Politica
Terra di Bari: l’Udc conferma Barattolo alla guida della segreteria provinciale
Scudocrociato verso il Terzo Polo anche alle amministrative di primavera. E a Gravina c'è già chi lavora alla nascita della nuova coalizione
Gravina - venerdì 4 novembre 2011
12.27
L'alleanza fra Udc e centrosinistra nell'Italia del dopo Berlusconi? E' tutt'altro che scontata. Perché lo scudocrociato guarda al Terzo Polo. Forse anche a Gravina.
Se le parole hanno un peso, ed in casa democristiana le hanno sempre avute, quelle pronunciate a Bari da Rocco Buttiglione, ed ancor prima nel Salento da Pierferdinando Casini, sono come macigni che rotolano lungo il pendio che porta alle elezioni amministrative di primavera. "Non è affatto detto che per governare il Paese", è stato il messaggio, "si debba mettere insieme tutto l'arco costituzionale contrario al governo Berlusconi, passando per Di Pietro e Vendola". Che questo sia l'orientamento, Buttiglione lo ha ribadito senza mezzi termini nel corso del congresso provinciale dell'Udc Terra di Bari, che al termine dei propri lavori ha riconfermato alla guida della segreteria Filippo Barattolo, assessore in seno alla giunta comunale di Bari, presieduta dal sindaco democratico Michele Emiliano.
Col Pd nel capoluogo, all'opposizione in Regione, autonomi in periferia? Per gli avversari, l'indice della politica del doppio forno. Per i centristi, alleanze tattiche che potrebbero ora cedere il passo ad intese strategiche estranee alla santa e grande alleanza degli antiberlusconiani (che in Puglia ha nel governatore Nichi Vendola un ostacolo ritenuto insormontabile dalla dirigenza Udc) e riconducibili, per l'appunto, al Terzo Polo, la cui tenuta territoriale sperimentare già a partire dalle amministrative del 2012.
Dal generale al particolare: cosa succederà a Gravina? Quali strade seguiranno in città gli uomini dell'Udc, travolti dal crollo della giunta Divella al cui interno rivestivano ruoli di primo piano? Su quali basi potrebbero ad esempio incontrarsi, nell'ottica terzopolista, i futuristi di Lorenzo Carbone, severo censore dell'operato divelliano, ed i centristi invece rimasti fino alla fine al fianco dell'ormai ex sindaco, come l'ex vicesindaco Antonio Masiello?
Domande al momento senza risposta, ma affatto campate in aria, dal momento che, al riparo degli occhi indiscreti dei cronisti (e dell'opinione pubblica) c'è già chi si sarebbe messo all'opera per tradurre in concretezza l'operazione Terzo Polo. Radiopolitica segnala l'attivismo, su questo fronte, dei rutelliani dell'Api, sotto le cui insegne sono trasmigrati spezzoni consistenti del centro che hanno condiviso l'esperienza del centrodestra marca Divella fino a poche ore prima della capitolazione e che negli ultimi giorni, incontrando i vertici provinciali del partito, avrebbero ricevuto la "calda esortazione" a perseguire l'obiettivo terzopolista anche sugli altipiani murgiani. Con Gravina candidata al ruolo di laboratorio, anche se la primavera è ancora lontana e le urne, nella calma piatta della città e del suo dibattito politico, sembrano solo questione da addetti ai lavori…..
Se le parole hanno un peso, ed in casa democristiana le hanno sempre avute, quelle pronunciate a Bari da Rocco Buttiglione, ed ancor prima nel Salento da Pierferdinando Casini, sono come macigni che rotolano lungo il pendio che porta alle elezioni amministrative di primavera. "Non è affatto detto che per governare il Paese", è stato il messaggio, "si debba mettere insieme tutto l'arco costituzionale contrario al governo Berlusconi, passando per Di Pietro e Vendola". Che questo sia l'orientamento, Buttiglione lo ha ribadito senza mezzi termini nel corso del congresso provinciale dell'Udc Terra di Bari, che al termine dei propri lavori ha riconfermato alla guida della segreteria Filippo Barattolo, assessore in seno alla giunta comunale di Bari, presieduta dal sindaco democratico Michele Emiliano.
Col Pd nel capoluogo, all'opposizione in Regione, autonomi in periferia? Per gli avversari, l'indice della politica del doppio forno. Per i centristi, alleanze tattiche che potrebbero ora cedere il passo ad intese strategiche estranee alla santa e grande alleanza degli antiberlusconiani (che in Puglia ha nel governatore Nichi Vendola un ostacolo ritenuto insormontabile dalla dirigenza Udc) e riconducibili, per l'appunto, al Terzo Polo, la cui tenuta territoriale sperimentare già a partire dalle amministrative del 2012.
Dal generale al particolare: cosa succederà a Gravina? Quali strade seguiranno in città gli uomini dell'Udc, travolti dal crollo della giunta Divella al cui interno rivestivano ruoli di primo piano? Su quali basi potrebbero ad esempio incontrarsi, nell'ottica terzopolista, i futuristi di Lorenzo Carbone, severo censore dell'operato divelliano, ed i centristi invece rimasti fino alla fine al fianco dell'ormai ex sindaco, come l'ex vicesindaco Antonio Masiello?
Domande al momento senza risposta, ma affatto campate in aria, dal momento che, al riparo degli occhi indiscreti dei cronisti (e dell'opinione pubblica) c'è già chi si sarebbe messo all'opera per tradurre in concretezza l'operazione Terzo Polo. Radiopolitica segnala l'attivismo, su questo fronte, dei rutelliani dell'Api, sotto le cui insegne sono trasmigrati spezzoni consistenti del centro che hanno condiviso l'esperienza del centrodestra marca Divella fino a poche ore prima della capitolazione e che negli ultimi giorni, incontrando i vertici provinciali del partito, avrebbero ricevuto la "calda esortazione" a perseguire l'obiettivo terzopolista anche sugli altipiani murgiani. Con Gravina candidata al ruolo di laboratorio, anche se la primavera è ancora lontana e le urne, nella calma piatta della città e del suo dibattito politico, sembrano solo questione da addetti ai lavori…..