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Convegni

Terzo appuntamento con la storia

Gravina e la Via Appia nel XXI secolo tra studiosi, archeologi e tecnici

Secondo il presidente della Fondazione E.P. Santomasi Avv. Cornacchia, "si è avviato un percorso di discussione e di approfondimento utile per le iniziative del prossimo futuro".
Noi della redazione di Gravinalife, ne avevamo già parlato in un recente articolo https://www.gravinalife.it/notizie/candidatura-unesco-gravina-non-rientra-nella-via-appia/ riguardo l'eclatante esclusione di Gravina dal tracciato della via Appia, "Regina Viarum", itinerario proposto a diventare patrimonio dell'Unesco. Da quel momento la popolazione e l'amministrazione comunale sono in fermento affinché si possa rimediare all'evidente abbaglio del Ministero della Cultura, secondo cui nel territorio di Gravina non ci sarebbero tracce di epoca romana riconducibili alla via Appia.

Il convegno voluto e organizzato da Domenico Cornacchia, direttore de "Il giornale della Murgia" e da Franco Nacucchi presidente dell'associazione 3P (partecipare, produrre progredire), svolto presso la sala convegni dell'Episcopio, con tema "La Via Appia nel XXI secolo tra studiosi archeologi e tecnici" è un ulteriore azione per far ricredere il Ministero.

È Franco Nacucchi a presentare la folta schiera di esperti e rappresentanti istituzionali intervenuti al dibattito. A moderare Antonio Ferrante. Nel corso dell'evento sono state rilasciate delle attestazioni di riconoscenza ad alcune personalità che si sono distinte. Attestazione di riconoscenza consegnata agli eredi della poetessa Laura Valente e a da Don Michele Capodiferro.
Il prof. Michele Murgese, introduce il tema dell'archeologia a Gravina e racconta gli anni in cui c'era un grande entusiasmo per l'archeologia, quando la città era frequentata da numerosi studiosi del calibro del prof. Alastair Small. A vivere in prima persona gli eventi raccontati da Murgese, lo storico prof. Fedele Raguso, esperto e conoscitore del nostro territorio, autore di numerose ricerche e pubblicazioni. Raguso sottolinea che Gravina nel tempo ha avuto diverse denominazioni passando prima da Sidion e poi Silvium, motivo per cui, nelle ricerche storiche va fatta molta attenzione.

Per il presidente della fondazione E.P. Santomasi Cocco Cornacchia "La nostra memoria storica va salvaguardata. "Ci sono mappe antiche che delineano già il percorso della via Appia"- aggiunge spiegando che l'area archeologica Gravina è la più grande d'Europa, e che molta sia ancora da scoprire. Gravina addirittura come avamposto militare della città di Taranto, territorio fonte di storia su cui sia necessario continuare a fare le ricerche.

Nel suo intervento, il giornalista Cosimo Forina, definisce quello che è accaduto "uno scippo" e mostra una presentazione dal titolo "Via Appia, poca storia tanto business per un itinerario senza onore della prova", con cui sottolinea le evidenti superficialità del Ministero della Cultura a definire i tracciati della via Appia.

Lo scorso 18 giugno la Regione Puglia ha finanziato con 14 milioni di Euro interventi di valorizzazione del patrimonio archeologico pugliese e la diffusione della conoscenza di aree e parchi archeologici. Gli enti locali potranno ricevere i finanziamenti partecipando ad un bando, ciascun progetto candidato deve avere una dimensione minima di investimento di trecento mila euro e non superiore a un milione di euro. Forina manda dei suggerimenti alla politica: "È auspicabile che i Comuni di Gravina-Spinazzola-Poggiorsini, in rete tra loro, rivendichino il diritto alla ricerca dell'antico tracciato della via Appia sul loro territorio, senza ulteriori indugi, considerate le lacune che la stessa Regione Puglia ha provocato con i suoi comportamenti contradittori a danno di queste città".

Importanti le rappresentanze istituzionali intervenute, non solo di Gravina, infatti erano presenti la vice sindaco di Poggiorsini Mara Di Palo e l'assessore alla pubblica istruzione di Gravina Felicetta Cilifrese che ha ricordato come "la Via Appia è già nell'agenda di questa amministrazione: abbiamo avviato un protocollo con l'Università di Foggia che si è già occupata di ricerche della via Appia".

Ed è proprio la prof.ssa dell'Università di Foggia Maria Luisa Marchi, collegata in video, che ringrazia l'amministrazione comunale di Gravina per la fiducia accordatagli. La professoressa ci racconta come si sia già occupata di ricerche riguardo ad alcuni tratti della via Appia, ci spiega che le ricerche si svolgono principalmente con la raccolta documentale, ma anche con ricerche e approfondimenti con sopraluoghi sul posto. Qui si inserisce l'intervento di Vito Nicefalo esperto conoscitore del territorio e dei beni archeologici che racconta alcuni dettagli importanti riconducibili alla via Appia, presenti nel territorio Gravinese e non solo, oltre al saluto di Giuseppe Paterno presidente di Archeoclub Gravina. Sicuramente risulteranno preziose per la prof.ssa Marchi, le numerose ricerche effettuate dai relatori intervenuti.

"Abbiamo rincorso il riconoscimento Unesco, la via Appia ci ha dato l'opportunità di avere questo riconoscimento, purtroppo proprio il tratto che attraversa la nostra città è stato escluso dal progetto presentato dal Ministero della Cultura italiana presso l'Unesco, non siamo gli unici ad esserne stati esclusi, anche la città di Mesagne"- queste le parole del prof. Michele Laddaga, studioso, che rimarca l'evidente errore del Ministero: dall'intervento di Laddaga emerge che il territorio di Gravina era una mansio, quella che oggi potrebbe essere definita una stazione di servizio, la via Appia espletava l'importante via di comunicazione per gli eserciti, oltre ad essere successivamente importante tappa dei Templari.

Molti gli esperti intervenuti e interessanti gli spunti di riflessione emersi; da quello del presidente della fondazione E.P. "Santomasi" Cocco Cornacchia, secondo cui il convegno svoltosi abbia raccolto esperienze e professionalità che andrebbero messe a sistema per l'obbiettivo di ridare lustro al tracciato della via Appia anticai; a cui si aggiunge il suggerimento, rivolto alla politica locale, dal giornalista Cosimo Forina affinché si possano usare gli importanti finanziamenti, recentemente messi a disposizione dalla Regione Puglia per la valorizzazione del patrimonio archeologico, per restituire alla storia e alle comunità il vero tracciato della via Appia, "Regina Viarum".
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