Syssitia icona
Syssitia icona
Eventi

Syssitia si chiude sognando l'Unesco

Valente: “Gravina sostiene Matera capitale europea della cultura”. Pace fatta tra Provincia e Comune, ma Schittulli marca visita.

Tra assenze illustri, pubblico non molto folto e serata in tono minore per la tragedia stradale di Altamura, si è tenuto mercoledì sera l'incontro pubblico su "Le gravine verso l'Unesco", organizzato per fare il punto sui lavori di Syssitia.

A marcar visita il presidente del Parco, Cesare Veronico, e il presidente della Provincia, Francesco Schittulli (al suo posto l'assessore all'ambiente Giovanni Barchetti), ma già in apertura l'assessore comunale alla cultura Laura Marchetti prova a chiudere le polemiche dei giorni scorsi: "Senza il contributo dell'ente provinciale non sarebbe stato possibile il progetto del museo dell'acqua e della pietra", afferma l'assessore gravinese dopo aver ringraziato la famiglia Mastrogiacomo (proprietaria del teatro che ha ospitato i lavori), i giovani studiosi e gli artisti che hanno partecipato ai simposi di discussione.

Il sindaco Alesio Valente tira le somme delle giornate dei Syssitia, insistendo molto sul tasto della condivisione territoriale del progetto: "Un museo sulle gravine deve avere più sedi e non limitarsi a una sola città. Per questo caldeggiamo ufficialmente la candidatura di Matera a capitale europea della cultura del 2019, e chiediamo al sindaco Salvatore Adduce di ricambiare per la nostra in merito all'Unesco". Il sindaco della Città dei Sassi, invitato e presente, raccoglie il suggerimento, ma focalizza l'attenzione sulle problematiche istituzionali: "Matera ha fatto grandi passi avanti con il recupero, ma potrebbe essere collocata sul mercato. Un museo delle gravine rappresenta la nostra identità, e insieme potremo fare grandi cose, ma la classe dirigente nazionale deve tradurre i programmi in strumenti operativi concreti"

A seguire, gli interventi del sindaco di Laterza, Gianfranco Lopane, e dell'assessore comunale di Ginosa, Vincenzo Di Canio, che salutano positivamente il coinvolgimento delle città delle gravine, evidenziando la comune vocazione territoriale ma anche i progetti del passato mai andati in porto, come i Pis sugli habitat rupestri, sfociati nell'epilogo negativo delle aree vaste.

In coda, la parola passa all'architetto Pietro Laureano, dopo un'ennesima attestazione di stima da parte dell'assessore Marchetti ("Mi accusano di essere troppo estimatrice di lui, sono da sempre appassionata dei suoi studi"), che suona come una indiretta replica alle polemiche recenti. Rimandando l'illustrazione del progetto a giugno, il professionista materano afferma: "Amo Gravina e sento il rimorso di non averla inserita a suo tempo insieme alle altre città delle gravine nella candidatura Unesco. Qui avete un paesaggio straordinario dove l'acqua ha una parte importante, e la gestione delle risorse idrogeologiche è diventato un tema di importanza mondiale, un bene comune e un fattore di identità e benessere".

Appuntamento quindi tra un mese, per conoscere finalmente nel concreto il progetto dell'ecomuseo dell'acqua e della pietra.
26 fotoGravina verso l'Unesco
syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013syssitia 15 maggio 2013
© 2001-2024 Edilife. Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo sito può essere riprodotta senza il permesso scritto dell'editore. Tecnologia: GoCity Urban Platform.
GravinaLife funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.