Politica
Syssitia divide: Schittulli striglia Valente
La Provincia tagliata fuori dai laboratori per l'ecomuseo. "Scorretti: noi ci mettiamo i soldi e loro manco ci invitano".
Gravina - lunedì 13 maggio 2013
14.10
"Un atteggiamento poco corretto dal punto di vista istituzionale, soprattutto nei confronti di un'amministrazione provinciale che si è prodigata da sempre per Gravina".
È lapidario Francesco Schittulli, presidente della Provincia di Bari, nel commentare l'avvio dei laboratori partecipati "Syssitia", in corso in questi giorni presso il teatro Mastrogiacomo, per la progettazione dell'ecomuseo dell'acqua e della pietra. "Museo finanziato da questa amministrazione provinciale", precisa Schittulli, secondo cui "gli amministratori gravinesi avrebbero dovuto dare a Cesare ciò che è di Cesare e riconoscere i meriti altrui".
Parole pesanti e cariche di delusione che arrivano a corredo di una nota inviata alla stampa per sottolineare che "l'aver appreso solo dai mezzi d'informazione dell'inizio dei laboratori partecipati per il museo dell'acqua e della pietra che si terranno a Gravina fino al 15 maggio ci lascia sgomenti, perché anche la Provincia, avendo per prima colto le potenzialità di un pezzo della nostra città tanto da investire importanti risorse, poteva e doveva condividere un percorso partecipato, dal momento che questi laboratori sociali, promossi dall'assessorato comunale alle espressività artistiche e culturali, avevano come obiettivo discutere e progettare le linee guida del museo dell'acqua e della pietra, una cantierizzazione di oltre 850.000 euro".
In effetti era stato lo stesso Schittulli a commentare positivamente, nel 2010, lo stanziamento dei fondi provinciali finalizzati a "valorizzare e rendere fruibile un'area di enorme importanza sotto il profilo naturalistico, antropologico e archeologico della Provincia di Bari, quale le gravine di Gravina in Puglia. Il nostro obiettivo - diceva all'epoca - non è quello di realizzare un semplice allestimento museale, bensì di mettere in luce e rendere fruibile un ambiente unico nel suo genere che nei secoli ha unito sapientemente natura e civiltà". Fondi che sono stati mantenuti, dice adesso il numero uno dell'amministrazione provinciale, "pure tra mille tagli e ristrettezze economiche che hanno pericolosamente ridimensionato la capacità finanziaria della Provincia in questi ultimi anni, anche per l'insipienza della Regione. Un importante progetto che più volte ha rischiato di saltare e che anche grazie all'amministrazione Divella è riuscito a terminare il suo faticoso iter amministrativo. Un lavoro di sintesi e di grande impegno portato avanti da me e dal consigliere provinciale Domenico Romita".
La nota ufficiale si conclude con "l'auspicio di poter almeno condividere quanto prodotto durante i laboratori per poter costruire un modello di partecipazione dal basso anche esportabile nelle altre comunità della Provincia di Bari". Ma il presidente, contattato telefonicamente, aggiunge tutto il suo rammarico per ciò che rischia di diventare un incidente diplomatico. E interrogato sulla possibilità di tornare a Gravina e partecipare in prima persona ai "Syssitia", risponde lapidario: "Dopo l'arrogante scorrettezza comportamentale dell'attuale amministrazione comunale, vediamo ora come si comporta il sindaco Valente. Sindaco che non dimentica mai di chiamarmi e chiedere ed al quale io, in qualità di presidente, non dimentico mai di dare, salvo poi ricevere questo sgarbo come ricompensa".
È lapidario Francesco Schittulli, presidente della Provincia di Bari, nel commentare l'avvio dei laboratori partecipati "Syssitia", in corso in questi giorni presso il teatro Mastrogiacomo, per la progettazione dell'ecomuseo dell'acqua e della pietra. "Museo finanziato da questa amministrazione provinciale", precisa Schittulli, secondo cui "gli amministratori gravinesi avrebbero dovuto dare a Cesare ciò che è di Cesare e riconoscere i meriti altrui".
Parole pesanti e cariche di delusione che arrivano a corredo di una nota inviata alla stampa per sottolineare che "l'aver appreso solo dai mezzi d'informazione dell'inizio dei laboratori partecipati per il museo dell'acqua e della pietra che si terranno a Gravina fino al 15 maggio ci lascia sgomenti, perché anche la Provincia, avendo per prima colto le potenzialità di un pezzo della nostra città tanto da investire importanti risorse, poteva e doveva condividere un percorso partecipato, dal momento che questi laboratori sociali, promossi dall'assessorato comunale alle espressività artistiche e culturali, avevano come obiettivo discutere e progettare le linee guida del museo dell'acqua e della pietra, una cantierizzazione di oltre 850.000 euro".
In effetti era stato lo stesso Schittulli a commentare positivamente, nel 2010, lo stanziamento dei fondi provinciali finalizzati a "valorizzare e rendere fruibile un'area di enorme importanza sotto il profilo naturalistico, antropologico e archeologico della Provincia di Bari, quale le gravine di Gravina in Puglia. Il nostro obiettivo - diceva all'epoca - non è quello di realizzare un semplice allestimento museale, bensì di mettere in luce e rendere fruibile un ambiente unico nel suo genere che nei secoli ha unito sapientemente natura e civiltà". Fondi che sono stati mantenuti, dice adesso il numero uno dell'amministrazione provinciale, "pure tra mille tagli e ristrettezze economiche che hanno pericolosamente ridimensionato la capacità finanziaria della Provincia in questi ultimi anni, anche per l'insipienza della Regione. Un importante progetto che più volte ha rischiato di saltare e che anche grazie all'amministrazione Divella è riuscito a terminare il suo faticoso iter amministrativo. Un lavoro di sintesi e di grande impegno portato avanti da me e dal consigliere provinciale Domenico Romita".
La nota ufficiale si conclude con "l'auspicio di poter almeno condividere quanto prodotto durante i laboratori per poter costruire un modello di partecipazione dal basso anche esportabile nelle altre comunità della Provincia di Bari". Ma il presidente, contattato telefonicamente, aggiunge tutto il suo rammarico per ciò che rischia di diventare un incidente diplomatico. E interrogato sulla possibilità di tornare a Gravina e partecipare in prima persona ai "Syssitia", risponde lapidario: "Dopo l'arrogante scorrettezza comportamentale dell'attuale amministrazione comunale, vediamo ora come si comporta il sindaco Valente. Sindaco che non dimentica mai di chiamarmi e chiedere ed al quale io, in qualità di presidente, non dimentico mai di dare, salvo poi ricevere questo sgarbo come ricompensa".