Convegni
Testimonianza di Antonio La Scala su Bullismo e Cyberbullismo
Un incontro all’Istituto Tecnico Vittorio Bachelet
Gravina - giovedì 24 ottobre 2024
Una iniziativa congiunta tra l'Istituto comprensivo San Giovanni bosco e l'Istituto Tecnico "Bachelet" in collaborazione con L'Anfi, per parlare di Bullismo e Cyberbullismo. A relazionare sul tema il vicepresidente dell'Associazione Nazionale Finanziari, l'avv. Antonio La Scala. "un momento di formazione e informazione per i giovani" - hanno sottolineato le dirigenti dei due istituti Antonella Sarpi e Antonia Masserio nel porgere i loro saluti agli ospiti, con l'amministrazione comunale rappresentata nella circostanza dall'assessore Marienza Schinco, alla presenza del comandante della Polizia Locale Simone Lamuraglia. E se l'assessore ha invitato i ragazzi a fare un uso razionale degli smartphone, Lamuraglia ha voluto rivolgere un appello ai ragazzi a non tenersi tutto dentro, parlando dei propri problemi. "Sono sicuro che tornerete a casa con un messaggio positivo- ha detto il comandante della PL.
Sulla presenza dell'Anfi al convegno è intervenuto Michele Digena presidente della locale sezione dell'associazione, che ha fatto un excursus sulle finalità del sodalizio.
Nella sua narrazione, invece, il relatore dell'incontro, Antonio La Scala non ha voluto sciorinare articoli di legge, ma ha voluto raccontare episodio reali per dare una idea di quello che oggi è un grave problema. "In Italia si uccide un ragazzo al giorno. In Italia si muore di Bullismo" - ha detto La Scala, sottolineando come siano sempre i più deboli e gli sfortunati a fare le spese di atteggiamenti arroganti che sono assoggettabili al bullismo. Video, messaggio offensivi, atti di violenza sono deprecabili e andrebbero sempre puniti con pene severe- ha affermato il vicepresidente Anfi, che da diversi anni ormai gira le scuole di Italia per sensibilizzare i ragazzi rispetto alla problematica e ai rischi ad essa legati. La Scala ha evidenziato come spesso i giovani vivano una sorta di senso di impunità rispetto agli atti di bullismo che compiono, convinti di non essere perseguibili. "Niente di tutto ciò è vero – ha affermato-i carceri minorili sono pieni, quindi il mito che non si va in galera, va sfatato".
Da maggio in Italia è stata varata una legge su bullismo e cyberbullismo. Una legge – a detta di La Scala- manchevole sul lato del controllo social, dove i giovani esprimono tutta la propria violenza. Numerosi i casi e gli esempi esposti alla platea degli studenti presenti all'incontro, con l'avvocato La Scala che ha sottolineato la leggerezza con cui vengono commessi alcuni atti di gravità inaudita e come è reato anche condividere "le bravate", di qualche amico senza guardare alle conseguenze. Perché un elemento grave del bullismo è proprio l'indifferenza del gruppo rispetto all'atto. Anche i genitori dovrebbero essere maggiormente consapevoli di ciò che fanno i propri figli, soprattutto in internet, invece di giustificare i propri ragazzi, difendendoli, molto spesso, incondizionatamente.
Insomma, un incontro formativo che ha evidenziato alcuni aspetti della problematica spesso sconosciuti, soprattutto dai più giovani che a volte sprovveduti, ma comunque fragili, sono soggetti altamente a rischio.
Sulla presenza dell'Anfi al convegno è intervenuto Michele Digena presidente della locale sezione dell'associazione, che ha fatto un excursus sulle finalità del sodalizio.
Nella sua narrazione, invece, il relatore dell'incontro, Antonio La Scala non ha voluto sciorinare articoli di legge, ma ha voluto raccontare episodio reali per dare una idea di quello che oggi è un grave problema. "In Italia si uccide un ragazzo al giorno. In Italia si muore di Bullismo" - ha detto La Scala, sottolineando come siano sempre i più deboli e gli sfortunati a fare le spese di atteggiamenti arroganti che sono assoggettabili al bullismo. Video, messaggio offensivi, atti di violenza sono deprecabili e andrebbero sempre puniti con pene severe- ha affermato il vicepresidente Anfi, che da diversi anni ormai gira le scuole di Italia per sensibilizzare i ragazzi rispetto alla problematica e ai rischi ad essa legati. La Scala ha evidenziato come spesso i giovani vivano una sorta di senso di impunità rispetto agli atti di bullismo che compiono, convinti di non essere perseguibili. "Niente di tutto ciò è vero – ha affermato-i carceri minorili sono pieni, quindi il mito che non si va in galera, va sfatato".
Da maggio in Italia è stata varata una legge su bullismo e cyberbullismo. Una legge – a detta di La Scala- manchevole sul lato del controllo social, dove i giovani esprimono tutta la propria violenza. Numerosi i casi e gli esempi esposti alla platea degli studenti presenti all'incontro, con l'avvocato La Scala che ha sottolineato la leggerezza con cui vengono commessi alcuni atti di gravità inaudita e come è reato anche condividere "le bravate", di qualche amico senza guardare alle conseguenze. Perché un elemento grave del bullismo è proprio l'indifferenza del gruppo rispetto all'atto. Anche i genitori dovrebbero essere maggiormente consapevoli di ciò che fanno i propri figli, soprattutto in internet, invece di giustificare i propri ragazzi, difendendoli, molto spesso, incondizionatamente.
Insomma, un incontro formativo che ha evidenziato alcuni aspetti della problematica spesso sconosciuti, soprattutto dai più giovani che a volte sprovveduti, ma comunque fragili, sono soggetti altamente a rischio.