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Scuola e Università

Tasse universitarie: importanti novità per gli studenti con reddito Isee basso

Tutte le agevolazioni introdotte dalla Legge di Bilancio

Buone nuove per gli studenti universitari: da quest'anno studiare nelle Università statali costa meno, grazie alla Legge di Bilancio che impone loro nuove vantaggiose disposizioni.

Per le matricole che rientrano nella fascia di reddito Isee inferiore ai €13.000,00 - approssimativamente circa 600mila famiglie - l'iscrizione sarà gratuita; gli unici versamenti che dovranno effettuare sono l'imposta regionale per il diritto allo studio del valore di €140,00 ed il bollo, pari a €16,00, con un risparmio annuo medio rispetto al passato che va dai 300 ai 500 euro. In ogni caso, per legge, le università statali non possono istituire ulteriori tasse o contributi a carico degli studenti fino al rilascio del titolo finale di studio, fatti salvi i contributi per i servizi prestati su richiesta. Al contrario, possono prevedere ulteriori eventuali agevolazioni economiche.

L'iscrizione sarà gratis anche per gli anni successivi per gli studenti in corso, oppure iscritti al primo anno fuori corso, che hanno maturato uno specifico numero di crediti: infatti per avere diritto alla stessa agevolazione, oltre al reddito basso, occorre anche il merito. Nel caso di iscrizione al secondo anno accademico, l'iscrizione gratis è prevista per gli studenti che avranno ottenuto almeno 10 crediti formativi entro e non oltre la data del 10 agosto del primo anno. Per quanto concerne gli anni successivi, è invece necessario reggiungere la quota di almeno 25 crediti nei dodici mesi antecedenti la data del 10 agosto precedente all'iscrizione al nuovo anno accademico.

Anche per chi appartiene a fasce di reddito più elevate sono previsti alcuni sconti: per gli studenti in regola che rientrano nella fascia reddito Isee superiore a 13.000 euro ma inferiore ai 30.000, l'importo massimo da pagare è pari al 7% della quota di Isee eccedente i 13.000 euro. Gli iscritti fuori corso da più di un anno, invece, potrebbero essere chiamati a pagare anche fino al 50% della differenza Isee, con un minimo dovuto per legge, però, di 200 euro.

Niente tasse infine per i dottorandi che non sono beneficiari di borsa di studio a prescindere dal reddito.
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