La città
Syssitia contro l'eolico
Dal laboratorio di progettazione il no all'ecomostro. In 27 chiedono di bloccare i lavori.
Gravina - lunedì 3 giugno 2013
19.50
No all'eolico.
Lo scrivono forte e chiaro i professionisti che hanno dato vita al laboratorio Syssitia, nato su iniziativa dell'assessorato comunale alla cultura, guidato da Laura Marchetti, e coordinato dall'archietto materano Pietro Laureano, per la progettazione sociale del museo dell'acqua e della pietra.
In coro, dicono no al parco eolico che sta sorgendo in questi giorni in località Piana dei Rizzi, nel territorio a confine tra Gravina e Poggiorsini e che prevede l'installazione di 24 aerogeneratori, di cui 21 in territorio di Gravina, dalla potenza complessiva di 72 megawatt.
"Nella zona, di notevole interesse paesaggistico e architettonico, insiste infatti una importantissima area archeologica con strutture abitative risalenti già al VII secolo a.C. fra cui una domus imperiale in località Vagnari. Negli anni passati essa perciò è stata oggetto di scavi e di studi da parte della comunità scientifica internazionale, che ha ipotizzato, come nel recente convegno di Edinburgo, la presenza di una antica capitale dei popoli italici", si legge nel documento.
La paura che i recenti lavori per l'installazione delle pale eoliche possa modificare il paesaggio e distruggere i resti di Vagnari ha spinto i partecipanti al laboratorio culturale ad invitare "tutta la comunità gravinese, gli intellettuali, gli artisti, gli studenti, nonché i contadini, custodi della Terra e dei fuochi del Bradano a opporsi in tutti i modi alla centrale". Invitano altresì le autorità politiche preposte (il Ministero dei Beni Culturali, la Soprintendenza ai Beni Archeologici, la Regione Puglia, il Parco Nazionale dell'Alta Murgia, il Comune di Gravina, il Comune di Poggiorsini) "a bloccare e rivedere il procedimento di autorizzazione dell'impianto in questione".
Una richiesta chiara per fermare "l'ecomostro" che rischia di "intaccare il paesaggio culturale della Fossa Bradanica, precludendo un'eventuale candidatura della città di Gravina a sito Unesco ed impedendole ogni altra attrattiva turistica".
Seguono le firme:
Raffaella Padula
Luciana Matera
Silvio Vitucci
Marcello Benevento
Mariella Martemucci
Miriana Desiante
Michele Pappalardi
Giuseppe Lapolla
Davide Gramegna
Pasquale Marchetti
Pierfrancesco Ditaranto
Nunzia Loverre
Graziamaria Marmora
Matteo Tummillo
Giuseppe Digennaro
Giovanna Lavenuta
Giovanna Loglisci
Giuseppe Ardito
Pinuccio Massari
Domenico Conca
Lisabeth Ciavarella
Mariateresa Digiesi
Domenico Conca
Pina Alloggio
Pasquale Ferrulli
Giuseppe Schinco
Vito Nicefalo
Lo scrivono forte e chiaro i professionisti che hanno dato vita al laboratorio Syssitia, nato su iniziativa dell'assessorato comunale alla cultura, guidato da Laura Marchetti, e coordinato dall'archietto materano Pietro Laureano, per la progettazione sociale del museo dell'acqua e della pietra.
In coro, dicono no al parco eolico che sta sorgendo in questi giorni in località Piana dei Rizzi, nel territorio a confine tra Gravina e Poggiorsini e che prevede l'installazione di 24 aerogeneratori, di cui 21 in territorio di Gravina, dalla potenza complessiva di 72 megawatt.
"Nella zona, di notevole interesse paesaggistico e architettonico, insiste infatti una importantissima area archeologica con strutture abitative risalenti già al VII secolo a.C. fra cui una domus imperiale in località Vagnari. Negli anni passati essa perciò è stata oggetto di scavi e di studi da parte della comunità scientifica internazionale, che ha ipotizzato, come nel recente convegno di Edinburgo, la presenza di una antica capitale dei popoli italici", si legge nel documento.
La paura che i recenti lavori per l'installazione delle pale eoliche possa modificare il paesaggio e distruggere i resti di Vagnari ha spinto i partecipanti al laboratorio culturale ad invitare "tutta la comunità gravinese, gli intellettuali, gli artisti, gli studenti, nonché i contadini, custodi della Terra e dei fuochi del Bradano a opporsi in tutti i modi alla centrale". Invitano altresì le autorità politiche preposte (il Ministero dei Beni Culturali, la Soprintendenza ai Beni Archeologici, la Regione Puglia, il Parco Nazionale dell'Alta Murgia, il Comune di Gravina, il Comune di Poggiorsini) "a bloccare e rivedere il procedimento di autorizzazione dell'impianto in questione".
Una richiesta chiara per fermare "l'ecomostro" che rischia di "intaccare il paesaggio culturale della Fossa Bradanica, precludendo un'eventuale candidatura della città di Gravina a sito Unesco ed impedendole ogni altra attrattiva turistica".
Seguono le firme:
Raffaella Padula
Luciana Matera
Silvio Vitucci
Marcello Benevento
Mariella Martemucci
Miriana Desiante
Michele Pappalardi
Giuseppe Lapolla
Davide Gramegna
Pasquale Marchetti
Pierfrancesco Ditaranto
Nunzia Loverre
Graziamaria Marmora
Matteo Tummillo
Giuseppe Digennaro
Giovanna Lavenuta
Giovanna Loglisci
Giuseppe Ardito
Pinuccio Massari
Domenico Conca
Lisabeth Ciavarella
Mariateresa Digiesi
Domenico Conca
Pina Alloggio
Pasquale Ferrulli
Giuseppe Schinco
Vito Nicefalo