Cronaca
Trafugato un vaso dal Museo E. P. Santomasi
L'episodio risale al 25 aprile. Pare che il furto sia avvenuto durante una visita guidata
Gravina - venerdì 22 giugno 2012
09.15
Risale a due mesi fa il furto di un vaso del IV sec a. C., dal Museo E. P. Santomasi.
L'avremmo voluto tanto, ma non siamo qui a dare notizia del ritrovamento. Solo del furto. Sembra che finora la notizia fosse stata "sotto chiave", nonostante la denuncia sporta dai responsabili dell'ente presso il Comando dei Carabinieri, già in data 26 aprile.
Il vaso "Oinochoe Trilobato" si presenta simile ad una brocca, forma trilobata dell'imboccatura, fondo nero con una raffigurazione di colore rosso. Semplice da mettere in borsa durante una visita guidata. Complici le dimensioni ridotte dell'oggetto, 21 cm per un peso di 400 g circa.
Nessuna intrusione notturna. Pare, infatti, che proprio durante una di quelle visite, l'anfora sia stata portata via. Erano giornate piene quelle del 24 e 25 aprile, a seguito della 718esima edizione della fiera regionale di San Giorgio. Un'occasione per visitare l'intero territorio gravinese, senza limitarsi all'appuntamento espositivo annuale per eccellenza.
L'oggetto al momento del furto si trovata all'interno di una teca priva di sistema di allarme, ma serrata da un lucchetto. Per altro accanto al vaso trafugato era posizionata un'anfora di dimensioni più grandi, ma risparmiata dai predoni.
Non poche le indiscrezioni, ma grande riserbo tanto da parte dei Carabinieridi Gravina, quanto da parte dello stesso Presidente della Fondazione, il dott. Agostino Giglio.
Difficile stimare il valore dell'oggetto. Il mercato clandestino dell'arte potrebbe valutarlo tanto poche centinaia di euro, quanto, se quotato da intenditori, molto di più, aggiungono dal Comando dei Carabinieri di Gravina che indaga per incastrare gli autori del furto e per ritrovare il vaso.
Ad essere coinvolto nell'inchiesta anche il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari - Arma dei Carabinieri.
L'avremmo voluto tanto, ma non siamo qui a dare notizia del ritrovamento. Solo del furto. Sembra che finora la notizia fosse stata "sotto chiave", nonostante la denuncia sporta dai responsabili dell'ente presso il Comando dei Carabinieri, già in data 26 aprile.
Il vaso "Oinochoe Trilobato" si presenta simile ad una brocca, forma trilobata dell'imboccatura, fondo nero con una raffigurazione di colore rosso. Semplice da mettere in borsa durante una visita guidata. Complici le dimensioni ridotte dell'oggetto, 21 cm per un peso di 400 g circa.
Nessuna intrusione notturna. Pare, infatti, che proprio durante una di quelle visite, l'anfora sia stata portata via. Erano giornate piene quelle del 24 e 25 aprile, a seguito della 718esima edizione della fiera regionale di San Giorgio. Un'occasione per visitare l'intero territorio gravinese, senza limitarsi all'appuntamento espositivo annuale per eccellenza.
L'oggetto al momento del furto si trovata all'interno di una teca priva di sistema di allarme, ma serrata da un lucchetto. Per altro accanto al vaso trafugato era posizionata un'anfora di dimensioni più grandi, ma risparmiata dai predoni.
Non poche le indiscrezioni, ma grande riserbo tanto da parte dei Carabinieridi Gravina, quanto da parte dello stesso Presidente della Fondazione, il dott. Agostino Giglio.
Difficile stimare il valore dell'oggetto. Il mercato clandestino dell'arte potrebbe valutarlo tanto poche centinaia di euro, quanto, se quotato da intenditori, molto di più, aggiungono dal Comando dei Carabinieri di Gravina che indaga per incastrare gli autori del furto e per ritrovare il vaso.
Ad essere coinvolto nell'inchiesta anche il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari - Arma dei Carabinieri.