Territorio
Tirocini formativi lavoro, nuove norme
Disco verde della giunta regionale al Ddl. Incentivi per le aziende che ospitano tirocinanti.
Gravina - sabato 13 luglio 2013
15.15
Disco verde della giunta regionale al disegno di legge "in materia di percorsi formativi diretti all'orientamento e all'inserimento nel mercato del lavoro".
A comunicarlo, l'assessore regionale al lavoro Leo Caroli e quello alla formazione professionale, Alba Sasso.
"Il Ddl varato dall'esecutivo - hanno detto - ha la finalità di disciplinare i tirocini ed i percorsi formativi, comunque denominati, finalizzati ad agevolare le scelte professionali attraverso la conoscenza diretta del mondo del lavoro e a favorire l'inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro. Gli stessi tirocini, in quanto misura formativa, finalizzata a creare un contatto diretto tra un soggetto ospitante ed il tirocinante e per agevolare le scelte professionali attraverso la conoscenza del mercato del lavoro, favorendone l'inserimento e il reinserimento nel mercato), rientrano, infatti, nella competenza legislativa esclusiva delle Regioni". "Il testo definisce - spiegano ancora gli assessori - la durata massima del tirocinio, differenziata a seconda dei destinatari del progetto formativo; riporta un elenco dei soggetti ammessi a promuovere e di quelli ammessi ad attivare percorsi di tirocinio; riconosce e regolamenta il diritto alla indennità di partecipazione, stabilendo l'importo forfettario di € 400,spettante al tirocinante".
Secondo il decreto, la Regione, nei limiti degli stanziamenti annuali dei bilanci di previsione, potrà definire forme di incentivi in favore dei soggetti ospitanti che, a conclusione del percorso formativo, potrebbero assumere il tirocinante con contratti di lavoro a tempo indeterminato, anche nella forma di apprendistato. "Nel pieno rispetto di una prassi concertativa ormai consolidata - hanno i concluso Sasso e Caroli - gli assessorati al lavoro e alla formazione professionale hanno condiviso la bozza del Ddl con le parti sociali, tenendo conto altresì di alcune osservazioni formulate in ordine a specifiche questioni".
L'iter del Ddl proseguirà con l'esame nella Commissione consiliare competente e in Consiglio regionale.
A comunicarlo, l'assessore regionale al lavoro Leo Caroli e quello alla formazione professionale, Alba Sasso.
"Il Ddl varato dall'esecutivo - hanno detto - ha la finalità di disciplinare i tirocini ed i percorsi formativi, comunque denominati, finalizzati ad agevolare le scelte professionali attraverso la conoscenza diretta del mondo del lavoro e a favorire l'inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro. Gli stessi tirocini, in quanto misura formativa, finalizzata a creare un contatto diretto tra un soggetto ospitante ed il tirocinante e per agevolare le scelte professionali attraverso la conoscenza del mercato del lavoro, favorendone l'inserimento e il reinserimento nel mercato), rientrano, infatti, nella competenza legislativa esclusiva delle Regioni". "Il testo definisce - spiegano ancora gli assessori - la durata massima del tirocinio, differenziata a seconda dei destinatari del progetto formativo; riporta un elenco dei soggetti ammessi a promuovere e di quelli ammessi ad attivare percorsi di tirocinio; riconosce e regolamenta il diritto alla indennità di partecipazione, stabilendo l'importo forfettario di € 400,spettante al tirocinante".
Secondo il decreto, la Regione, nei limiti degli stanziamenti annuali dei bilanci di previsione, potrà definire forme di incentivi in favore dei soggetti ospitanti che, a conclusione del percorso formativo, potrebbero assumere il tirocinante con contratti di lavoro a tempo indeterminato, anche nella forma di apprendistato. "Nel pieno rispetto di una prassi concertativa ormai consolidata - hanno i concluso Sasso e Caroli - gli assessorati al lavoro e alla formazione professionale hanno condiviso la bozza del Ddl con le parti sociali, tenendo conto altresì di alcune osservazioni formulate in ordine a specifiche questioni".
L'iter del Ddl proseguirà con l'esame nella Commissione consiliare competente e in Consiglio regionale.