegato nulla, vogliamo suscitare interesse, curiosità". Per quanto riguarda i percorsi, questi sono stati individuati secondo di gerarchie di percorrenza: il primo ha una pendenza accessibile a chiunque, è un percorso per tutti, anche per i diversamente abili o per gli anziani. A testarlo Michele Pappalardi, che entusiasta dell'esperienza racconta: " Grazie a Syssitia ho visto delle cose di Gravina che non immaginavo ci fossero, abbiamo pensato a creare un percorso agevole, anche per le carrozzine ad esempio, senza però intaccare la natura. Grazie al quale tutti possano vedere quello che ho visto io, è stato fantastico".
All'appello, ieri, hanno risposto in molti, alcune sedie vuote, per chiudere la seconda tornata di laboratori partecipati con un progetto disegnato nero su bianco. Unpiano di lavoro che ha coinvolto, a partire dal 30 maggio, circa cinquanta giovani professionisti gravinesi. Il simposiarca, Pietro Laureano, noto architetto materano, l'8 giugno presenterà il progetto definitivo all'amministrazione comunale, per il quale è stato recuperato un finanziamento provinciale di 850.000 euro. Il denaro verrà speso in parte, 350.000 euro, per la realizzazione di percorsi naturalistici individuati a monte dell'area Madonna della Stella, mentre i restanti 500.000 saranno impiegati per il ripristino di una serie di luoghi ubicati a valle del ponte Madonna della Stella. L'area interessata dall'ecomuseo si estende dal ponte Capotenda fino a quello di Santo Stefano, la sede scelta è quella del bastione medioevale, per il quale sono stati stanziati 150.000 euro dal Gal. L'intento è anche quello di una riperimetrazione dell'area Unesco di Matera nella quale far rientrare anche la gravina di Gravina. "Abbiamo fatto testo su gli elementi che in equilibrio tra loro ci ridanno il sistema del territorio gravinese: l'acqua, il tempo, lo spazio e la pietra", spiega Matteo Tummillo: "Il funzionamento del sistema permetterà di rigenerarlo".
Lungo il percorso - individuato inseguito a numerose analisi e rilevamenti sul territorio - si snoderanno delle "Stanze del territorio o della memoria", ad indicare ogni stanza, una pietra che è sintesi del luogo, con incisa una lettera. La parola da ricomporre? Syssitia. L'itinerario si snoderà a partire dalla fontana, ad angolo tra Corso Garibaldi e via Madonna della Stella. Le stanze sono delle divisioni concettuali del percorso. "Nelle stanze della memoria cì sono i luoghi della interiorizzazione dei punti nei quali le pietre vengono ubicate": Luciana Matera entra nel merito del significato delle stanze, "stanze concettuali nelle quali il turista può perdersi in una serie di collegamenti fantasiosi, legati a tutti gli elementi di eccellenza del territorio. Il masso scolpito, diventa l'acronimo, che può essere sempre rielaborato, di una serie di parole chiave, il primo sigma ad esempio è la sete di conoscenza, oppure la "i" di identità, la "t" di tempo, la "s" di silenzio, e così via fino ad arrivare all'acqua".
Il progetto non dovrebbe rivelarsi invasivo, come spiega lo stesso Laureano: "Verranno installate delle attrezzature molto leggere, nomadi, che verranno montate e smontate a seconda delle necessità, i turisti potranno trovare delle indicazioni, magari su interfacce multimediali ma a loro non verrà spiegato nulla, vogliamo suscitare interesse, curiosità". Per quanto riguarda i percorsi, questi sono stati individuati secondo di gerarchie di percorrenza: il primo ha una pendenza accessibile a chiunque, è un percorso per tutti, anche per i diversamente abili o per gli anziani. A testarlo Michele Pappalardi, che entusiasta dell'esperienza racconta: " Grazie a Syssitia ho visto delle cose di Gravina che non immaginavo ci fossero, abbiamo pensato a creare un percorso agevole, anche per le carrozzine ad esempio, senza però intaccare la natura. Grazie al quale tutti possano vedere quello che ho visto io, è stato fantastico".