Politica
Ufficio di collocamento: la Caporetto di Gravina
La giunta provinciale snobba la città: aperto due giorni a settimana. Schittulli: "Aspettiamo l'11 e poi decidiamo".
Gravina - mercoledì 5 settembre 2012
11.02
L'attesa e finita, così come la speranza. Al momento non ci sono ancora notizie ufficiali, ma a poche ore dalla conclusione dei lavori della giunta provinciale durante la quale, si era detto e promesso, il presidente Schittulli e la sua squadra di governo avrebbero revocato la delibera che decretava la chiusura del centro per l'impiego di Gravina, le notizie che arrivano dal palazzo di via Nazario Sauro suonano come una beffa.
Pare infatti che le rassicurazioni piovute a iosa in questi giorni siano state completamente disattese nonostante la settimana scorsa una delegazione gravinese, con sindaco e consiglieri provinciali in testa, abbia nuovamente incontrato Schittulli e annunciato a metà mattinata: "Il presidente manterrà gli impegni e l'ufficio di collocamento non chiuderà". Quanto bastava per lasciar addirittura presagire l'annullamento degli ordini di trasferimento inviati i primi di agosto agli impiegati gravinesi. Ed invece pare proprio che l'indirizzo dato quest'oggi dalla giunta provinciale abbia preso altre direzioni, ignorando anche la delibera approvata dal consiglio comunale gravinese con cui si chiedeva il mantenimento dell'ufficio ubicato nel medesimo posto e con il medesimo personale "atteso che – sottolineava il provvedimento approvato all'unanimità dall'assemblea consiliare gravinese - le spese relative al connesso canone di locazione gravano esclusivamente sulle tasse comunali". Invece oggi la giunta provinciale ha optato per un atto di indirizzo con cui si decreta l'apertura degli sportelli di Gravina e Putignano, che hanno un popolazione superiore a 27.000 abitanti, per soli 2 giorni a settimana e con soli 2 dipendenti.
Un provvedimento che ha stroncato le speranze dei dipendenti gravinesi desiderosi di concludere la carriera proprio nell'ufficio che hanno gestito per 30 anni e che, di ritorno dal capoluogo dove hanno preso servizio da ieri lamentano: "Oltre al danno anche la beffa".
A Gravina la notizia è arrivata come una fucilata. Il telefono del sindaco Valente risulta sempre non raggiungibile, del resto pare che da oggi pomeriggio si siano perse le tracce del primo cittadino considerato che a palazzo di città nessuno lo ha visto. Idem per il vice sindaco Lorusso, il cui telefono squilla invano. Per fortuna la curiosità dei giornalisti trova qualche risposta nelle pochissime parole del consigliere Mimmo Romita che indaffarato tra mille impegni professionali non ha voglia di scendere nei particolari ma ripete, oramai come un mantra: "L'ufficio di collocamento resterà aperto". Qualche parola in più la spende l'altro consigliere di via Nazario Sauro, Fedele Lagreca, che parla di una "soluzione pasticciata" criticando anche l'atteggiamento stesso del presidente Schittulli, il quale "ancora stamattina, prima della giunta, ci ha rassicurato sul destino dell'ufficio di collocamento".
L'unico che questa sera ha voglia di parlare è proprio lo stesso Schittulli, che contattato telefonicamente parla di "un atto di indirizzo dettato dalla necessità di rivedere alcuni centri per l'impiego tra cui anche Gravina a seconda del fabbisogno del territorio. L'11 settembre - continua il presidente - abbiamo un incontro con tutti i sindaci dei comuni coinvolti da questo provvedimento, al termine di questo incontro tireremo le somme e la giunta deciderà cosa fare". Schittulli a sostegno delle sue tesi invoca ancora una vola la spending review: "Non possiamo spendere più di quanto abbiamo, l'essenziale è che ai cittadini sia garantito il servizio".
Dunque la speranza resta appesa ad un filo ma a Gravina c'è già chi invoca la dimissioni del sindaco.
Pare infatti che le rassicurazioni piovute a iosa in questi giorni siano state completamente disattese nonostante la settimana scorsa una delegazione gravinese, con sindaco e consiglieri provinciali in testa, abbia nuovamente incontrato Schittulli e annunciato a metà mattinata: "Il presidente manterrà gli impegni e l'ufficio di collocamento non chiuderà". Quanto bastava per lasciar addirittura presagire l'annullamento degli ordini di trasferimento inviati i primi di agosto agli impiegati gravinesi. Ed invece pare proprio che l'indirizzo dato quest'oggi dalla giunta provinciale abbia preso altre direzioni, ignorando anche la delibera approvata dal consiglio comunale gravinese con cui si chiedeva il mantenimento dell'ufficio ubicato nel medesimo posto e con il medesimo personale "atteso che – sottolineava il provvedimento approvato all'unanimità dall'assemblea consiliare gravinese - le spese relative al connesso canone di locazione gravano esclusivamente sulle tasse comunali". Invece oggi la giunta provinciale ha optato per un atto di indirizzo con cui si decreta l'apertura degli sportelli di Gravina e Putignano, che hanno un popolazione superiore a 27.000 abitanti, per soli 2 giorni a settimana e con soli 2 dipendenti.
Un provvedimento che ha stroncato le speranze dei dipendenti gravinesi desiderosi di concludere la carriera proprio nell'ufficio che hanno gestito per 30 anni e che, di ritorno dal capoluogo dove hanno preso servizio da ieri lamentano: "Oltre al danno anche la beffa".
A Gravina la notizia è arrivata come una fucilata. Il telefono del sindaco Valente risulta sempre non raggiungibile, del resto pare che da oggi pomeriggio si siano perse le tracce del primo cittadino considerato che a palazzo di città nessuno lo ha visto. Idem per il vice sindaco Lorusso, il cui telefono squilla invano. Per fortuna la curiosità dei giornalisti trova qualche risposta nelle pochissime parole del consigliere Mimmo Romita che indaffarato tra mille impegni professionali non ha voglia di scendere nei particolari ma ripete, oramai come un mantra: "L'ufficio di collocamento resterà aperto". Qualche parola in più la spende l'altro consigliere di via Nazario Sauro, Fedele Lagreca, che parla di una "soluzione pasticciata" criticando anche l'atteggiamento stesso del presidente Schittulli, il quale "ancora stamattina, prima della giunta, ci ha rassicurato sul destino dell'ufficio di collocamento".
L'unico che questa sera ha voglia di parlare è proprio lo stesso Schittulli, che contattato telefonicamente parla di "un atto di indirizzo dettato dalla necessità di rivedere alcuni centri per l'impiego tra cui anche Gravina a seconda del fabbisogno del territorio. L'11 settembre - continua il presidente - abbiamo un incontro con tutti i sindaci dei comuni coinvolti da questo provvedimento, al termine di questo incontro tireremo le somme e la giunta deciderà cosa fare". Schittulli a sostegno delle sue tesi invoca ancora una vola la spending review: "Non possiamo spendere più di quanto abbiamo, l'essenziale è che ai cittadini sia garantito il servizio".
Dunque la speranza resta appesa ad un filo ma a Gravina c'è già chi invoca la dimissioni del sindaco.