La città
Teatri chiusi? Il Vida disobbedisce e rimane aperto
Dichiarazione polemica di Michele Mindicini verso l’ultimo Dpcm
Gravina - lunedì 26 ottobre 2020
16.00
"Vogliono imbavagliare la cultura. I primi a pagare siamo sempre noi. Così non va e adesso è arrivato il momento di far sentire la nostra voce". E' un Michele Mindicini piuttosto contrariato quello che dal palco del Vida, proprio nel giorno dell'undicesimo compleanno del teatro gravinese, annuncia al proprio pubblico la volontà di "disobbedire" civilmente all'ultimo decreto del Presidente del Consiglio Conte, che prevede la chiusura di teatri e cinema. La decisione del Governo, dettata dal parere degli "esperti", non è piaciuta al Direttore artistico del Vida che si è scagliato proprio contro i suggeritori di tali provvedimenti.
"Non possiamo lasciare che la cultura sia in mano ai cosiddetti esperti che hanno permesso i comizi, ma adesso chiudono i teatri; che invece di autobus per il trasporto distanziato delle persone, hanno finanziato i monopattini e le biciclette; che hanno avuto tutto il tempo di organizzare e adeguare le strutture scolastiche per consentire un regolare svolgimento della didattica ed, invece, si sono limitati all'acquisto di banchi con le rotelle". Di questi esperti Mindicini non si fida e vorrebbe farne a meno. E allora, visto che il Vida non risulta essere un teatro, ma un'associazione culturale ed un laboratorio teatrale, ha deciso di rimanere aperto per tutti i suoi soci-abbonati.
L'appello e l'invito del direttore artistico del Vida è quello a discutere del futuro e delle sorti della cultura con le principali realtà dell'informazione locale, con il sindaco Valente, il Vescovo della Diocesi Mons. Ricchiuti e il vicequestore del commissariato di Polizia di Stato Angiolillo.
"Una chiacchierata su un comodo divano- spiega Mindicini- nella quale far emergere tutte le difficoltà e le problematiche che sta attraversando il comparto della cultura, e le eventuali soluzioni da mettere in campo". In chiusura il direttore del Vida, nonché presidente pugliese della Uilt, che rappresenta il teatro amatoriale, sottolinea come i teatri, dati alla mano, sino tra i luoghi più sicuri. Infatti, finora, dal 15 giugno al 10 ottobre, a fronte di oltre 2700 spettacoli, e ad un numero di spettatori superiore al 347mila, si è registrato un solo caso di contagio. "La cultura rende l'uomo libero... e noi abbiamo deciso di lottare per questa libertà... non pagheremo le spese per colpe non imputabili a noi e per la cattiva gestione di una situazione così assurda"- conclude Mindicini.
"Non possiamo lasciare che la cultura sia in mano ai cosiddetti esperti che hanno permesso i comizi, ma adesso chiudono i teatri; che invece di autobus per il trasporto distanziato delle persone, hanno finanziato i monopattini e le biciclette; che hanno avuto tutto il tempo di organizzare e adeguare le strutture scolastiche per consentire un regolare svolgimento della didattica ed, invece, si sono limitati all'acquisto di banchi con le rotelle". Di questi esperti Mindicini non si fida e vorrebbe farne a meno. E allora, visto che il Vida non risulta essere un teatro, ma un'associazione culturale ed un laboratorio teatrale, ha deciso di rimanere aperto per tutti i suoi soci-abbonati.
L'appello e l'invito del direttore artistico del Vida è quello a discutere del futuro e delle sorti della cultura con le principali realtà dell'informazione locale, con il sindaco Valente, il Vescovo della Diocesi Mons. Ricchiuti e il vicequestore del commissariato di Polizia di Stato Angiolillo.
"Una chiacchierata su un comodo divano- spiega Mindicini- nella quale far emergere tutte le difficoltà e le problematiche che sta attraversando il comparto della cultura, e le eventuali soluzioni da mettere in campo". In chiusura il direttore del Vida, nonché presidente pugliese della Uilt, che rappresenta il teatro amatoriale, sottolinea come i teatri, dati alla mano, sino tra i luoghi più sicuri. Infatti, finora, dal 15 giugno al 10 ottobre, a fronte di oltre 2700 spettacoli, e ad un numero di spettatori superiore al 347mila, si è registrato un solo caso di contagio. "La cultura rende l'uomo libero... e noi abbiamo deciso di lottare per questa libertà... non pagheremo le spese per colpe non imputabili a noi e per la cattiva gestione di una situazione così assurda"- conclude Mindicini.